Sabato 1 dicembre, alla Casa del Jazz, nell’imminenza del ventennale della scomparsa del grande saxofonista Massimo Urbani, il fratello Maurizio Urbani con Animali Urbani 5tet presenta in anteprima il nuovo progetto discografico ‘Song for Max’ di prossima pubblicazione per Videoradio/Rai Trade. Il concerto sarà preceduto dalla proiezione del film ‘Nella Fabbrica Abbandonata’ di Paolo Colangeli, un prezioso ed unico documentario sulla figura del saxofonista scomparso nel 1993.
Il repertorio di ‘Animali Urbani è basato su composizioni originali e standards jazz riarrangiati percorrendo molteplici possibili sentieri musicali, come molteplici furono quelli percorsi nella vulcanica esistenza di Massimo Urbani, spesso a fianco di Maurizio, che vuole con questo progetto rendere ancora vivo lo spirito e l’approccio musicale del fratello.
Maurizio Urbani, cresciuto musicalmente nell’area romana accanto al fratello Massimo ha frequentato il conservatorio Licinio Refice di Frosinone come allievo di Ubaldo Maestri. Ha sostituito Maurizio Giammarco nell’ultima formazione del ‘New Perigeo’ ( Danilo Rea Giovanni Tommaso Agostino Marangolo Carlo Pennisi ) Ha collaborato con Rai e Radio Rai in programmi condotti da Adriano Mazzoletti. Ha fatto parte del quintetto di Giovanni Tommaso insieme con il fratello Massimo, Danilo Rea e Roberto Gatto, partecipando a importanti jazz festivals quali Umbria Jazz 83. Ha fatto parte del quintetto di Enrico Pierannunzi. In quell’occasione acquista un ottimo fraseggio hard bop . Affina il suo stile post coltraniano e continua suonare con musicisti tra i quali Paolo Fresu Luigi Bonafede Enrico Pierannunzi Roberto Gatto Furio Di Castri Flavio Boltro Stefano Sabatini Antonello Salis Maurizio Giammarco Steve Grossman Gianni Cazzola Pietro Tonolo Luca Flores ,Larry Nocella e Chet Baker. Nell’86/87 ha fatto parte del gruppo di Marcello Melis suonando con Don Pullen ( Charlie Mingus Group ) e Don Moye (Art Ensemble of Chicago.) Nell’89 è stato vittima di una dura malattia che lo ha escluso dalle scene musicali per tre anni. Nel 92 rientra e segna il suo ritorno alla musica. Nel 93 una tappa importante: registra ‘The Blessing’ opera postuma di Massimo Urbani, testamento spirituale del grande musicista italiano nel disco prodotto e distribuito dalla Red Records hanno contribuito Danielo Rea Giovanni Tommaso e Roberto Gatto. Interpreta nel 2005 la parte del fratello Massimo nel film di Riccardo Milani ‘Piano Solo’ dedicato alla figura del pianista Luca Flores e interpretato da Kim Rossi Stuart. Dal 2007 è presidente della giuria del Massimo Urbani Awards di Camerino. Negli anni recenti svolge un intensa attività concertistica in locali specializzati e festivals a fianco di musicisti quali Pietro Iodice Pietro Ciancaglini Claudio Corvini Federico Laterza Pietro Lussu Lorenzo Tucci Carlo Atti Joseph Lepore e Andrea Benventano. Nel 2008 realizza lo spettacolo ‘ It’s Too max’ con arrangiamenti di composizioni originali di Massimo Urbani con un orchestra di solisti tra cui Antonello Salis David Boato Federico Laterza Mauro Verrone Giovanni Amato e Claudio Filippini, presentandolo alla Casa del Jazz di Roma.
Massimo Urbani è stato una meteora nell’universo del jazz italiano, folgorando il pubblico con il suo innato talento sin dai primi anni ’70, quando ancora quindicenne venne ‘scoperto’ come vero prodigio dal pianista e compositore Giorgio Gaslini. Nel suo linguaggio sorprendentemente maturo già si evidenziava la capacità di sintesi, invenzione melodica e essenzialità , mettendo in evidenza un talento innato, germogliato nel contesto di un quartiere popolare di Roma, Monte Mario, dove, frequentando la locale banda musicale, Massimo ebbe modo di mettere a frutto quel dono, una capacità unica di ascolto e comprensione profonda e istintiva del linguaggio musicale, che lo ha sempre accompagnato nella sua purtroppo breve carriera. Molti aspetti del carattere e della personalità musicale di Massimo hano fatto sì che egli venisse accostato ad un gigante assoluto del jazz: Charlie Parker, inventore del’ be bop’ ( lo stile di improvvisazione che rivoluzionato il jazz moderno negli anni ’50 ), figura che come Massimo ha sempre vissuto visceralmente e istintivamente il rapporto con la musica e la vita ‘divorandole’ entrambi, senza risparmiare neanche un centesimo della propria passione e genialità, interamente offerta sull’altare dell’espressione artistica intesa come esigenza primaria di vita.
Maurizio Urbani, fratello minore di Massimo, più di ogni altro ha seguito la carriera artistica del grande contraltista affiancandolo spesso con il sax tenore, strumento su cui ha sviluppato una sonorità inconfondibile. Attraverso anni di vita e musica in comune Maurizio ha saputo assorbire l’essenza e l’anima del fratello maggiore, suonando con astri del jazz nazionale ed internazionale del calibro di Chet Baker, David Liebman, Sal Nistico, Enrico Rava, Luca Flores ed innumerevoli altri.
In quartetto con il pianista Federico Laterza propone un omaggio alla figura di Massimo Urbani attraverso l’interpretazione delle sue composizioni e degli ‘standard’ jazz a lui più cari, non perdendo mai di vista l’aspetto essenziale dell’anima del saxofonista romano che più di ogni altro ancor oggi rappresenta il jazz italiano nel mondo: l’istintività e la naturalezza del linguaggio improvvisativo, inteso come espressione profonda dell’elemento che è sempre stato la stella polare del viaggio sonoro unico ed irripetibile che i due Urbani hanno intrapreso: il sentimento.
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso 10 euro