Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno al Teatro Agorà la versione di “Madmoiselle Papillon” di Stefano Benni portata in scena dalla Compagnia Teatropatia con la regia di Antonio Pacella, torna in scena con la collaborazione della PF Association al Teatro San Genesio (Roma) dall’8 al 14 ottobre.
In scena Antonio Pacella, Paola Caviglia, Marco Bellizi e Maria Cristina Grego.
Nella rappresentazione il regista inserisce un cammeo di spettacolo burlesque con la ballerina Lily Rouge, intrigante volto della scena burlesque romana, che con personalità poliedrica e brillante, vive il suo personaggio anni ‘40 in continuo dialogo con un futurismo-futuribile ed offre agli amanti del genere esibizioni originali e raffinate.
Sinossi:
Rose, la protagonista, vive in campagna catalogando rose e farfalle, in un mondo semplice e innocente; è attorniata da 3 strani personaggi, parigini “viscidi, corrotti e senza scrupoli” che tenteranno di corrompere la sua purezza. Il testo, che lascia lo spettatore fra sogno e realtà, dà spunti di riflessione sulla società attuale e sulle sue contraddizioni più intime e laceranti.
Note di regia:
Esilarante, drammatico, assurdo, ironico, surreale, grottesco: “Mademoiselle Papillon”, di Stefano Benni (1999), è un piccolo grande saggio di teatro moderno, una somma di generi, un’ambiziosa prova d’attore.
Ma è allo stesso tempo una lucida, spietata e tenera descrizione della nostra esistenza, a partire da quell’attesa piena di presentimenti, di sogni e di paure, talvolta di terrore, che caratterizza la vita nel momento in cui, alla soglia dell’età adulta, si devono aprire le porte del giardino segreto per camminare in un mondo pieno di contraddizioni.
Un mondo cinico e ostile nel quale non tutto è quello che sembra e tutte le parole appaiono tradire ogni verità.
Rose, donna bambina, chiusa nel suo giardino, dove colleziona rose e farfalle, è, in una commedia corale, l’interprete alla quale l’autore affida la parte migliore dell’umanità: quella ingenua curiosità e quella disarmante logica dei sentimenti.
Rose potrebbe essere facilmente Alice, diventata adulta in un Paese di meraviglie ormai corrotte. O l’anima inquieta di una protagonista di “Doppio Sogno” di Schnitzler o il suo alter ego maschile dell’”Eyes wide shut” di Kubrick.
Contenuti e obbiettivi che possono, a prima vista, sembrare troppo ambiziosi.
In realtà, Benni, attraverso un uso mirabile della parola e delle sue infinite possibilità, regala un’opera leggera, divertente, impegnata senza impegnare. Un testo di forte denuncia, sorprendentemente attuale ma privo di pregiudizi e profondamente autoironico. Adatto, dunque, a un pubblico più disposto a scoprire da sé che ad ascoltare lezioni.
E se il nostro tempo è in fondo lo stesso che faceva dire a Montale “una cosa sola sappiamo: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, Rose, nel suo stupendo monologo finale, lascia un messaggio che è una resa ma che diventa miracolosamente quasi un programma educativo: “Amico, insegnami a fare di un ramo un arco e delle spine di una rosa una freccia. Insegnami a stare vicino a te in silenzio. E se hai un sogno non dirlo, tienilo segreto. Fermalo…alla soglia delle frasi”
LA COMPAGNIA TEATROPATIA nasce nel 1999 ed è formata da quattro attori che da diversi anni lavorano insieme formando il nucleo centrale della compagnia dove intorno ruotano attori anche loro provenienti da compagnie teatrali.
Insieme hanno rappresentato :
-“Attento alla cioccolata Challagan” per la regia di Antonio Pacella rappresentato nel 2009 al teatro Agorà di Roma
-“Camere da letto” per la regia di Roberta Gasparetti presentato nel 2010 al teatro Agorà di Roma .
Gli attori:
Marco Bellizi, attore poliedrico di grande talento interpretativo;
Paola Caviglia, attrice diplomata all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico e attualmente doppiatrice cinematografica;
Maria Cristina Grego, attrice versatile che spazia da ruoli drammatici a comici con estrema padronanza del personaggio;
Antonio Pacella con molteplici spettacoli all’attivo sia come attore che regista, provengono da diverse compagnie romane con lunghi anni di esperienze teatrali.