Balletto in tre atti (quattro scene)
Libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale
Coreografia
Marius Petipa (1898)
Ricostruzione della coreografia e messa in scena
Sergej Vikharev
Musica
Aleksandr Glazunov
Direttore
Alexander Titov
Scene originali
Orest Allegri, Pëtr Lambin, Konstantin Ivanov (1898)
ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky
Costumi originali
Ivan Vsevoložskij (1898)
ricreati da Irene Monti
Luci
Marco Filibeck
Ricerche storiche d’archivio e coordinamento
Pavel Gershenzon
Artisti ospiti
Olesia Novikova (3, 5s, 9, 11 ottobre )
Friedemann Vogel (3, 5s, 9, 11 ottobre.)
Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo
dell’Accademia Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
Biglietti
da € 115 a € 10 più prevendita
Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44
In prima assoluta per il Ballo della Scala nell’ottobre 2011, ritorna nella nuova stagione la più rispettosa versione di Raymonda, la più vicina all’originale che andò in scena con un successo trionfale a San Pietroburgo nel 1898. Il libretto si basa su una leggenda medievale: dame, cavalieri, crociati e saraceni, cattedrali e castelli hanno stimolato la fantasia del giovane Aleksandr Glazunov, alla sua prima composizione di balletto, e la infinita sapienza di Petipa, che inanella una serie interminabile e ricchissima di variazioni classiche, danze esotiche e di carattere, pantomime, lirici passi a due e grandi momenti di evidenza per il corpo di ballo, con un finale grandioso. Dalle notazioni coreografiche archiviate a Harvard, dai disegni originali custoditi nel Museo e nella Biblioteca Teatrali di San Pietroburgo prende vita alla Scala l’ultimo grande titolo del glorioso periodo dei balletti imperiali
Un affascinante lavoro di ricostruzione.
Dalle notazioni coreografiche, dai bozzetti e documenti originali del 1898, questo balletto ha preso vita alla Scala grazie al lavoro di studio e di recupero di Sergej Vikharev (curatore della ricostruzione coreografica e della messa in scena) e Pavel Gershenzon (ricerche storiche d’archivio e coordinamento), esperti del settore che già al Teatro Mariinskij hanno portato a termine operazioni analoghe con La Bella addormentata, La Bayadère, Il risveglio di Flora e, al Teatro Bol’šoj, Coppélia.
Un lavoro di ricerca di grande fascino: nella Collezione Sergeyev presso la Harvard Theatre Collection sono custodite le notazioni coreografiche trascritte con il metodo Stepanov, che hanno permesso di lavorare alla ricostruzione della coreografia di Marius Petipa. Le scenografie sono state costruite sulla base di bozzetti, modellini e fotografie originali forniti dal Museo di Stato di Teatro e Musica di San Pietroburgo e dei materiali messi a disposizione dall’Archivio Storico Statale Russo di San Pietroburgo; i costumi di Ivan Vsevoložkij sono stati riprodotti dai figurini originali custoditi nella collezione della Biblioteca di Stato di San Pietroburgo.
Una ricostruzione – che significa soprattutto restituire la composizione del balletto e il suo spirito – che ha suscitato molto interesse a livello internazionale e proprio per l’importanza dell’operazione è stata ripresa dalle telecamere della RAI – Radiotelevisione Italiana, trasmessa su RAI 5 e ora documentata in un DVD, di recentissima pubblicazione.
Raymonda torna in scena alla Scala dal 3 al 13 ottobre dopo aver ricevuto il Premio Danza&Danza come miglior spettacolo classico della scorsa stagione e il plauso della critica internazionale: la stampa russa, attentissima a questa ricostruzione storica, ne auspica una tournée al Bol’šoj; il Financial Times ha assegnato alla produzione cinque stelle, il Times quattro.
Nella bellezza del suo allestimento, della sua musica, della sua danza, Raymonda potrà svelarsi e veder riconosciuta la sua importanza storica nello sviluppo della costruzione del Balletto. Apoteosi dell’arte della fine del XIX secolo, questo balletto è un punto di svolta, sul crinale oltre il quale già si affaccia l’epoca di Fokine, dei Ballets Russes, di Balanchine: lo stimolo e la sfida sarà far percepire al pubblico il profumo di quell’epoca e dei suoi fermenti.
