Prima rappresentazione: Vienna (Burgtheater), 7 febbraio 1792
Musica di Domenico Cimarosa
Libretto di Giovanni Bertati
Direttore Carlo Goldstein
Regia di Marco Castoldi, in arte Morgan
Nuovo Allestimento
Personaggi ed interpreti
Carolina, figlia minore del signor Geronimo, sposa segreta di Paolino
STEFANIA BONFADELLI
Geronimo, ricco mercante di Bologna
BRUNO PRATICO’
Paolino, giovane di negozio del signor Geronimo
EDGARDO ROCHA
Elisetta, figlia maggiore del signor Geronimo, promessa sposa al Conte
ANNA SKIBINSKY
Il conte Robinson
ANDREA PORTA
Fidalma, sorella del signor Geronimo, ricca vedova
IRENE MOLINARI
TRAMA
Il matrimonio segreto è quello contratto da un giovane di negozio (Paolino) con la figlia del padrone (Carolina).
Il padre Geronimo, ricco mercante, smania di maritare le due figlie ad altrettanti titolati, cominciando dalla primogenita (Elisetta), per la quale ha già combinato le nozze con il conte Robinson dietro promessa di una lauta dote. Può dunque annunciare tutto trionfante alla famiglia l’accordo concluso (“Udite, tutti udite”) e rassicurare Carolina che anche per lei arriverà il momento di sposare un aristocratico.
Giunge frattanto il conte Robinson e subito lascia intendere di essere più attratto da Carolina che dalla sposa, suscitando lo sconcerto degli astanti (quartetto “Sento in petto un freddo gelo”). Riesce poi a rimanere per qualche tempo solo con la prediletta fra le due sorelle e ne approfitta per avanzare proposte di matrimonio. Nell’intento di scoraggiarlo, Carolina gli dice di essere una ragazza semplice, per nulla interessata alla nobiltà e alla bella vita (“Perdonate, signor mio”). Il conte non si perde d’animo e rinnova poco dopo le avances, ma viene questa volta sorpreso da Elisetta, che grida al tradimento e chiama a soccorso tutta la gente di casa.
In un colloquio privato con Geronimo, il conte dichiara di non voler rispettare l’impegno preso, ma si dice pronto a rinunciare a metà della dote se in cambio di Elisetta potrà sposare Carolina. L’idea di un così consistente risparmio calma la furia del vecchio e spiana la strada a un nuovo accordo (duetto “Se fiato in corpo avete”). La novità viene appresa con sgomento dai due sposi segreti, anche perché Paolino aveva sperato proprio nell’aiuto del conte, suo antico padrone, per svelare a Geronimo l’unione contratta con la figlia.
Nasce poi un altro intoppo: Fidalma, zia delle ragazze, vedova in cerca di nuovo marito, ha messo gli occhi su Paolino e in seguito a un equivoco si è convinta che egli ricambi il suo interesse. La situazione sembra precipitare. Paolino convince Carolina a tentare con lui la fuga di casa (“Pria che spunti in ciel l’aurora”). Fidalma ed Elisetta convincono invece Geronimo a mandare Carolina in un ‘ritiro’ e a insistere perché il conte mantenga il primo impegno.
Si farà tutto il giorno dopo.
È notte e ognuno va nella propria stanza, ma nessuno dorme davvero: Paolino e Carolina si apprestano a fuggire, quando un rumore li fa indietreggiare; Elisetta crede che il conte e la sorella si siano chiusi in camera e chiama a testimoni padre e zia; il conte si sente accusato ed esce a chiederne conto. L’andirivieni sfocia nella scoperta dei due sposi, che finalmente rivelano a Geronimo il loro segreto. A quel punto il conte accetta di sposare Elisetta e intercede in favore di Paolino e Carolina. Lo stesso fanno Elisetta e Fidalma, fino a che la collera di Geronimo cede il passo al perdono e all’allegria generale.