Passato e presente insieme in una pièce tutta al femminile che ripercorre l’infanzia difficile di due sorelle. Fino al 18 novembre al Ridotto del Mercadante di Napoli è di scena Famedaria (drammaturgia e regia di Antonio Calone). Un presente vissuto lontane, un passato che ritorna prepotente nella memoria di ognuna, come una visione, un sogno. Line e Yana, due sorelle che non hanno più rapporti da vent’anni, si ritrovano e in scena il loro presente si rincorre con il passato in una girandola di ricordi. Insieme hanno vissuto un’infanzia difficile, troppo dolorosa che si fa viva nelle memorie di una e nelle ossessioni dell’altra. Mentre Lina ha costruito una vita razionale da professoressa di filosofia e vive insieme alla figlia diciottenne Tila, Yana è rimasta chiusa nel suo mondo di fantasie, un mondo fatto di pensieri che prendono vita solo con la scrittura. Le parole di Yana la aiutano a mutare la realtà e a esprimere tutto quello che ha nella testa favorendo però il suo isolamento, la giovane donna non riconosce più il vero dal falso. Quando Yana ritorna nella vita di Line è subito incontro-scontro fatto di memorie e sensi di colpa. Famedaria porta in scena piccole storie di affetti familiari, cocci di una famiglia distrutta che tentano di ricomporsi dopo anni. Una drammaturgia (nata dal confronto con autori dell’Europa dell’Est quali Witold Gombrowicz, Agota Kristof, Wislawa Szymborska) che scava nel profondo dell’animo umano e indaga nella complessità dei rapporti umani. In scena le bravissime Martina Antonelli, Caterina Carpio, Viola Forestiero e Aglaia Mora sono impegnate in una doppia interpretazione, oltre al presente, recitano anche il doloroso passato di una famiglia sfasciatasi troppo presto. I pochi elementi della scenografia di Pasquale Calone favoriscono una molteplicità di situazioni, isolando piccole parti della scena e favorendo quello che è una appassionante altalena tra ieri ed oggi.
drammaturgia e regia Antonio Calone
scenografia Pasquale Calone
costumi Francesca Traverso
realizzazione scenografia Pasquale Calone e Francesca Traverso
collaborazione alla drammaturgia Stefania Nardone
assistente alla regia Elisabetta Scarin
produzione Teatro Stabile di Napoli, ScarlattineTeatro – Campsirago Residenza Monte di Brianza