dal romanzo di William Douglas Home
e dall’adattamento del celebre commediografo francese Marc Gilbert Sauvajon
con Elena Cotta e Carlo Alighiero
e con Tania Angelosanto, Riccardo Barbera, Annalisa Amodio
Scene Armando Mancini
Musiche Enzo De Rosa
Luci Mirco M.Coletti
libero adattamento e regia Carlo Alighiero
Una produzione A.T.A. (Attori-Tecnici-Autori) Teatro
Helen (Elena Cotta) e Charles (Carlo Alighiero) sposati da tanti anni, sono in crisi. Lei da sempre ha accettato per quieto vivere le piccole distrazioni coniugali di suo marito.
Ma questa volta Charles si è imbarcato in un avventura con una giovane sexy-svampita Patty-Pat, e la assume come sua improbabile segretaria.
Helen ha un incontro casuale, ma molto coinvolgente con un uomo colto, affascinante più giovane di lei Juan, e accetta di trascorrere un fine settimana, romantico, culturale, in Italia con lui.
Charles, sia pure a modo suo, ama profondamente sua moglie. Non si vive assieme per più di trent’anni senza un profondo sentimento. Per non perdere sua moglie programma un piano: convince Helen a invitare il suo probabile nuovo marito nella casa di campagna per discutere del divorzio. E invita anche la sua segretaria che scandalizza la governante Bernadette sin dal suo arrivo.
Come si svilupperà questo incontro a quattro che dovrebbe consacrare civilmente, e senza traumi, un divorzio voluto solo da Helen? E qual è il piano organizzato da Charles per riconquistare sua moglie ?
“L’anatra all’arancia” è la storia di una crisi di coppia. Se ne sono fatte numerose versioni e da decenni continua a divertire platee teatrali e cinematografiche. In questo adattamento la coppia entra in crisi non al settimo anno, essendo sposati da più di trent’anni, ma al settimo viaggio di nozze. Espediente adottato dai coniugi che ogni sei anni organizzano un viaggio per evitare la crisi del settimo anno, per poi azzerare il passato e ricominciare la loro convivenza.
“L’anatra all’arancia” una perfetta macchina drammaturgica che gioca con i temi della fedeltà e dell’infedeltà, dell’amore e della gelosia. Temi che restano sempre validi a qualsiasi età.
Teatro Manzoni
Via Monte Zebio, 14/c – Roma
Tel. 06/3223634 – www.teatromanzoni.info
dal 26 dicembre 2012 al 20 gennaio 2013.
Orario Spettacoli dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17.30. Lunedì riposo. Biglietti intero 24€. ridotto 21€.
26 dicembre ore 17.30.
Speciale capodanno 31 dicembre 2 spettacoli: ore 20 (40 €) e ore 23 (50€).
Nozze di Diamante a Teatro
Doppie nozze di diamante per Elena Cotta e Carlo Alighiero. Sessant’anni di teatro; il debutto avvenne per entrambi nel 1952. E sessant’anni di matrimonio, celebrato il 30 dicembre 1952, nella Chiesa del S.Redentore a Milano.
Per celebrare questo duplice anniversario, il 26 dicembre 2012, porteranno in scena al Teatro Manzoni di Roma una commedia che racconta una crisi di coppia: “L’anatra all’arancia” dal romanzo di W.D.Home adattamento di Marc G. Sauvajon.
Non solo: il 30 dicembre, a sessant’anni esatti dal loro primo “sì”, i due attori si risposeranno a Trastevere, nella chiesa di San Francesco a Ripa.
Elena Cotta e Carlo Alighiero si conobbero all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, ora Silvio D’Amico, a Roma, agli inizi degli anni cinquanta, arrivati da Milano grazie a una borsa di studio.
Il loro primo incontro: Carlo sorpreso dalla grazia della bionda Elena, le diede un paternalistico buffetto sulla guancia e lei replicò sostenuta porgendogli la mano “i miei amici li saluto così”…
Gli insegnanti erano i grandi Orazio Costa, Sergio Tofano, Wanda Capodaglio e Silvio D’Amico con le sue lucide, appassionanti lezioni di storia del teatro. E in seguito Vittorio Gassman. I compagni di corso erano Monica Vitti, Luca Ronconi, Glauco Mauri, Luigi Vannucchi, Ileana Ghione, Renato Mainardi del quale anni più tardi Carlo produsse e interpretò la commedia “Per una giovinetta che nessuno piange” al Teatro Eliseo di Roma, regia di Arnoldo Foà.
Carlo debuttò in teatro con un classico, “L’Agamennone” di Eschilo e subito dopo nell’ “Amleto” di Vittorio Gassman. Ma fu catturato dalla televisione in una serie di grande successo, “Giallo Club”, come coprotagonista di Ubaldo Lay, e prese parte a numerosi film tuttora programmati in tv. Ma covava l’amore per il teatro e la vocazione alla regia, frequentando i corsi di un grande come Orazio Costa.
Il desiderio di unità familiare e professionale condusse Carlo ed Elena a una formazione teatrale indipendente, destinata a vivere con passione momenti di un’epoca di transizione, in una esperienza di ricerca: “Edipo” di Seneca, l”Betise Bourgeoise” di Fernando Balestra, “Amleto” di Riccardo Bacchelli, dove Elena interpretò il ruolo dell’ambiguo, problematico protagonista. Il bell’allestimento di “Arlecchino servitore di due padroni” di Goldoni con la regia di Carlo, si concluse con due lunghe tournée in Cina, dove per la prima volta approdò una compagnia italiana, e in Russia. Era la fine degli anni Ottanta.
Elena agli inizi della carriera, in virtù di un ideale physique du rôle, ottenne subito notevoli affermazioni. Con la famosa “Compagnia dei Giovani”, un paio di felici stagioni, e più tardi si prese una bella soddisfazione personale impersoando Irina nelle “Tre Sorelle” di Cechov.
In televisione i sessantenni di oggi la ricordano in “Tessa la ninfa fedele”, con Alberto Lupo (il primo romanzo sceneggiato della televisione). E’ stata Giulietta, in “Giulietta e Romeo” con la regia di Franco Enriquez quando ancora si andava in onda in diretta e ha preso parte a innumerevoli altre produzioni televisive.
Nel cinema è stata coprotagonista in “Looking for Alibrandi” (“Terza generazione”), film girato in Australia, regia di Kate Wood, nel ruolo della mamma di Greta Scacchi. Ad agosto 2012 ha concluso le riprese di “Via Castellana Bandiera”, scritto e diretto da Emma Dante, nel quale ha un ruolo di coprotagonista con Alba Rohrwacher e la stessa Emma Dante.
Nel 1995 Carlo ed Elena sono entrati come soci fondatori del Teatro Manzoni, dove la loro compagnia agisce stabilmente in questo delizioso e ambito teatro di Roma. Un repertorio di solare divertimento, un gradimento sempre testimoniato da un numeroso pubblico e un impegno mai tradito, nel proporre testi di ottima tradizione teatrale; un divertimento intelligente assicurato e garantito dalla buona scelta di autori come Ayckbourn, Sauvajon, Roussin, Bobrick, Barillet e Gredy.