elaborazione di Marco Messeri e Emanuele Barresi
con Debora Caprioglio, Marco Messeri
e con Antonella Piccolo, Emanuele Barresi, Cristina Cirilli, Riccardo De Francesca, Fabrizio Brandi, Eleonora Zacchi
scene Emidio Bosco
costumi Adelia Apostolico
light designer Massimo Corsi
regia Emanuele Barresi
produzione Fondazione Teatro Goldoni/Compagnia degli Onesti – Molise Spettacoli
Al Teatro Parioli Peppino De Filippo, da martedi 4 a domenica 9 dicembre, “La donna di garbo”, di Carlo Goldoni, elaborazione di Marco Messeri e Emanuele Barresi, regia di Emanuele Barresi con Debora Caprioglio e Marco Messeri e con Antonella Piccolo, Emanuele Barresi, Cristina Cirilli, Riccardo De Francesca, Fabrizio Brandi, Eleonora Zacchi. “La donna di garbo” è la prima commedia a cui si fa risalire l’incipit di quella che sarà la grande riforma teatrale del Goldoni. Nella versione attuale, “snellita”, rispetto all’originale, molto rilievo va ad uno degli elementi della commedia: il racconto di una famiglia borghese, i cui membri sono posseduti da vizi e manie incontrollabili.
“La donna di garbo è la prima commedia di carattere da me disegnata ed intieramente scritta” (Carlo Goldoni).
A questa commedia infatti, si fa risalire l’incipit di quella che sarà la grande riforma teatrale del Goldoni. Inoltre nella commedia appare il personaggio di Rosaura, il capostipite di una schiera di personaggi femminili scaltri, indipendenti e intraprendenti, che popoleranno, illustrandoli, i futuri lavori dell’autore.
Tanto è da considerarsi attuale il carattere della nostra protagonista, che Goldoni dovette sforzarsi per far digerire ai suoi contemporanei il fatto che una donna, figlia di lavandaia, potesse esser tanto erudita ed evoluta, oltre che scaltra, da potersi far gioco di tutti gli uomini in cui s’imbatte, come avviene nella commedia. Ma la fatica che dovette fare, consegnò all’autore un personaggio che non scade ancora oggi di interesse e brillantezza. Ce ne sarebbe abbastanza, dal mio punto di vista, per giustificare una nuova edizione della commedia, che però ha davvero molte frecce al suo arco, oltre ai motivi di interesse già espressi. Dicevo della modernità del personaggio di Rosaura come ci appare nella trama che è la seguente: una giovane conosce a Pavia uno studente con cui ha un “filarino”; il ragazzo dopo un po’ si stufa e interrompe la relazione, la giovane (Rosaura), si reca allora a Bologna dove risiede la famiglia del fedifrago (Florindo) e si fa prendere a servizio dal padre di lui, una sorta di Pantalone, con l’intento di vendicarsi in qualche modo. Qui incontriamo un coro di personaggi che innervano e offrono tono alla commedia: il fratello di Florindo, Ottavio vittima di una manìa: il gioco del lotto; il cicisbeo Lelio; la candida Diana e la vanitosa Beatrice, moglie di Ottavio. Rosaura ammalierà tutti questi personaggi con bravura, approfittando delle debolezze di ognuno e si servirà di loro per il conseguimento dei proprii scopi.
Nella versione attuale, che abbiamo un po’ “snellito”, rispetto all’originale, abbiamo dato molto rilievo ad uno degli elementi della commedia: il racconto di una famiglia borghese, i cui membri sono posseduti da vizi e manie incontrollabili. Una famiglia che sta in equilibrio, però; fino a quando non arriva Rosaura a scompigliarla e metterla in crisi, con esiti disastrosi per Florindo e i suoi parenti, spassosissimi per gli spettatori”.(Emanuele Barresi)
Teatro Parioli Peppino De Filippo
Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
Tel . 06 8073040
www.teatropariolipeppinodefilippo.it