per saperne di più
RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
GIOVEDI 27 SETTEMBRE 2012, ORE 18
Per il ciclo “Prima delle Prime – Balletto” – Teatro alla Scala con Amici della Scala
Sergio Trombetta:
“La ricostruzione di un grande balletto”
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Raymonda
Il soggetto
Atto I
Quadro primo – La fête de Raymonde (La festa di Raymonda)
Una sala nel castello della contessa de Doris
Nel castello dei conti de Doris ci si prepara ai festeggiamenti per l’onomastico della giovane contessa Raymonda (Jeux et danse). La zia, Sybille, austera canonichessa, rimprovera ai paggi e alle fanciulle l’ozio e la passione per le danze, rammentando loro la leggendaria dama Bianca, protettrice del castello, che mette sull’avviso la casa dei Doris ogniqualvolta uno dei membri è minacciato da un pericolo e che punisce quelli che non adempiono i propri doveri. I giovani ridono delle superstizioni della canonichessa e continuano a divertirsi. Si ode il suono di un corno. Sénéchal, siniscalco del castello dei Doris, annuncia l’arrivo di un messo inviato dal cavaliere Jean de Brienne con una lettera per la fidanzata Raymonda. La contessa Sybille va ad avvertire la nipote, mentre le fanciulle cospargono di fiori il percorso lungo il quale dovrà procedere Raymonda.
Raymonda entra correndo. Ammira i fiori che le vengono offerti dai paggi (Entrée). Il messo, inginocchiatosi, porge a Raymonda la lettera del fidanzato. Jean de Brienne informa Raymonda che il re Andrea II d’Ungheria, sotto i cui colori aveva combattuto il cavaliere de Brienne, sta facendo ritorno in patria coperto di gloria. Non più tardi dell’indomani lo stesso de Brienne sarebbe dunque giunto al castello dei Doris per il matrimonio con Raymonda. La fanciulla s’abbandona alla gioia.
Entrano in scena vassalli e abitanti del luogo, che festeggiano e si congratulano chiassosamente con Raymonda (Valse provençale – Pizzicato). Dopo le danze Raymonda ordina di approntare un sontuoso ricevimento per il fidanzato e di allestire una Cour d’amour in suo onore. I vassalli e gli altri ospiti s’allontanano. Stremata, Raymonda resta in compagnia delle sue amiche più care e dei trovatori (La Romanesque, Une Fantaisie).
All’improvviso i presenti cadono preda di un magico torpore. Illuminata dalla luce della luna, la dama Bianca si anima. Con gesto imperioso ordina a Raymonda di seguirla.
Quadro secondo – Visions (Visioni)
Un parco ombroso, in fondo al quale si leva l’alta terrazza del castello della contessa de Doris
La dama Bianca avanza senza fare rumore lungo la terrazza. Raymonda la segue in stato d’incoscienza. A un cenno della dama Bianca il giardino è avvolto dalla nebbia. Un attimo dopo, la nebbia si dissolve e Raymonda si vede accanto a Jean de Brienne. Li circondano La renommée (La Gloria), les chevaliers (i cavalieri) e les filles célestes (le fanciulle del cielo). Il giardino è rischiarato da una luce fantastica (Groupes et danses – visions).
Raymonda esprime la propria gioia alla dama Bianca, ma questa interrompe il suo slancio entusiasta: “Guarda e sappi quello che ancora ti attende”. Raymonda vuole tornare dal fidanzato ma s’imbatte in un bellissimo cavaliere saraceno, che ha preso il posto di Jean de Brienne.
Lo sconosciuto le dichiara ardentemente il suo amore. Raymonda è confusa e turbata, ma trova la forza di respingerlo con sdegno (Scène dramatique). Da tutte le parti appaiono folletti ed elfi (Danse des farfadets), che si raccolgono in cerchio attorno a Raymonda, la quale supplica la dama Bianca di salvarla. In quel momento il saraceno tenta di impossessarsi di Raymonda con la forza: Raymonda lancia un grido e cade a terra priva di sensi. La spaventosa visione scompare assieme alla dama Bianca.
Atto II – “Cour d’amour” (La corte d’amore)
La corte interna del castello della contessa de Doris
Nel castello è in corso la festa per l’atteso arrivo di Jean de Brienne. Entrano in scena paladini, cavalieri, signori dei castelli vicini, dame eminenti, trovatori, menestrelli e altre persone, invitate ad assistere alla Cour d’amour. Raymonda accoglie gli ospiti. È soddisfatta di come è stata addobbata la corte interna, ma non riesce a nascondere l’inquietudine provocata dal ritardo di Jean de Brienne. Accompagnato da un numeroso seguito chiassoso, fa la sua comparsa Abderahman. Raymonda riconosce immediatamente il saraceno che aveva visto in sogno. È agitata e ordina di impedirgli l’ingresso nella corte del castello, ma la contessa Sybille consiglia alla nipote di offrire ospitalità a chiunque in occasione di quella giornata (Grand Pas d’action).
