Di solito per luogo comune o per abitudine sentiamo parlare di one man show. Cosa succederebbe se fosse per una volta una donna sola sul palco a raccontare la sua ed infinite altre storie al femminile?
Domenica 23 dicembre alle 18 presso il Teatro Remigio Paone Nunzia Schiano nello spettacolo “Sentimenti all’asta” proverà a raccontare una riflessione su “possibili” storie femminili di madri e mogli abbandonate.
L’appuntamento promosso dal collettivo Bertolt Brecht nella stagione dedicata al teatro d’attore prende spunto da tematiche e personaggi del teatro inglese contemporaneo dove la scrittura fruga nell’identità multipla della voce portante,ovvero nell’animo di una protagonista che si sdoppia orientando le battute verso zone oscure di se, dialogando con interlocutori di comodo (un lui assente,una sedia…) che sembrano assomigliare ad un IO-diviso.
La regia mira a sottolineare attraverso la prova d’attrice, il coraggio, la forza intuitiva, l’impensabile immaginazione delle donne. Viene anche scelta la via della commistione fra espressioni artistiche (la scena è in parte creata in tempo reale dalla estemporanea creatività di un ‘artista visiva, e proiettata sull’azione) sempre a guida femminile: alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi nei teatri possibili.
La trama non è che un percorso terapeutico, un viaggio nella notte dei diversivi, dopo aver incassato l’abbandono del partner e culmina nella vendita all’asta dei ricordi, oggetti d’affezione e merce ormai pregressa da cui ci si deve staccare per razionalizzare la fine di un rapporto.
Rifacendosi al one – women plays degli anni 80, la Compagnia de Li Cunti con la regia di Niko Mucci cercherà di entrare nella mente, nella vita di personaggi femminili, ritratti con partecipe solidarietà, ritratti senza perdere di vista il concetto di” presa di coscienza”: più che del proprio ruolo sociale, piuttosto la condizione psicologica, spesso subalterna, per un superamento della stessa.
La mente femminile è un mondo tanto delicato da frequentare che non è possibile ridurre a schemi ma che “Sentimenti all’asta” e Nunzia Schiano hanno portato alla semplice fusione fra due linguaggi: uno puramente visivo, l’altro pienamente teatrale entrambi di forte valenza espressiva.