Un festival realizzato,dal 9 al 12 agosto, dalla XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci con il sostegno degli Assessorati regionali alle politiche sociali e famiglia e all’attività produttive e politiche dei rifiuti, della Provincia di Latina, dei Comuni di Formia e Gaeta e con il coordinamento artistico dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Concerti in altura, letture di poesie, racconti, visioni di stelle, planetario e osservatorio astronomico, trekking musicali, percorsi di pellegrinaggi, cibi tradizionali.
Se si cammina sulle cime alte dei monti Aurunci si ha l’impressione di toccare il mare che costeggia lo splendido Golfo di Gaeta. Lo scenario è straordinario, da mozzafiato. In questi luoghi intrisi di storia, già a partire dall’età classica, le popolazioni locali hanno vissuto per secoli di pastorizia e di misticismo creando nelle tante grotte calcaree are votive, cenobi e culti devozionali. In queste terre brulle e attraversate da forme povere di pastorizia furono innalzati piccoli cenobi da monaci basiliani e successivamente come testimoniato nei documenti del Codex Diplomaticus Cajetanus, redatto a Monte Cassino nel nono secolo, si sviluppò in una delle grotte più grandi il culto di San Michele che ancora oggi attira migliaia di pellegrini sul monte Altino. La tradizione locale racconta che queste grotte furono abitate da santi pellegrini ed eremiti che cercavano nello spirito dei luoghi i segni della propria ricerca spirituale. In particolare alcune narrazioni popolari fanno riferimento ad un giovane fiorentino proveniente da San Germano, l’odierna Cassino, e diretto a Gaeta. Quel giovane segnato dal fuoco del rinnovamento religioso predicato dal Savonarola fu, probabilmente, Filippo Neri che scelse la grotta di San Michele come proprio letto di pietra nel tentativo di “col piè calcar le stelle”, così come recita uno dei pochi sonetti a lui attribuiti, e così come fece a Gaeta intorno al 1534 in un’altra montagna a picco sul mare in prossimità della Grotta del Turco.
E in questa antica e affascinante ricerca del “calcar le stelle “ nasce il Progetto del Festival La Montagna Armonica. Un festival realizzato dalla XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci con il sostegno degli Assessorati regionali alle politiche sociali e famiglia e all’attività produttive e politiche dei rifiuti, della Provincia di Latina, dei Comuni di Formia e Gaeta, che si svolge tra le rocce a strapiombo sul mare della Grotta del Turco, nell’area naturalistica del Parco di Monte Orlando di Gaeta, e gli altipiani e le grotte sacre del Monte Altino di Maranola di Formia. Il coordinamento artistico del Festival è realizzato dall’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Concerti in altura, letture di poesie, racconti, visioni di stelle, planetario e osservatorio astronomico, trekking musicali, percorsi di pellegrinaggi, cibi naturali con degustazioni di prodotti tipici della pastorizia del territorio aurunco, e poi ancora, sempre sulle orme di san Filippo Neri, tanta attenzione alle tematiche della solidarietà e dei servizi sociali , che fanno di questo festival un evento originale, unico nel suo genere.
COL PIE’ CALCAR LE STELLE. Oratorio per San Filippo Neri
Il programma ricco di eventi ha inizio il 9 di agosto a Gaeta all’interno del complesso del Santuario della Montagna Spaccata. Alle 19 e alle 20 il poeta Davide Rondoni proporrà nella grotta del Turco letture di poesie legate a temi marinareschi intervallate dal supporto sonoro realizzato dai solisti dell’Orchestra Popolare Italiana con suoni di strumenti naturali (conchiglie, corni, flauti di corteccia, fruste di canna, vasi di terra cotta, etc ).
