Il Napoli Teatro Festival Italia conclude la sua trance estiva all’insegna di Peter Brook e del suo nuovo spettacolo, The Suit (l’abito), andato in scena in un Mercadante traboccante di applausi. Lo spettacolo firmato insieme a Marie-Hélène Estienne e Frank Krawczyk ha debuttato a Parigi lo scorso aprile ottenendo un grandissimo successo. La storia è tratta da un racconto dello scrittore sudafricano Can Themba ambientato nell’Africa del razzismo e dell’apartheid. Una scena fatta di poco (sedie colorate e stand) e ricca di musica (motore e interprete della scena), in un paese africano dove i racconti dell’apartheid sono all’ordine del giorno e dove si consuma la storia di bugie e punizioni di Philemon e Matilde. Sembrerebbe una classica storia di infedeltà coniugale: Philemon un giorno scopre la moglie a letto con un altro, l’amante nella fretta di abbandonare la casa dimentica i propri indumenti. La punizione di Philemon sarà costringere la moglie a trattare quel vestito come un ospite, Tilly dovrà quindi nutrirlo e portarlo a spasso in una sorta di menage a trois. Un dramma rivissuto in chiave intima dove grazie alla musica lo spettatore ha la sensazione di vivere qualcosa che ha poco di negativo e molto di favolistico. La messa in scena è infatti un incrocio tra una commedia musicale, un racconto griot, i caratteri della tragedia greca e del cinema muto. L’ironia di alcuni quadri si mescola a un sostrato doloroso dove racconti di violenza e razzismo portano lo spettatore nel lontano mondo sudafricano. Poco più di un’ora dove a dominare è la musica che favorisce soavità alla scena e leggerezza all’interpretazione.