Il programma è ideato da Giorgio Battistelli
15 i concerti al Teatro Verdi di Firenze e più di 40 in Toscana
In memoria di Luciano Berio: il ricordo affettuoso dell’ORT Daniel Kawka inaugura e sigla la Stagione: da Brahms a Bernstein, da Čajkovskij all’omaggio di Luciano Berio Daniele Rustioni e i capolavori di Mendelssohn. Lobgesang per il Concerto di Natale con il Coro del Maggio Musicale Fiorentino Il Novecento storico nella varietà delle sue estetiche Le opere d’arte classiche e romantiche Solisti eccellenti e tra questi il diciottenne Chen Guang, straordinario talento pianistico Stefano Bollani tra classica e jazz Le prime parti dell’ORT in scena in ruoli solistici Due le orchestre ospiti: Orchestra Haydn di Bolzano e Orchestra Sinfonica di Lucerna.
Nel segno della continuità e con tanti spiragli che svelano nuovi orizzonti, così si presenta la XXXII Stagione Concertistica. Fra le tante letture del programma c’è il completamento del percorso tracciato nella precedente Stagione. Uno dei casi più evidenti è quello di Daniel Kawka, direttore principale dell’Ort, che prosegue il sinfonismo di Brahms con l’esecuzione della Seconda e della Quarta Sinfonia. Ed è proprio il lirismo della Seconda Sinfonia di Brahms che entra a siglare il Concerto di Inaugurazione, introdotto da Third costruction per 4 percussionisti di John Cage, il musicista americano costruttore di oggetti sonori. Il ordinamento dei percussionisti è a cura di Morgan Tortelli. La posizione di privilegio tocca, in apertura di Stagione, alla Serenade di Bernstein accostata alle Dance da ‘Estansia’, pagina dell’argentino Ginastera, il più rappresentativo compositore novecentesco dell’America Latina. Con Kawka, Rachel Kolly D’Alba, giovane, di una bellezza statuaria, incandescente violinista svizzera, alla quale ben si addice l’interpretazione di un’opera d’arte come la Serenade per violino solo, archi, arpa e percussioni di Bernstein.
Con la grandiosità della Quarta di Brahms, Kawka chiude anche la Stagione il 30 di maggio. Primo brano del concerto in programma, che cade proprio nei giorni della morte di Luciano Berio (27 maggio del 2002), la prima esecuzione assoluta del brano dedicato da Andrea Portera al grande compositore ligure, commissione della Fondazione Ort. A seguire il celebre primo concerto di Čajkovskij con il talento fenomenale del giovane pianista, e già di fama internazionale Alexander Romanovsky, ucraino e vincitore a soli 17 anni del ‘Premio Busoni’. E ancora per definire la presenza di Kawka in Stagione uno speciale concerto “tutto Beethoven” con l’Ouverture dal ‘Coriolano’, la Pastorale e il Quarto Concerto op.58 con Chen Guang, diciottenne pianista di Pechino, così descritto da Paul Badura-Skoda nel 2011 “artista dotato di una raffinata sensibilità musicale e di straordinarie capacità tecniche”.
Il programma prosegue con l’inventiva di Giorgio Battistelli che disegna secondo i principi dell’ottica geometrica brani musicali che, seppur appartenenti allo stesso compositore, si rifrangono e trasmettono luci e intensità diverse all’interno dei singoli programmi. Un fantastico gioco di traiettorie che si riflettono, si incontrano e talvolta si contrastano.
Certamente un argomento da citare, tra i primi in assoluto, è il desiderio e l’impegno da parte della Fondazione di ricordare Luciano Berio a dieci anni dalla scomparsa: iI maestro e il musicista che ha segnato la storia della musica del Novecento, lasciando una grande eredità e che ha curato con rigore e affetto la formazione toscana fin dalla sua costituzione. E dunque c’è la commissione ad Andrea Portera, fecondo compositore autore di oltre 100 lavori tra brani cameristici, sinfonici e opere teatrali, premiati dai più illustri maestri d’oggi ed eseguiti da orchestra e gruppi cameristici in importanti teatri europei. Ma, in programma, in memoria di Luciano Berio ci sono altri due brani. L’esecuzione di Corale su ‘Sequenza VIII per violino e due corni’, incastonato tra il Concerto per violino op.61 di Beethoven e la Sinfonia in do maggiore (la sola scritta da Wagner nel 1832). Solista nel capolavoro di Beethoven e in Corale insieme ai corni, Andrea Albori e Paolo Carlini prime parti dell’Ort, Kolja Blacher, artista ai vertici di una splendida carriera. Sul podio Philipp von Steinaecker.
Requies, la pagina di Berio sicuramente più affine alla natura dell’orchestra toscana ed anche la più eseguita, sarà affidata alla maestria di Peter Rundel, direttore molto apprezzato e particolarmente attento alla musica del XX secolo e ai compositori d’oggi. E non è un caso che con Rundel ascolteremo il Konzertouverture ‘Con brio’ di Jörg Widmann, compositore e soprattutto strepitoso clarinettista, solista nel celebre Concerto mozartiano K.622. Il Classicismo rimane comunque la parte preponderante nel concerto con Rundel: da Mozart all’Ottava Sinfonia di Beethoven.
