Lo spettacolo “PROGETTO ULYSSES”, della durata di due ore, utilizza le strutture linguistiche sperimentali, di “Ulysses” di Joyce, per comporre in ombre notturne, lo stesso percorso sperimentale versandolo in una dimensione linguistica, propria del linguaggio teatrale e spettacolare.
Con l’utilizzo di una spazializzazione sonora 7+1, videoproiezioni su quattro schermi, scenografie illusionistiche, effetti speciali, costumi, oggetti, luci evocative e altro, lo spettatore vive una esperienza psicoacustica e visiva nello spazio per un viaggio straordinario, novello Kurtz, sulle tracce di Ulisse, nostro contemporaneo, verso il cuore dell’uomo.
“ Un poema della città” traversa diagonalmente, contrappuntandolo il linguaggio di Joyce, poesia e romanzo.
Le mille voci che volano per la sala, le mille donne che volano sul palcoscenico, citta piovose, nebbie basse, l’uomo abbandonato sulla terra desolata, clandestini, strade verso la notte, tradimenti, Circi, Nausicae, Penelopi, Molly moltiplicata per moltitudini, bordelli, città desertificate, terremoti e oltre; non siamo forse noi oggi?
Uno spettacolo da non perdere, un nuovissimo approdo dello spazio scenico esteso verso la sala, attraverso il suono, traversando la parola, eco delle voci nel silenzio di sé.
Il “PROGETTO ULYSSES” è una prima presentazione del Laboratorio Opera Aperta, attivo ormai da molti anni, dentro la scuola di scenografia (del Prof Fabriziani), interno all’Accademia di Belle Arti di Roma, e che prevede nuove operazioni spettacolari, musicali, poetiche, libri e cultura. Un complesso lavoro condotto in collaborazione con realtà molteplici, altri corsi e persone che affiorano già dalle locandine degli eventi collegati allo spettacolo e dello stesso spettacolo, una promessa, un’avventura. Quinto Fabriziani
IDEAZIONE COORDINAMENTO e DIREZIONE Quinto Fabriziani
Testi poetici originali, e note da ”Ulysses” di J. Joyce, echi da “L’Uomo abbandonato”
Scene e Costumi Ideati e realizzati dagli Studenti del Corso di Scenografia
Scenografie sonore, ambienti evocanti, drammaturgia vocale e spazializzazione acustica del gesto, musiche originali
Con
Claudia Dell’Era, Benedetto Fanna, Cinzia Grande, Andrea Lattari, Marco Nocca, Simona Verrusio e il Convitato di Pietra
Musicisti di Ned, Voci e Cori della Scuola di Musica di Testaccio
Video/assenze
Uno spettacolo con la Scuola di Scenografia dell’Accademia Belle Arti di Roma (Fabriziani) e collaborazioni interne ed esterne.
Testi in collaborazione con:
Giulia Brandolini
Enrichetta Bosco
Scene
Coordinamento: Lorenzo Luciani/Valentina Danzi
Bozzetti per la gloria barocca: Eleonora Cerasari
Progetto e bozzetti CAD 3d: Maryam Sohrabi Dabiri
Costumi
Coordinamento: Saori Kato/ Tiziana Congestri
Partecipazione e bozzetti scene e costumi :
Bosco Enrichetta, Brandolini Giulia, Cerasari Eleonora, Colafrancesco Silvia, Congestri Tiziana, Crispolti Caterina, Danzi Valentina, Di Franceschino Martina, Del Rosso Lorenzo, Ferrante Laura, Hu Ping, Kato Saori, Liu Bei, Long Wan, Luciani Lorenzo, Mattana Raffaella, Papadia Cristina, Qiao Duxing, Saputo Maria Antonietta, Schiavi Antonio, Simone Lucia, Maryam Sohrabi Dabiri, Varone Enza, Vivian Chiara, Wang Yan, Yao Qi Liang, Yu Wei, Zhang Yue, Zhong Ming Yi, Zhu Qingyuan, Wu Di.
