La stagione estiva 2012 delle Terme di Caracalla si è aperta con un classico dei classici, il balletto Giselle, interpretato dalla superba Svetlana Zakharova nel ruolo della giovane che impazzisce per amore e si trasforma in una Villi condannata a danzare in eterno. Il libretto di Giselle (1841), ovvero il balletto classico e romantico più celebre su musiche di Adolphe Adam, fu scritto dal francese Théophile Gautier pensando alla celebre Carlotta Grisi e al suo compagno, il famoso coreografo Jules Perrot e ispirandosi al libro De Allemagne di Heine e in particolare dalla leggenda delle Villi, spiriti della tradizione popolare tedesca.
A Caracalla va in scena la versione di Patrice Bart da Jean Coralli e Jules Perrot. Nella sua Giselle, Bart è intenzionato modernizzare il balletto, liberandolo di qualche manierismo e gesti pantomimici di troppo (che pure sussistono) per lasciar emergere l’essenza più intima del balletto e dei sentimenti dei personaggi. Risultato è una versione alquanto snella che coinvolge anche l’impianto scenico curato dallo stesso Bart: come ultimamente accade nel cartellone delle Terme di Caracalla, il diktat è di valorizzare il monumentale complesso archeologico e Bart si attiene mantenendo una certa sobrietà anche nel primo atto di impianto realistico con le case del villaggio candidamente bianche, una sorta di casetta di Hansel e Gretel in versione shabby-chic, e nel secondo atto, onirico, mettendo in scena solo una grande croce bianca. All’asciuttezza scenografica sembra far da contrappunto una certa ricchezza registica che porta sul palco addirittura due cani e carica i personaggi di un certo minimalismo che il regista coreografo ha cercato di ridurre al minimo. Dopo il debutto della Zakharova (che ha inaugurato la stagione sabato 30 giugno e che avrebbe dovuto danzare anche il 1 luglio, recita purtroppo annullata per la concomitanza della finale Euro 2012), sul palco sale la giovane stella russa Maria Yakovleva. Una Giselle incantevole, non solo per le acclamate doti tecniche, ma anche per il fisico leggiadro e la bellezza, nel portamento e nella grazia adatte al ruolo e le doti interpretative (bene anche la follia del primo atto). Sicuro e guizzante l’Abrecht di Friedemann Vogel (che ha aperto la stagione con la Zakharova), maestosa Alessandra Amato nel ruolo dell’algida regina Myrtha, la regina delle Villi. Nonostante qualche piccola, inevitabile imperfezione il corpo di ballo appare ben preparato alle temibili coreografie del lunare secondo atto, dove ogni sbaglio anche millimetrico non riesce a non passare inosservato. Direzione raffinata dello specialista del repertorio sinfonico David Garforth alla guida dell’Orchestra del Teatro dell’Opera. I costumi di sobria eleganza dell’indimenticata Anna Anni sono semplicemente incantevoli a regalare splendore alla messinscena, fra i candidi tutù bianchi e la sontuosità curata degli abiti. Ultime repliche domenica 8 e martedì 10 luglio, alle 21. Nel ruolo di Giselle ci sarà Olesya Novikova, nel ruolo di Albrecht, Leonid Sarafanov. Prossimo imperdibile appuntamento a Caracalla, sabato 7 luglio, alle 21.30, con Aleksandr Nevskij, concerto diretto dal Maestro Jurij Temirkanov che vede riuniti per la prima volta l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e l’Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma con impianto scenico e video proiezioni del regista Pier’Alli.