E ora veniamo al giovane e brillante direttore ospite principale, Daniele Rustioni, che dopo i successi alla Scala di Milano, al Maggio Musicale di Firenze, e al Covent Garden di Londra, ha ammaliato con il suo carisma il pubblico dell’Ort. Per l’edizione 2012/2013 Rustioni prende le distanze da Prokof’ev e Šostakovič per proporre alla luce della sua tecnica interpretativa le pagine di Mendelssohn, tra le più belle e le più note: il Concerto op.64 per violino e orchestra insieme alle sinfonie Italiana, Scozzese e Lobgesang. Quest’ultima Lobgesang (Canto di Lode) è il tema del Concerto di Natale, introdotta dalla suggestiva e romantica ouverture Der Freischütz di Weber. Sinfonia-cantata, intessuta di testi biblici, Lobgesang riprende l’idea della Nona Sinfonia di Beethoven e porta sul palcoscenico il prestigioso Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Piero Monti e solisti d’eccellenza come Gemma Bertagnolli. Tra aprile e maggio è la volta della Scozzese, preceduta dalla gioiosa Suite di Danze di Bartók, abbinata al capolavoro del Concerto per violino e orchestra op.64, interpretato da una fuori classe come Francesca Dego, applaudita nei teatri più importanti “che possiede un suono bello, caldo e affascinante, la sua musicalità è fantasiosa e molto rispettosa del testo” così testimonia Salvatore Accardo.
Con la Quarta Sinfonia “Italiana”, Musica per archi, celesta e percussioni, pagina magistrale e di suggestiva bellezza di Bartók che si interseca con la Suite concertino per fagotto e orchestra di Wolf Ferrari e Meditazioni su un antico canto russo ricordando I.Stravinskij di Roman Vlad, compositore d’oggi nonché critico e studioso. Solista nella soave e cantabile pagina di Wolf Ferrari, Paolo Carlini primo fagotto dell’ORT.
Potremmo continuare citando le prime parti dell’Ort, tutti egregi musicisti impegnati in ruoli solistici. Così come Andrea Tacchi e Stefano Zanobini che nel concerto diretto da Johannes Debus, direttore della Canadian Opera di Toronto, si esibiranno nella composizione giovanile di Britten Doppio concerto per violino, viola e orchestra, preceduto dalla rivisitazione che Britten ci ha lasciato della Ciaccona di Purcell, e conclude con le note impetuose della Sinfonia n.40 di Mozart.
Michele Marasco, primo flauto dell’Ort si presenta in un programma classicissimo tra le sinfonie di Haydn e di Mozart, diretto da Christoph Poppen già direttore musicale della Filarmonica della Radio Tedesca, e si farà interprete dell’Andante K.315 di Mozart per passare alle raffinatezze sonore di Martin con Ballade per flauto, pianoforte e orchestra d’archi (1939).
Torna in programma la musica latino americana di Ginastera abbinata alla suite cinematografica di Milhaud Le boeuf sur le toit su temi sudamericani, con Stefan Asbury, interprete speciale della musica del Novecento, che conclude il concerto dell’Ort dedicandosi alla Seconda Sinfonia di Beethoven. E ancora per Fabrizio Ventura, al suo esordio con l’Ort, la Quarta di Beethoven fa da contrappunto al Novecento di Casella autore del divertimento Paganiniana e il Primo Concerto di Paganini con Nemanja Radulovic, violinista serbo ventisettenne acclamato in tutto il mondo.
Due le orchestre ospiti, che propongono programmi musicali in linea con la nostra Stagione Concertistica. Nuovi per il nostro pubblico gli interpreti e singolari i programmi. Ravel, Saint-Säens e Schumann per l’Orchestra Haydn di Bolzano diretta da Alain Lombard e solista nel Secondo Concerto di Saint-Säens per pianoforte e orchestra Michail Lifitis (Premio Busoni 2009). Nel mese di marzo sarà la volta dell’Orchestra Sinfonica di Lucerna guidata da Lionel Bringuier e impegnata nell’Ottava Sinfonia di Dvořák, la Moldava di Smetana e, con il violoncellista Dmitri Maslennikov, nella Fantasia per violoncello e orchestra di Dalbavie, compositore francese tra i più affermati d’oggi.
Chiudiamo la presentazione con il musicista più noto al pubblico della classica e del jazz Stefano Bollani che con noi ha collaborato ancor prima che il suo talento emergesse in tutta la sua scintillante versatilità. Sarà con l’Orchestra diretta Marco Angius (applaudito recentemente sul podio di La metamorfosi al Maggio Musicale Fiorentino) e aprirà la serata con le sue Improvvisazioni al piano solo, poi, con l’orchestra si farà interprete dello struggente e malinconico Concerto in sol di Ravel. Nella seconda parte sempre Ravel con Ma mére l’oye e la suite L’Uccello di Fuoco, versione del 1945 di Stravinskij.
Musicisti per la prima volta con l’ORT
direttori Johannes Debus, Fabrizio Ventura, Christoph Poppen
solisti Rachel Kolly D’Alba, Nemanja Radulovic violinisti Chen Guang, Alexander Romanovsky pianisti Jörg Widmann clarinettista e compositore
Il ritorno di musicisti già applauditi dall’ORT
direttori Daniel Kawka, Daniele Rustioni Stefan Asbury, Marco Angius, Peter Rundel, Philipp von Steinaecker
solisti Kolia Blacher, Francesca Dego violinisti, Stefano Bollani pianoforte
Le prime parti dell’ORT – Andrea Albori, Paolo Carlini, Paolo Faggi, Michele Marasco, Andrea Tacchi, Morgan Tortelli, Stefano Zanobini
Per informazioni sul calendario completo della XXXII STAGIONE CONCERTISTICA dell’ORCHESTRA DELLA TOSCANA:
Fondazione Orchestra Regionale Toscana
Via Verdi 5, 50122 Firenze
tel. 055 2340710 – 055 2342722
fax. 055 2008035
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