arrangiamenti: Pino Cangialosi
luci: Angelo Adriani
Indomita, aggressiva, ironica, arguta e coinvolgente Grazia Scuccimarra ripropone a grande richiesta il suo classico “Noi, le ragazze degli anni ‘60”, uno spettacolo che oggi compie trent’anni ed ha al suo attivo più di duemila repliche.
Grazia, attrice comica di straordinaria intelligenza e cultura, sa come prendere il suo pubblico, lo travolge con la sua verve, con la sua maliziosa analisi dei pregi e dei difetti di chi ci circonda, con la sua critica spietata della politica e della società. Ma sempre con un malizioso ed esilarante serrato dialogo con il pubblico, che la adora, si riconosce nelle tante situazioni che racconta, si sbellica dalle risate.
Ma chi erano le ragazze dei Sessanta e in cosa erano diverse da quelle di oggi?
Certo, parliamo di un periodo del dopoguerra, allegro, spensierato e onesto in confronto a quello attuale così sguaiato e volgare: le ragazze erano evidentemente diverse, il tempo passa …………ma gli anni ’60, a ben vedere, non sono mai passati del tutto. Si continua a sentire la musica di allora, nelle vetrine dei negozi si rivede certa moda dell’epoca, e la politica non è da meno: proprio in questi giorni dal pelo dell’acqua della storia sta riaffiorando la sagoma della grande balena bianca.
E’ interessante, allora, ripercorrere di nuovo quel decennio, a partire dall’infanzia delle ragazze dell’epoca fino alla maturità della donna d’oggi.
La Scuccimarra si sbizzarrisce nel ripercorrere il loro modo d’essere giovani, di amare, vestire, studiare, sognare, atteggiarsi, fare politica e muoversi nel sociale, in un continuo confronto con la realtà attuale. Come una frustata, la parola e i gesti della protagonista si abbattono sui personaggi e sulle vicende di quel tempo, un tempo che continua ad insidiare i giorni nostri.
Grazia Scuccimarra è autrice di venticinque spettacoli: “Successo” (1979), “Tutto è cultura…anch’io” (1980), “Maschia” (1981), “Gioiamia” (1982), “Noi, le ragazze degli anni sessanta” (1982), “,….e io scrivo a Pertini” (1984), “Verdinvidia” (1985), “A noi due signora” (1986), “Tuttoesaurito” (1987), “Su e giù per le rotte sca(to)le” (1988), “Graziaditutto” (1989), “Una ragione c’è sempre” (1990), “Fuorimisura” (1991), “Però ci amiamo” (1994), “Figurati adesso” (1995), “Ho perso il filo” (1997), “Superenaletto” ( 1999), “Manca Molto?” (2000), “Caro amico John” (2002), “Sono una donna lacero confusa” (2003), “Occhebello macchebravi” (2005), “Facce di bronzo” (2007), “Ma no, ma su, ma dai, ma non ci posso credere!” (2008), “Zittotu” (2008), “Belladentro” (2010).
Teatro dei Satiri
Via di Grottapinta, 18 (largo Argentina) – 00186 Roma
Tel. 06.68.71.639 – 68.71.578
Orario spettacoli: ore 21.00 (domenica ore 18.00) – Lunedì riposo
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