Marco Falaguasta è uno degli indiscussi protagonisti della scena teatrale romana: nell’ambito della classica rassegna Roma che ride, il commediografo, regista e attore, porta in scena a Villa Sciarra una delle sue commedie più divertenti, Punto e… a capo. La commedia racconta di un microcosmo composto da uomini e donne che s’incontrano casualmente su un treno a lunga percorrenza. Ciascuno porta con sé un pezzo di vita propria e dividere lo scompartimento per tante ore proietta immediatamente i protagonisti a confrontarsi, mettendoli di fronte ai propri problemi. C’è la professionista affermata, delusa dagli uomini che si reca ad Udine a chiudere una storia, il medico che va a conoscere il figlio appena nato, il fotoreporter di cronaca nera (ansioso) che va a Milano dal suo caporedattore, un sinistro individuo di poche parole e una bizzarra zen. Un ventaglio di umanità variegata e unica che non può non innescare meccanismi di totale comicità. E così, senza perdere il gusto della battuta pronta dal facile effetto, i dialoghi della commedia analizzano ben presto (fra nostalgia e irriverenza), la classica dicotomia dell’essere e del voler essere. Tutti i personaggi cominciano a lasciarsi andare e a confrontarsi anche sulle proprie esperienze di vita, farsesche o grottesche che siano, lasciando presto sempre trasparire un po’ di affinità con ciascuno di noi, illuminando lo spettatore su come si possa cambiare e riacquistare la propria libertà, riprendendo in mano la propria vita. Ci riusciranno? Agli spettatori l’ardua e spassosa sentenza in una commedia amabilmente verbosa e dal ritmo quasi cinematografico (vedi i tagli di regia che creano delle vere e proprie scene), molto divertente e decisamente “vera” che prende spunto dalla quotidianità aggiornando, quasi in una sorta di rivisitazione moderna, la dicotomia della vita e della forma di Pirandello. Anche stavolta la forza della commedia di Falaguasta (come di consueto autore, regista e attore) risiede non solo nella scoppiettante vitalità del testo, nella sua falsa apparenza di normale che cela non pochi paradossi non scevri di risvolti comici, ma anche anche nella straordinaria caratterizzazione (anche fisica, vedi Marco Fiorini, il tipo misterioso) dei personaggi. È indiscutibile come in ogni occasione l’alchimia ormai collaudata e di lunga data della compagnia Bona La Prima (Marco Falaguasta-Marco Fiorini-Piero Scornavacchi) che anima la scena (ambientata con dovizia di particolari nel malmesso scompartimento di un vecchio treno) con naturalezza e spontaneità lasciando spazio a un pizzico d’improvvisazione. In scena anche Francesca Ceci, Annalisa Aglioti e l’impagabile Vasco Montez (il capotreno). In scena fino al 19 agosto a Villa Sciarra a Roma.