Katia Beni e Anna Meacci in scena per il gran finale del festival di cene e teatro “Utopia del Buongusto”, che sabato 29 settembre alle 21,30 chiude l’edizione 2012 con il tradizionale appuntamento tra i camper e le roulotte della “CaravanBacci”. In località Lavoria a Crespina (Pisa). In scena lo spettacolo comico “Dai collant al collage”. Sarà una occasione per entrare nell’autunno a suon di risate di autore, o meglio di “Auttrice”. In una girandola di grandi emozioni come per magia riappariranno i momenti più fortunati delle tante serate che hanno visto assieme Anna e Katia in scena, dai tempi di “Un, due, tre chiacchiere” fino al recentissimo “Tiket e Tac”. Una coppia di terribili “ragazze” ma soprattutto due grandi attrici, protagoniste di trasmissioni televisive di culto, di fiction popolarissime. Due artiste testimoni di come nella comicità cuore e cervello vadano a braccetto. Qualsiasi argomento diventa spunto per una divagazione esilarante e demistificante.Alle 20,00 cena in luogo. Informazioni 3280625881 3203667354. Ingresso allo spettacolo (con sorpresa gastronomica) € 7,00. Cena e ingresso spettacolo (più sorpresa gastronomica): € 19,00. Da non perdere la leggerezza dell’arrivederci. In collaborazione con il gruppo donatori di sangue Avis regionale, partner della manifestazione.Con questa data si chiude un’altra stagione di Utopia del Buongusto di Teatro Guascone (Pontedera – Pisa), che anche quest’anno è tornata promettendo un pieno di serate a base di cene e Teatro. Quindicesimo atto di scorribande del primo esperimento internazionale di vita godereccia.Ben trentotto, sono state le date disseminate per tutta la Toscana da giugno fino a settembre in diciassette comuni tra le province di Pisa, Arezzo, Livorno e Firenze. Sul palcoscenico ventidue attori e compagnie diverse. Tante le prime nazionali. Come sempre “Utopia del Buongusto” ha scovato e offerto al suo pubblico tanti spettacoli inediti, sostenendo la nascita di nuovi copioni e la ricerca drammaturgica. E il motto è sempre quello “Si può solo godere o soffrire , godicchiare non è serio”.