Spettacolo liberamente tratto da “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare e realizzato dal gruppo teatrale Rebelot, che prende il nome dall’omonimo spettacolo, vincitore nel mese di Novembre del 2011 della prima edizione della rassegna teatrale milanese “Festival Segreto” svoltosi al Teatro della Quattordicesima, con il patrocinio del Comune di Milano.
Regia di Lia Gallo, con Antonella Bisestile, Alessandro Bizzotto, Chiara Dell’Acqua, Giacomo Nizzola, Monica Nobile, Maurizio Porcu, Marta Pugassi, Fabio Rava, Silvia Rudel, Domenico Sfalanga, Naike Trenti.
Sogno o realtà? Favola o storia? Un vecchietto un po’ matto si aggira per le stanze di Villa Arzilla e subito, come evocati dal fumo di una lampada magica, altri anziani popolano la scena andando a sistemarsi nei loro letti mentre scende la notte. Mentre qualcuno trova subito il sonno, Alfredo si agita in preda al suo incubo ricorrente in cui immagina di essere Riccardo III. Anche Maria non dorme, per lei la valeriana non funziona e allora Anna apre un libro… e inizia l’avventura! Il racconto prende vita sulla scena e si anima nel corpo degli 11 vecchietti, che subiscono il trascorrere del tempo scandito dalle cure della badante e del severo medico, ognuno a suo modo. C’è il narciso Benvolio, Adele l’impicciona, Gregorio l’elegante e dotto aristocratico, Mercuzio che non smette di attaccare briga, Gina che ha sempre un po’ la testa fra le nuvole, Germana che … “si vive una volta sola!” e Arturo, che parla solo ed esclusivamente con le parole dei vari matti e folletti delle opere di Shakespeare. Tra furenti battaglie e dispetti, ginnastica mattutina, colazione e momenti ricreativi di giocosa vivacità … c’è chi riesce persino a innamorarsi ancora … e i nostri personaggi danno vita sulla scena al dramma di Romeo e Giulietta sviluppandolo in tutti i suoi elementi essenziali e , soprattutto, recitando con le parole originali del dramma. A contrastare l’amore arriva stavolta un telegramma dei figli di Giulietta, che non possono permettersi di continuare a pagare la retta dell’ospizio e la invitano a lasciare Villa Arzilla per accasarsi con un facoltoso Paride. Tutti i vecchietti accantonano rancori e inimicizie per soccorrere i due innamorati e in men che non si dica viene organizzato un matrimonio segreto officiato da un rubicondo Fra Lorenzo. Ancora una volta la badante e il medico sono costretti a intervenire per sedare gli animi e riportare tutti alle severe regole della comunità. Ma al cuor non si comanda, specialmente a una certa età, quando ormai di regole e convenzioni non se ne può proprio più. I due anziani innamorati decidono di regalarsi il sogno di un amore eterno e si tolgono la vita con una overdose di sonnifero. Se un simile gesto può apparire avventato e sconsiderato allorché compiuto da due adolescenti, non c’è alcuna condanna ma davvero solo un gran senso di pace misto a triste rassegnazione nel vederlo compiere da due innamorati prossimi ormai al termine naturale delle loro vite.
Campo Teatrale
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