Alle 21.30 all’interno della Chiesa del Santuario della Montagna Spaccata l’Orchestra Popolare Italiana con la partecipazione del Coro Amarcanto propone in prima esecuzione assoluta l’opera musicale Col piè calcar le stelle , un oratorio musicale ispirato a San Filippo Neri. L’opera si compone di alcune parti tipiche della liturgia penitenziali (Requiem e De Profundis), da canti sacri e popolari dedicati a Maria (Magnificat, Ave Maria, Salve Regina) e da l’unico sonetto originale che la tradizione attribuisce a san Filippo, essendosi col tempo perdute le testimonianze scritte delle sue opere. San Filippo Neri, come descritto nella sua Vita, in età giovanile si dilettò nella Poesia, sia latina che volgare, cioè italiana. Nella poesia volgare aveva tanta facilità che componeva “all’improvviso” così come ancora oggi è in uso fra i cantori popolari in Ottava rima. Secondo alcune testimonianze fu lo stesso Filippo a distruggere i suoi scritti perché considerati un segno di “vanità” terrena tanto che prima della sua morte li fece bruciare tutti. Nonostante tutto, per un caso fortuito, un sonetto, composto nella sua gioventù, si è salvato ed è giunto fino a noi. San Filippo nel sonetto, scritto nel volgare del suo tempo e quindi di non facile comprensione, ci parla dell’Anima, che è stata creata da Dio, immortale, bella, libera e che a Lui deve ritornare e in Lui deve continuare a vivere in eterno in cielo, “per calcare le stelle”, dopo la nostra fugace esperienza di vita terrena. L’uomo non può vivere in eterno in Dio, non può godere della sua Presenza, del suo Amore e della sua Comunione se non muore a se stesso, alla sua vita terrena e alle sue effimere gioie. L’opera, che viene presentata in prima esecuzione, si divide in due diversi tempi. Supramari. Ave, Maris stella, il primo che si svolge nella Chiesa del Santuario della Montagna Spaccata, ha una parte specifica dedicata ai canti mariani popolari di varie regioni italiane. Durante il Festival negli spazi adiacenti all’area della Montagna spaccata sarà allestita una mostra didattica dedicata alla presenza di San Filippo Neri nel territorio dei Monti Aurunci e a Gaeta in particolare. La seconda parte dell’oratorio Col piè calcar le stelle, Supramonte. Suscipe, Domine si svolgerà all’alba dell’11 agosto nell’area antistante la grotta della Chiesa di San Michele Arcangelo sul Monte Altino e avrà come parte specifica il repertorio di canti popolari dedicato ai santi taumaturghi, in particolare a San Michele Arcangelo, San Paolo e San Gennaro.
LA NOTTE DELLA BALLARELLA
Il 10 agosto in occasione della Notte di San Lorenzo il Festival si sposta a Maranola di Formia sui Monti Aurunci, in particolare nella località di Pornito, dove in un ampio altopiano di circa un ettaro denominato Fossa di Massaraccio, una straordinaria terrazza sul Golfo di Gaeta, verrà allestito una grande Area del Pellegrino con tutti i servizi necessari allo svolgimento delle tante iniziative in programma.
A partire dal pomeriggio nell’area avranno luogo una serie di iniziative, fra cui alcune dedicate ai temi della solidarietà sociale, laboratori musicali e degustazioni di prodotti tipici pastorali che culmineranno alle 21,30 con un grande concerto dedicato alla Ballarella, la tipica danza popolare del Lazio Meridionale, un originale incrocio tra saltarello e tarantella, con l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma diretta da Ambrogio Sparagna. Ospite speciale della Notte della Ballarella Peppe Servillo.
A partire dalle 24 fino all’alba sarà attivo nell’Area del Pellegrino un Planetario e Osservatorio Astronomico curato dall’Associazione Astrofili Aurunci.
Dopo le 24 in prossimità dell’Area, sui pianori del Monte Lapillo, Giuliana De Donno, una delle migliori arpiste italiane, proporrà un concerto dedicato al repertorio dell’arpicelle popolari, lo strumento tipico dei suonatori girovaghi dell’Appennino meridionale e in particolare dell’area lucana della Val d’Agri.