Rapito dalla bellezza di Raymonda, Abderahman le confessa la sua passione ma, rammentando gli ammonimenti della dama Bianca, Raymonda lo respinge con disprezzo. Preferisce le attenzioni di altri cavalieri, di quelli che non le fanno paura. Abderahman diventa sempre più pressante. Chiama i suoi schiavi e li costringe a ballare danze orientali per divertire Raymonda (Pas des esclaves Sarrasines, Pas de Moriscos, Danse sarrasine, Panadèros). Dopo le danze Abderahman ordina di far entrare i coppieri, che versano nelle coppe un filtro che fa ubriacare tutti i presenti (Danse de échansons).
Vedendo che l’unico modo per possedere Raymonda è con la forza, Abderahman ordina ai suoi scudieri di rapirla. Ma in quel momento al castello giunge il cavaliere de Brienne, con il re Andrea II accompagnato dal suo seguito e dall’esercito. Jean de Brienne libera Raymonda dalle mani dei saraceni e si getta su Abderahman, ma il re impone ai due rivali di metter fine alla discordia con un duello, nel corso del quale sulla torre del castello compare il fantasma della dama Bianca. Abderahman viene colto da una sorta di intontimento e in quel momento de Brienne gli assesta il colpo mortale (Dénouement). Il re unisce le mani di Raymonda e Jean de Brienne.
Atto III – Le festival des noces (La festa di nozze)
Il parco nei pressi del castello del cavaliere de Brienne
Il banchetto nuziale
Andrea II, re d’Ungheria, la contessa Sybille e i novelli sposi ricevono le felicitazioni (Cortège hongrois).
In onore dell’ospite di alto rango viene dato un divertissement in stile ungherese:
Rapsodie
Palotâs
Mazurka
Pas classique hongrois
Galop final
Nell’Apoteosi: un torneo cavalleresco.
Pavel Gershenzon
dal libretto originale
(Traduzione dal russo di Serena Prina)
Balletto in tre atti (quattro scene)
Libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale
Coreografia
Marius Petipa (1898)
Ricostruzione della coreografia e messa in scena
Sergej Vikharev
Musica
Aleksandr Glazunov
Direttore
Alexander Titov
Scene originali
Orest Allegri, Pëtr Lambin, Konstantin Ivanov (1898)
ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky
Costumi originali
Ivan Vsevoložskij (1898)
ricreati da Irene Monti
Luci
Marco Filibeck
Ricerche storiche d’archivio e coordinamento
Pavel Gershenzon
Artisti ospiti
Olesia Novikova (3, 5s, 9, 11 ottobre )
Friedemann Vogel (3, 5s, 9, 11 ottobre.)
Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo
dell’Accademia Teatro alla Scala
Produzione Teatro alla Scala
Biglietti
da € 115 a € 10 più prevendita
Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44
In prima assoluta per il Ballo della Scala nell’ottobre 2011, ritorna nella nuova stagione la più rispettosa versione di Raymonda, la più vicina all’originale che andò in scena con un successo trionfale a San Pietroburgo nel 1898. Il libretto si basa su una leggenda medievale: dame, cavalieri, crociati e saraceni, cattedrali e castelli hanno stimolato la fantasia del giovane Aleksandr Glazunov, alla sua prima composizione di balletto, e la infinita sapienza di Petipa, che inanella una serie interminabile e ricchissima di variazioni classiche, danze esotiche e di carattere, pantomime, lirici passi a due e grandi momenti di evidenza per il corpo di ballo, con un finale grandioso. Dalle notazioni coreografiche archiviate a Harvard, dai disegni originali custoditi nel Museo e nella Biblioteca Teatrali di San Pietroburgo prende vita alla Scala l’ultimo grande titolo del glorioso periodo dei balletti imperiali
Un affascinante lavoro di ricostruzione.
Dalle notazioni coreografiche, dai bozzetti e documenti originali del 1898, questo balletto ha preso vita alla Scala grazie al lavoro di studio e di recupero di Sergej Vikharev (curatore della ricostruzione coreografica e della messa in scena) e Pavel Gershenzon (ricerche storiche d’archivio e coordinamento), esperti del settore che già al Teatro Mariinskij hanno portato a termine operazioni analoghe con La Bella addormentata, La Bayadère, Il risveglio di Flora e, al Teatro Bol’šoj, Coppélia.
