Giorgio Tirabassi è il mattatore assoluto di Coatto unico… senza intervallo (al Teatro Vittoria di Roma), irresistibile viaggio sentimentale e musicale fra una curiosa galleria di personaggi un po’ sui generis che popolano la città di Roma. E per chi ancora non lo sapesse o nutrisse dei dubbi, Giorgio Tirabassi si conferma un attore di grande umanità e poliedricità, un artista versatile a tutto tondo, sinceramente autentico e senza pretese che dà corpo e anima a uno spaccato di sfaccettata umanità (qui romana) in tanti diversi volti, creando brevi e taglienti ritratti dipinti dalle parole o al ritmo di musica blues (e non solo). C’è l’evasore fiscale parassita, un po’ strafottente e un po’ menefreghista con tanto di collo di pelliccia che campa orgogliosamente alle spalle dello Stato, lo spacciatore di Testaccio e il tossico stordito, le storie grottesche e tragicomiche di due sfigatissimi rapinatori (da manuale) alle prese con il “grande libro del destino”, il fratricida reo confesso in un toccante dramma famigliare. Tirabassi canta e suona la chitarra, accompagnato dal contrabbasso di Daniele Ercoli e dalle percussioni di Giovanni Lo Cascio, si immedesima con dedizione e umanità in ogni personaggio, comico o tragico che sia, creando una vivace galleria di personaggi italiani dalle poche virtù e dai molti vizi, ritratti di un’Italia alla deriva. Coatto unico senza intervallo è un viaggio sentimentale fra le strade di Roma (ma potrebbe essere un’altra città) e certi suoi abitanti doc, ma che al di là dell’accento e del quartiere, potrebbero abitare in qualsiasi altra città italiana: il fatto poi di essere proposto nella Capitale è un valore ulteriormente aggiunto anche nella riconoscibilità di quartieri e accenti, ma lo spettacolo nella forma di prosa-musica resta davvero apprezzabile ovunque. Scritto da Tirabassi insieme a Daniele Costantini, Stefano Santarelli, Loredana Scaramella e Mattia Torre, il testo in realtà nasce più di 15 anni fa, di volta in volta rinvigorito da nuovi personaggi e storie, e anche stavolta, Coatto unico ai tempi di oggi, riscuote un meritatissimo successo. Piccole, brevi, a volte brevissime storie di un’umanità un po’ coatta che si esauriscono anche nel giro di pochi minuti o nell’arco di una canzone o che vengono proposte in più riprese, lasciano spazio all’improvvisazione e all’autenticità illuminando uno spettacolo intelligente e divertente che offre alcuni spunti impagabili che lasciano senza fiato. Vedere per credere. In scena al Teatro Vittoria fino al 16 dicembre.