Terzo appuntamento con la programmazione firmata da Eimuntas Nekrosius per il Teatro Olimpico di Vicenza. Nel calendario del 65° Ciclo di Spettacoli Classici sabato 6 e domenica 7 ottobre, ore 21.00 c’è Emma Dante con la sua celebre Medea, che tornerà a nuova vita nello spazio palladiano dell’Olimpico. Qui nel ruolo della protagonista, che fu originariamente di Iaia Forte, ci sarà l’attrice Elena Borgogni, mentre il personaggio di Giasone, affidato nel primo allestimento a Tommaso Ragno, sarà interpretato da Carmine Maringola. Entrambi gli attori fanno parte della Compagnia Sud Costa Occidentale fondata da Emma Dante nel 1999, titolare della produzione dello spettacolo. Sin da quella data la regista palermitana si è impegnata a tenere vivo un laboratorio permanente volto alla formazione dell’attore, sempre al centro del suo percorso artistico e della sua scrittura drammaturgica. Nel 2008 il laboratorio ha trovato una sede stabile presso “La Vicaria”, uno spazio autogestito e autofinanziato in cui prendono vita e si definiscono i progetti e si consolida la poetica della compagnia, che riserva sempre grande attenzione alla rivisitazione dei testi classici e ai topoi culturali di cui essi si fanno portatori anche nel mondo contemporaneo, in particolare in quello familiare.
La Medea di Emma Dante ripercorre gli episodi salienti del dramma antico ambientandolo però nei rioni popolari di Palermo. Comico e tragico si mescolano fin dalla caratterizzazione di alcuni personaggi, un Giasone grossolano e rozzo e un coro di donne del quartiere della Vucciria (interpretato da maschi come nelle tragedie antiche). Medea è ripudiata e gravida, così da ribadire fin dalla sua esibita fisicità la distanza che la separa dallo sleale universo maschile. Ma la donna straniera è poco disposta ad accettare le meschinità di un mondo chiuso nella religione e nell’ipocrisia; a un certo punto questa Medea contemporanea «sgrava la sua tragedia» partorendo, e dunque il dramma moderno si deve misurare con l’episodio centrale del mito antico: l’infanticidio.
“Medea porta consiglio (questo significa il suo nome) e guarisce i mali di una società maschilista e vigliacca. Vive a Corinto dentro case anguste, basse, bigotte, dove una lunga e fondata tradizione ammonisce a non spalancare troppo le porte per paura di non saper distinguere i profeti dai ciarlatani. Dio c’è a Corinto ma è un Dio della mediocrità. Medea compie un viaggio che è un’opera d’amore: la sua natura si plasma e si nutre della sua sofferenza. Sceglie la colpa! La sua storia lo esige, la sua indole. È una barbara che non riconosce altra autorità se non quella del proprio istinto, per questo si attacca disperatamente al concetto di libertà. … Il vero delitto con cui Medea punirà Corinto, sarà negargli i figli, partorendo aborti come eredi, decidendo a monte il destino di una città nella quale senza di lei risulta inutile qualsiasi tentativo di sopravvivenza. Immagino cinque uomini, nel cuore della notte, che sognano pance gravide, vagiti di neonati, corredi di figli annunciati. Si sente un urlo e poi il silenzio. Arriva Creonte, poi Giasone… I fratelli Mancuso cantano l’amore e l’odio. Il travaglio è in atto: Medea sgrava la sua tragedia”. (Emma Dante)
Nata a Palermo nel 1967, Emma Dante esplora il tema della famiglia e dell’emarginazione attraverso una poetica di tensione e follia nella quale non manca una punta di umorismo. Drammaturga e regista, si è diplomata a Roma nel 1990 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Ha lavorato come attrice per il cinema, il teatro, la televisione; come regista teatrale ha realizzato importanti lavori per i quali ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti. Nel 2009 ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala con la regia di Carmen di Bizet diretta da Daniel Barenboim. Dal 2000 al 2010 sono stati in repertorio in Italia e all’estero: mPalermu, Carnezzeria, Vita mia, Mishelle di Sant’Oliva, Medea, Il festino, Cani di bancata, Le pulle; attualmente sono in tournée due favole per bambini e adulti pubblicati da Dalai editore: Anastasia, Genoveffa e Cenerentola e Gli alti e bassi di Biancaneve. Dal gennaio 2011 gira in Italia e all’estero La trilogia degli occhiali costituito da tre capitoli: “Acquasanta”, “Il castello della Zisa” e “Ballarini” pubblicati da Rizzoli. Nell’aprile 2012 debutta a Parigi all’Opéra Comique con la regia de La muta di Portici di Auber diretta da Patrick Davin.
Un altro appuntamento importante con i classici “rivisistati”, per il 65° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, con il sostegno di Unicredit e di Trivellato spa e in collaborazione con Il Giornale di Vicenza per la Cultura.
Un altro successo di pubblico, visto che entrambe le date sabato 6 ottobre e domenica 7 ottobre (ore 21.00) registrano il tutto esaurito. Dei biglietti potrebbero essere disponibili solo in caso di rinuncia dei possessori e messi in vendita prima dello spettacolo.
Informazioni e prevendita biglietti
I biglietti per le rappresentazioni del 65° Ciclo di Spettacoli Classici sono in vendita alla biglietteria del Teatro Olimpico (Piazza Matteotti 3) la sera dello spettacolo (fino al 27 ottobre), dalle ore 19.00 alle 21.00 (orario di inizio degli spettacoli).
I biglietti sono inoltre in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (viale Mazzini 39 – tel. 0444.324442 – biglietteria@tcvi.it), aperta tutti i giorni, esclusi la domenica e il lunedì, dalle 9.30 alle 13.30, attenzione al cambio orario dal 9 ottobre, sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
Il prezzo dei biglietti per tutti gli spettacoli è di 28,00 euro (intero), 22,00 euro (ridotto over 60), 18,00 euro (ridotto under 30), mentre per la restituzione del workshop “Lettere a Lucilio” (20-21/10) è di 18,00 euro (prezzo unico).
Per ulteriori informazioni:
www.tcvi.it/nekrosius – infolimpico@tcvi.it