Un lavoro di ricerca di grande fascino: nella Collezione Sergeyev presso la Harvard Theatre Collection sono custodite le notazioni coreografiche trascritte con il metodo Stepanov, che hanno permesso di lavorare alla ricostruzione della coreografia di Marius Petipa. Le scenografie sono state costruite sulla base di bozzetti, modellini e fotografie originali forniti dal Museo di Stato di Teatro e Musica di San Pietroburgo e dei materiali messi a disposizione dall’Archivio Storico Statale Russo di San Pietroburgo; i costumi di Ivan Vsevoložkij sono stati riprodotti dai figurini originali custoditi nella collezione della Biblioteca di Stato di San Pietroburgo.
Una ricostruzione – che significa soprattutto restituire la composizione del balletto e il suo spirito – che ha suscitato molto interesse a livello internazionale e proprio per l’importanza dell’operazione è stata ripresa dalle telecamere della RAI – Radiotelevisione Italiana, trasmessa su RAI 5 e ora documentata in un DVD, di recentissima pubblicazione.
Raymonda torna in scena alla Scala dal 3 al 13 ottobre dopo aver ricevuto il Premio Danza&Danza come miglior spettacolo classico della scorsa stagione e il plauso della critica internazionale: la stampa russa, attentissima a questa ricostruzione storica, ne auspica una tournée al Bol’šoj; il Financial Times ha assegnato alla produzione cinque stelle, il Times quattro.
Nella bellezza del suo allestimento, della sua musica, della sua danza, Raymonda potrà svelarsi e veder riconosciuta la sua importanza storica nello sviluppo della costruzione del Balletto. Apoteosi dell’arte della fine del XIX secolo, questo balletto è un punto di svolta, sul crinale oltre il quale già si affaccia l’epoca di Fokine, dei Ballets Russes, di Balanchine: lo stimolo e la sfida sarà far percepire al pubblico il profumo di quell’epoca e dei suoi fermenti.
per saperne di più
RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
GIOVEDI 27 SETTEMBRE 2012, ORE 18
Per il ciclo “Prima delle Prime – Balletto” – Teatro alla Scala con Amici della Scala
Sergio Trombetta:
“La ricostruzione di un grande balletto”
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Raymonda
Il soggetto
Atto I
Quadro primo – La fête de Raymonde (La festa di Raymonda)
Una sala nel castello della contessa de Doris
Nel castello dei conti de Doris ci si prepara ai festeggiamenti per l’onomastico della giovane contessa Raymonda (Jeux et danse). La zia, Sybille, austera canonichessa, rimprovera ai paggi e alle fanciulle l’ozio e la passione per le danze, rammentando loro la leggendaria dama Bianca, protettrice del castello, che mette sull’avviso la casa dei Doris ogniqualvolta uno dei membri è minacciato da un pericolo e che punisce quelli che non adempiono i propri doveri. I giovani ridono delle superstizioni della canonichessa e continuano a divertirsi. Si ode il suono di un corno. Sénéchal, siniscalco del castello dei Doris, annuncia l’arrivo di un messo inviato dal cavaliere Jean de Brienne con una lettera per la fidanzata Raymonda. La contessa Sybille va ad avvertire la nipote, mentre le fanciulle cospargono di fiori il percorso lungo il quale dovrà procedere Raymonda.
Raymonda entra correndo. Ammira i fiori che le vengono offerti dai paggi (Entrée). Il messo, inginocchiatosi, porge a Raymonda la lettera del fidanzato. Jean de Brienne informa Raymonda che il re Andrea II d’Ungheria, sotto i cui colori aveva combattuto il cavaliere de Brienne, sta facendo ritorno in patria coperto di gloria. Non più tardi dell’indomani lo stesso de Brienne sarebbe dunque giunto al castello dei Doris per il matrimonio con Raymonda. La fanciulla s’abbandona alla gioia.
Entrano in scena vassalli e abitanti del luogo, che festeggiano e si congratulano chiassosamente con Raymonda (Valse provençale – Pizzicato). Dopo le danze Raymonda ordina di approntare un sontuoso ricevimento per il fidanzato e di allestire una Cour d’amour in suo onore. I vassalli e gli altri ospiti s’allontanano. Stremata, Raymonda resta in compagnia delle sue amiche più care e dei trovatori (La Romanesque, Une Fantaisie).