Dopo le sonorità arcaiche delle arpicelle popolari a partire dalle ore 01 si animerà lo spazio del rifugio della Casa Forestale, situato nelle vicinanze della Fossa di Massaraccio, con altri suggestivi eventi musicali che dureranno fino all’alba dell’11. La prima parte prevede un concerto di Raffaello Simeoni, una delle più belle voci della musica popolare italiana, dedicato ai Canti dei Pellegrini sulla Via Francigena dell’area della Sabina con un’attenzione speciali ai repertori ispirati alla tradizione francescana.
Dopo le sonorità legate ai cammini della Via Francigena nello spazio della casa Forestale, a partire dalle 02.30, Gianni Aversano proporrà un concerto di cunti e canti dedicato alle Storie di santi e briganti che hanno attraversato il territorio dell’antico Regno di Napoli.
Allo spuntare delle prime luci dell’alba si consumerà la colazione del Pellegrino, il Tè delle Stelle, con l’accompagnamento strumentale del gruppo degli Zampognari di Maranola.
LA VIA DEL SACRO VERSO LA GROTTA DELL’ARCANGELO
Alle 06 partirà il trekking musicale che attraverso lungo l’antico cammino del pellegrinaggio di San Michele condurrà i partecipanti attraversando l’Area della Ravolatra fino a raggiungere la Chiesa di San Michele Arcangelo, sotto il Monte Altino a c.a 1220 di altezza. Davide Rondoni, alternandosi con i suoni arcaici e pastorali del gruppo degli Zampognari di Maranola, proporrà una serie di letture poetiche dedicate alle tematiche del cammino e del pellegrinare.
Giunti dopo circa due ore di trekking su un percorso difficile ma di grande suggestione a strapiombo sul Golfo di Gaeta, nell’area adiacente la Chiesa di San Michele sarà rappresentata la seconda parte dell’Oratorio dedicato a San Filippo Neri Col piè calcar le stelle. Supramonte. Suscipe, Domine. Situata all’interno di una grande grotta calcarea la Grotta dell’Arcangelo, sede già dall’ottavo secolo di luogo di eremo e di culto, nel corso dei secoli i pellegrini hanno realizzato addossandole alle pareti una serie di altari e incanalato l’acqua che scorre dalle rocce all’interno di una fonte considerata miracolosa. A conclusione verrà offerta ai partecipanti il Pane di san Michele, delle piccole pagnotte di grano integrale realizzato dai fornai locali secondo l’antiche usanze delle feste tradizionali.
Nel pomeriggio dell’11 l’area della Fossa di Massaraccio sarà animata da una serie di iniziative. In particolare si succederanno degli eventi dedicati alle tradizioni dei camminamenti degli antichi pellegrinaggi, con passeggiate con asini, osservazione dei volo dei rapaci e degustazioni di cibi tradizionali.
L’ECO DEGLI AURUNCI
Alle 21,30 nello spazio dei concerti sarà proposto lo spettacolo l’Eco degli Aurunci con alcuni gruppi di musica tradizionale provenienti da tutti i comuni del comprensorio. In particolare il programma vedrà l’esibizione dei Malerva, del Canzoniere dell’Appia e degli Organetti di Maranola.
I CAMMINI DEI PELLEGRINI
La giornata del 12 Agosto chiude il Festival e sarà dedicata a seminari ed incontri culturali che avranno luogo nell’Area del Pellegrino sul tema dei Cammini dei Pellegrini. Parallelamente saranno allestite una serie di escursioni sui Monti Aurunci con passeggiate a piedi, a cavallo, sugli asini e in mountain bike, attraversando sentieri che raggiungono le vette degli Aurunci, (Monte Altino m.1367, Monte S. Angelo m.1402, Monte Redentore m. 1252 e Monte Petrella m.1533). Sono previste anche delle escursioni guidate all’interno di alcune grotte calcaree situate nelle aree limitrofe e in particolare nella Grotta della Ciauchella, la prima cavità esplorata degli Aurunci (1967) che si apre sulle pendici orientali di Monte Ruazzo m. 1314, a poca distanza dal rifugio e dalla sorgente di Acqua viva. È profonda 296 metri e presenta la quota di ingresso a 885 metri.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito
INFO: 0771 639052