Oggetti di Scena
Coordinamento: Saori Kato/ Maryam Sohrabi Dabiri
Valorizzare il lavoro sul riciclo
Saori Kato, Valentina Danzi, Zang Yue, Yao Qi Liang
Make Up e Maschere:
Eleonora Cerasari/Tiziana Congestri/Chiara
Partitura dello spettacolo, Scenografie Sonore/Ambienti e Musiche originali
Quinto Fabriziani,
Mix e spazializzazione 7+1
Rob Zoltan Terelle
collaborazione al sonoro
Laura Grimaldi
Antonio Schiavi
Musiche eseguite dai Musicisti di Ned (Paolo Sinigaglia)
Marco Ariano (oggetti, e percussioni), Benedetto Fanna (violino, fisarmonica, pf, voce), Adriano Lanzi (chitarre), Lorenzo Lustri (voce flauto), Diego Mazzoni (batteria), Luca Miti (pianoforte, fisa), Alice Noris (trombone, voce), Marco Onorati (flauti), Luca Spagnoletti (elettronica), Andrea Tosi (clarinetto),
Voci della scuola di Musica di Testaccio
Cristina Castiglione, Alessandra Orlando, Franca Renzini, Lucia Staccone
Aiuto regia Paolo Savini
Realizzazione Luci
Light Design Valerio Geroldi
Collaborazione progetto Luci
Valentina Danzi/Laura Ferrante
Macchinista e Direttore di scena
Alessandro Brambilla
Riprese e Materiale video-cinematografico
Pietro Silvestri
Proiezioni Video in collaborazione con il Corso Multimedialità per i Beni Culturali
Ernani Paterra
Postproduzione video Giulio Bartolozzi
Progetto e movimenti della ‘ Marionetta dell’Uomo’ Laura Grimaldi
Realizzata in collaborazione con Domenico Annicchiarico
Si ringrazia la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, il Direttore degli Allestimenti Scenici Benito Leonori, per la disponibilità dei laboratori di scenografia
Realizzazioni della scenografia dipinta a Jesi
Pittori Frediano Brandetti, Quinto Fabriziani
Assistenti pittori Enrichetta Bosco, Giulia Brandolini, Ferrante Laura, Lorenzo Luciani, Raffaella Mattana
In collaborazione con i Professori Accademia Belle Arti di Roma
Domenico Annicchiarico, Costantino Baldino, Celestino Ferraresi, Ernani Paterra, Paolo Laudisa, Aristea Kritsotaki, Michèle Humbert, Massimo Di Stefano, Dario Evola, Enrico Luzzi, Nicola Smerilli, Bruno Liberatore, Fabrizio Crisafulli, Marco Nocca, Stefano Piacenti, Giuliana Stella, Francesco Zito
14 – 20 maggio laboratorio aperto alle scuole al Teatro Vascello
Spettacoli ore 21.00 domenica ore 17.30
Primo segno di una differenza è il lavoro, condiviso con tutti gli studenti per l’intera opera, sul Riciclo e l’arte di riciclare o riciclare con ( l’)Arte.
Sono Riciclati i costumi, le scene, gli oggetti, dei testi, suoni, commenti, stoffe, parole, figure, immagini, il viaggio, l’eroe, l’essere, l’uomo, le note, l’eco, l’acqua, la città … , persino le idee sul Riciclo.
Seconda traccia: Un lavoro ‘extraordinaire’ sullo spazio delle visioni, sprofondamenti, vertigini, prospettive, sotto in su, disseminazioni movimento, resti, scorie…
Terza via ,un suono (suona voci) attraverserà i luoghi scomponendo lo spazio per traiettorie, 8 sorgenti indipendenti, 8 tracce che muteranno lo stesso esserci dello spettatore, un convitato di pietra e la sua voce, tornerà, e non vanamente, rumore, suoni lontani, voci, la voce una ‘Foné ’ ritrovata, tra le rovine del tempo, un improvviso una nostalgia;
Lo spettacolo è una prima presentazione, in forma di prologo in tre tempi, di un progetto dello spettacolo, previsto il prossimo anno, della durata di otto ore. Seguendo la struttura e il tempo (mancato) di Ulysses di Joyce, dalla parte XIII alla parte XVIII, cioè, secondo uno schema di Joyce, dalle otto di sera alle quattro del mattino, termine del monologo di Molly, nell’ora inutile, come dice una poetessa; forse un titolo: BLOOM’S NIGHT.
Si vedrà nei tre giorni della presentazione al pubblico, questo atto intermedio in tre tempi, quasi un valzer, esito esitante di una lunga preparazione: il lavoro che esce da alcuni anni di laboratorio del corso, e realizzato con collaborazioni artistiche esterne, attori, musicisti, autori e tecnici. Lo spettacolo segna il permanere della coscienza nelle macchine motorie del giorno, nel lapsus, nella verbalità, nei notturni abbandoni, così come sopra le visioni e gli ascolti, sovrabbondanza dell’offerta, spettacolo, eccedenza.