All’improvviso i presenti cadono preda di un magico torpore. Illuminata dalla luce della luna, la dama Bianca si anima. Con gesto imperioso ordina a Raymonda di seguirla.
Quadro secondo – Visions (Visioni)
Un parco ombroso, in fondo al quale si leva l’alta terrazza del castello della contessa de Doris
La dama Bianca avanza senza fare rumore lungo la terrazza. Raymonda la segue in stato d’incoscienza. A un cenno della dama Bianca il giardino è avvolto dalla nebbia. Un attimo dopo, la nebbia si dissolve e Raymonda si vede accanto a Jean de Brienne. Li circondano La renommée (La Gloria), les chevaliers (i cavalieri) e les filles célestes (le fanciulle del cielo). Il giardino è rischiarato da una luce fantastica (Groupes et danses – visions).
Raymonda esprime la propria gioia alla dama Bianca, ma questa interrompe il suo slancio entusiasta: “Guarda e sappi quello che ancora ti attende”. Raymonda vuole tornare dal fidanzato ma s’imbatte in un bellissimo cavaliere saraceno, che ha preso il posto di Jean de Brienne.
Lo sconosciuto le dichiara ardentemente il suo amore. Raymonda è confusa e turbata, ma trova la forza di respingerlo con sdegno (Scène dramatique). Da tutte le parti appaiono folletti ed elfi (Danse des farfadets), che si raccolgono in cerchio attorno a Raymonda, la quale supplica la dama Bianca di salvarla. In quel momento il saraceno tenta di impossessarsi di Raymonda con la forza: Raymonda lancia un grido e cade a terra priva di sensi. La spaventosa visione scompare assieme alla dama Bianca.
Atto II – “Cour d’amour” (La corte d’amore)
La corte interna del castello della contessa de Doris
Nel castello è in corso la festa per l’atteso arrivo di Jean de Brienne. Entrano in scena paladini, cavalieri, signori dei castelli vicini, dame eminenti, trovatori, menestrelli e altre persone, invitate ad assistere alla Cour d’amour. Raymonda accoglie gli ospiti. È soddisfatta di come è stata addobbata la corte interna, ma non riesce a nascondere l’inquietudine provocata dal ritardo di Jean de Brienne. Accompagnato da un numeroso seguito chiassoso, fa la sua comparsa Abderahman. Raymonda riconosce immediatamente il saraceno che aveva visto in sogno. È agitata e ordina di impedirgli l’ingresso nella corte del castello, ma la contessa Sybille consiglia alla nipote di offrire ospitalità a chiunque in occasione di quella giornata (Grand Pas d’action).
Rapito dalla bellezza di Raymonda, Abderahman le confessa la sua passione ma, rammentando gli ammonimenti della dama Bianca, Raymonda lo respinge con disprezzo. Preferisce le attenzioni di altri cavalieri, di quelli che non le fanno paura. Abderahman diventa sempre più pressante. Chiama i suoi schiavi e li costringe a ballare danze orientali per divertire Raymonda (Pas des esclaves Sarrasines, Pas de Moriscos, Danse sarrasine, Panadèros). Dopo le danze Abderahman ordina di far entrare i coppieri, che versano nelle coppe un filtro che fa ubriacare tutti i presenti (Danse de échansons).
Vedendo che l’unico modo per possedere Raymonda è con la forza, Abderahman ordina ai suoi scudieri di rapirla. Ma in quel momento al castello giunge il cavaliere de Brienne, con il re Andrea II accompagnato dal suo seguito e dall’esercito. Jean de Brienne libera Raymonda dalle mani dei saraceni e si getta su Abderahman, ma il re impone ai due rivali di metter fine alla discordia con un duello, nel corso del quale sulla torre del castello compare il fantasma della dama Bianca. Abderahman viene colto da una sorta di intontimento e in quel momento de Brienne gli assesta il colpo mortale (Dénouement). Il re unisce le mani di Raymonda e Jean de Brienne.
Atto III – Le festival des noces (La festa di nozze)
Il parco nei pressi del castello del cavaliere de Brienne
Il banchetto nuziale
Andrea II, re d’Ungheria, la contessa Sybille e i novelli sposi ricevono le felicitazioni (Cortège hongrois).
In onore dell’ospite di alto rango viene dato un divertissement in stile ungherese:
Rapsodie
Palotâs
Mazurka
Pas classique hongrois
Galop final
Nell’Apoteosi: un torneo cavalleresco.
Pavel Gershenzon
dal libretto originale
(Traduzione dal russo di Serena Prina)