Mercoledì 14 e giovedì 15 novembre (inizio ore 21.00) la Fondazione Teatro della Fortuna e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano propongono un appuntamento con il teatro classico greco, Agamennone di Eschilo, nella splendida traduzione di Pier Paolo Pasolini e con la regia di Pietro Conversano.
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro del Banchéro di Taggia, compagnia ligure con cui il regista collabora da molti anni, ed è stato realizzato in collaborazione con AMAT, debuttando quest’estate nell’ambito di TAU – Teatri Antichi Uniti, rassegna di teatro classico nei luoghi di interesse archeologico delle Marche. Pietro Conversano, attore e regista pugliese che opera molto nelle Marche, è stato uno degli ultimi allievi del grande Orazio Costa, del quale continua a divulgare gli insegnamenti conducendo seminari e corsi di Espressione e Interpretazione Scenica, il Metodo Mimico, appunto, di Orazio Costa Giovangigli.
Delle traduzioni dell’Orestea di Eschilo (la trilogia composta da Agamennone, Coefore e Eumenidi), quella di Pier Paolo Pasolini risulta tra più utilizzate sulla scena. Realizzata nel 1960 su commissione dell’Inda (Istituto Nazionale del Dramma Antico) per il XVI ciclo delle Rappresentazioni classiche, questa traduzione fu voluta da Vittorio Gassman che curò la regia teatrale della trilogia, della quale si propose di darne una versione moderna nel linguaggio e nell’uso di mezzi tecnici teatrali innovativi e suggestivi.
“Dio fa che finisca presto questa pena”. Con queste parole cariche di angoscia Pasolini fa iniziare l’Agamennone di Eschilo. La scena è ad Argo; la notte sta per finire, è l’alba di un giorno di tardo autunno. Davanti alla reggia il guardiano avvista il messaggio di fuoco, che ripetuto di monte in monte, annuncia la presa di Troia giunta al suo decimo anno di guerra. Il Coro ricorda come Ifigenia fu sacrificata dal padre Agamennone e accenna al diffuso timore per le colpe del Re. Nelle parole della Regina Clitennestra, la donna dal cuore maschio, si riflettono dieci anni di dolore represso per la morte della figlia. La sua gioia per la caduta di Troia non inganna nessuno. Come posseduta da un selvaggio Daimon ella viene sospinta all’azione. Attende il ritorno del Re che arriva seguito da Cassandra, figlia di Priamo, sua schiava. Persuade lo sposo a entrare nel palazzo. Il Coro si fa teso e sinistro. Il tema dello Stasimo è ora la paura che vince la speranza. L’angoscia culmina nella scena centrale della tragedia, quando Cassandra catturata dal delirio profetico, rivive in una terribile visione tutte le atrocità che hanno contaminato la casa degli Atridi e svela la serie dei mali che verranno, conseguenza dei primi. L’uccisione di Agamennone è inevitabile. Dall’interno del palazzo solo gli urli del Re ucciso dalla Regina. La porta si spalanca offrendoci i cadaveri di Agamennone e Cassandra. Davanti a loro Clitennestra lorda di sangue ed Egisto, suo amante. Colpa chiama colpa e sangue chiama sangue. Nuova colpa rinasce e la vendetta non si ferma. Questa è la realtà del ghenos degli Atridi, un mondo caotico e primitivo non ancora regolato dalla forza della legge.
In scena con Pietro Conversano che ricopre il ruolo del titolo, tutti attori marchigiani: Cristina Cirilli, Stefano De Bernardin, Tiziana Marsili Tosto e Stefano Tosoni. Elementi scenici e costumi di Nicole Marsano e Giovanna Ferrara, architettura sonora curata da Deeproject di Alessandro Petrolati e Carlo Fatigoni.
Info e biglietti: Botteghino Teatro della Fortuna, tel. 0721.800750, botteghino@teatrodellafortuna.it. Biglietterie Circuito AMAT di Pesaro, tel. 0721.1836768; per info altri punti vendita Circuito Amat, tel. 071.2072439. Vendita online www.vivaticket.it o attraverso Pagine Gialle chiamando il numero 89.24.24; punto vendita Vivaticket a Fano, “I Love Fano”, Piazza Costanzi, 16, tel. 338.5206896, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19,30 domenica inclusa.
————————————-Fondazione Teatro della Fortunaandreina bruno | ufficio stampa
uff. 0721.827092 | mob. 333.2930951