Quale il modo in cui l’uomo recente si pone dentro il viaggio, nei luoghi nascosti di sé, del mondo, come può co/esistere nelle città, “capire quella cosa effimera che è la presenza.
La presenza di qualcosa sotto i nostri occhi, la presenza di un amico, la presenza di noi stessi e delle nostre idee, come può conservarsi”. Derrida risponde la scrittura. Da questa idea viene il percorso,, nasce il progetto Ulysses. Sulle tracce di Joyce, l’ombra di Omero, tra le ombre ambigue delle figure moderne e talvolta antiche. Nella presenza fisica delle cose del mondo così transitorie, nell’esperienza dell’ascolto disturbato, pieno di rumore e di strida, forse grida; nelle scritture dei luoghi, dei corpi, della voce, abbiamo visto addensarsi i nostri sguardi, vacillare talora il pensiero, ma infine collocarsi il desiderio di una ricerca.
Virtualmente la cosa effimera della presenza, nello spettacolo si fa assenza, le cose si allontanano, scompaiono gli oggetti, i corpi si incrinano in frammenti, in gesti, in segni del nulla, nell’eco di voci, soffiature di fragili cristalli, sotto il vento nelle città piovose tra nebbie e fumi. Soffiano incessanti venti del deserto, secchi schiocchi di frusta, sul cuore dell’uomo…
Un inizio, l’Uomo abbandonato ;
Sul Laboratorio Opera Aperta “PROGETTO ULYSSES” figure
Alcune volte quell’uomo passeggerà sulla spiaggia, inseguendo una figura, di sè, dell’Altra; altre volte la donna incontrerà l’amante nel medesimo letto, di mutamenti e deliri, verbali di sgomento, coscienza e flussi / quante volte il desiderio… nell’ora; quante volte reciteranno in teatro, per le strade, quanto al presente o declinando il passato in un imprevisto futuro / tante volte quanto l’uomo si sentirà abbandonato, la donna, ortogonale, di lato, in fuga da questo / l’uomo la segue la incontra forse tra coltri, forse in una stanza di bordello, cosa perduta tra altre; le strade portano ovunque, nel cuore, dell’uomo, della donna; ognuno non ama ricordare o essere ricordato per il taciturno viaggio delle illusioni, lo smarrimento, ma il nostro… Ognuno si presenta come eroe e disfa la vita sotto la statua di Pompeo, altri vogliono essere ricordati per aver dato la libertà al loro paese / e ammazzano eroi. Per questo la maschera sotto cui si cela sempre, il dramatis persona, maschera di un dramma di una commedia non scritta, però recitata a soggetto: il teatro è il mondo il soggetto la vita. Il mondo vissuto senza conoscenza, ma verso un destino personale, spesso arenato, naufragato su una riva e l’ uomo incontra, talora abbrutito di sè, l’Altra, pieno di vergogna e sconfitte… ancora tracotante va, ma verso l’inudibile tramonto… l’oggetto alla deriva raccolto, rifiuto riciclato.
Un Laboratorio e uno spettacolo da Ulysses di James Joyce. Il Progetto, poetico/spettacolare, si estenderà per i prossimi anni trovando sponde sui nomi di Mallarmé, Rimbaud, Kafka, Rilke, Pessoa, Eliot, e nei margini di Artaud, Beckett, Ionesco, Kantor, Pinter …
Come peraltro era partito qualche anno fa dal “Progetto Raymond Roussel” di cui un testo e uno spettacolo memorabile al Teatro vascello, insieme a Giancarlo Nanni, che ricordiamo con affetto per il lavoro straordinario con gli studenti.
Progetto in collaborazione con
Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Accademia Belle Arti Macerata, Accademia Belle Arti Palermo, Conservatorio di Musica S. Cecilia Roma, Accademia Di Arte Drammatica Silvio D’amico Roma, Scuola Popolare Di Musica Di Testaccio Roma, Teatro Studio Di Scandicci (Fi), www.e-theatre.com / Teatro Nuovo Colosseo Roma, ICRA Project di Napoli, Festival Cinematografico “I Mille Occhi” Di Trieste (Dir. Sergio Germani), RAI 3 (Fuori Orario), Fondazioni Joyce, Associazione culturale “ Il libro Nero” Berlino, Uba: Universidad De Buenos Aires Argentina, Compagnia Teatrale Franco Scaldati (PA), Henning Brockhaus, Massimo Canevacci, Michele Monetta
Teatro Vascello 06 5881021 – 06 5898031- 3405319449 – fax 06 5816623
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