traduzione Nadia Fusini
con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée, Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea
regia Andrea De Rosa
spazio scenico Nicolas Bovey e Andrea De Rosa
costumi Fabio Sonnino
luci Pasquale Mari
suono Hubert Westkemper
Giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 dicembre (ore 21) prosegue la Stagione di Prosa al Teatro del Giglio. Due interpreti intensi per le parti principali: Frédérique Loliée, attrice prediletta di De Rosa, e Giuseppe Battiston, celebre talento teatrale e cinematografico (David di Donatello miglior attore non protagonista in Pane e tulipani di Silvio Soldini, premio Ubu 2009 miglior attore per Orson Welles’ roast, scritto dallo stesso Battiston e Michele De Vita Conti); accanto a loro Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea. La regia è di Andrea De Rosa, con la nuova traduzione di Nadia Fusini.
Macbeth, una delle più cupe e intense tragedie shakespeariane, racconta l’atroce ascesa al trono del generale d’armata scozzese Macbeth, la sua trasformazione in tiranno, e la sua rovinosa discesa morale. La sete di potere e l’angoscia esistenziale tormentano il protagonista, lo trascinano in una realtà che si fa nera di incubi e lo costringono mettersi di fronte al vero se stesso. Il grande dramma, composto nei primi anni del Seicento, mostra – grazie alla regia di Andrea De Rosa – la sua prorompente attualità e importanza.
In scena tre streghe (conturbanti presenze che De Rosa decide di trasformare in elementi particolari) che profetizzano a Macbeth che sarà il re di Scozia. Ma per realizzare la profezia è necessario uccidere il re adesso sul trono: e Lady Macbeth è a fianco del consorte a spingere per la scelta del delitto, determinata, violenta ma a tratti dolce, come reminiscente di un tenero tempo lontano. L’apparizione a Macbeth di un pugnale macchiato di sangue è presagio di sventura, ma il piano non si ferma. Dopo il delitto Macbeth diventa davvero il nuovo re, ma adesso teme di venir cacciato dal trono…
Lacerato dalla tensione tra l’ambizione di diventare re e il senso di giustizia, il Macbeth di Andrea De Rosa induce a riflettere sull’aspirazione al potere degli esseri umani e sulla pericolosa rovina che si cela nella realizzazione di certi desideri profondi, ottenuti infrangendo regole morali ed etiche.
Scrive De Rosa: «quando ho lavorato alla messa in scena dell’opera di Giuseppe Verdi, nel 2008, mi tornava spesso in mente la frase di un filosofo che diceva che, tra tutti i mali, il peggiore che si possa immaginare è quello che i nostri desideri si avverino. Ho capito il senso di questo paradosso solo di fronte a Macbeth. Quello che le streghe gli rivelano, è il suo desiderio più nascosto e inconfessabile. Il suo tragico destino è legato indissolubilmente all’avverarsi di quel desiderio. Lontano da qualunque anacronistica tentazione psicanalitica, penso che sia lì, nel dire i propri sogni e desideri, che il lato oscuro di Macbeth prende forma. È lì che il lato più misterioso dell’esistenza si affaccia, in forma di visione, di felicità, di terrore».
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Per acquisti rivolgersi alla biglietteria del Teatro del Giglio (tel. 0583 465320, biglietteria@teatrodelgiglio.it). Prezzi da 11 a 30 euro.