Riprende a fine gennaio la Stagione di Prosa al Teatro Comunale di Vicenza; il cartellone presenta mercoledì 30 e giovedì 31 gennaio alle 20.45 “Macbeth”, tragedia di William Shakespeare, nella versione moderna diretta da Andrea De Rosa, traduzione di Nadia Fusin, una produzione della Fondazione Teatro Stabile di Torino e del Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”. Protagonista nel ruolo principale Giuseppe Battiston, straordinario attore teatrale, noto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche e televisive, lanciato una dozzina d’anni fa nel cinema da Pane e tulipani di Silvio Soldini, con cui ha girato numerosi film, mentre Frédérique Loliée è Lady Macbeth. Gli altri interpreti sono Ivan Alovisio (Banquo), Marco Vergani (Ross), Riccardo Lombardo (Macduff), Stefano Scandaletti (Malcolm), Valentina Diana (Ecate/Lady Macduff), Gennaro Di Colandrea (Seyton).Lo spazio scenico è di Nicolas Bovey e Andrea De Rosa, i costumi di Fabio Sonnino,le luci di Pasquale Mari, il suono di Hubert Westkemper.
Per le due date dello spettacolo sono disponibili ancora pochi biglietti.
La Stagione di Prosa del Teatro è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica, con il sostegno di Estel, Fiamm e Develon come partner, AC Hotel Vicenza, Anthea Broker, Burgo Group, AFV Beltrame, Confcommercio, Immobiliare Olimpica, Inglesina, Palzileri, Gruppo Mastrotto e Cantina Colli Vicentini come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.
Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Carignano a Torino nel maggio scorso, è in queste settimane in tournée sui palcoscenici del Veneto, ovunque riscuote grandi apprezzamenti e suscita discussioni per la sua visione “pulp” del male; è considerato una delle migliori versioni moderne del dramma shakespeariano, sicuramente uno dei più truculenti e drammatici del repertorio del grande autore. Il Macbeth di De Rosa è un dramma “in rosso” in cui sangue finto, luci stroboscopiche e l’intensità drammatica della recitazione non smettono di coinvolgere emotivamente il pubblico.
Il regista torna così ad affrontare una delle più celebri tragedie del grande bardo inglese dopo l’avventura della “Tempesta” interpretata da Umberto Orsinie dopo la fortunata regia lirica del Macbethdi Giuseppe Verdi, scegliendo due intensi interpreti per le parti principali: Frédérique Loliée, sua attrice prediletta, indimenticabile interprete di Elettra, e Giuseppe Battiston, talento cinematografico e teatrale, applaudito protagonista nelle passate stagioni di 18mila giornidi Andrea Bajani.
Macbethè uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano, dilaniato dal contrasto tra pensiero e azione, dalla percezione di essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti e nella disperazione, preda del conflitto tra ambizione e senso di giustizia, succube di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi.La sua Lady, stretta tra la determinazione nell’essere motore di violenza e i momenti di dolcezza che riaffiorano da un tempo lontano, fragile e compassionevole, crolla quando ha finalmente ottenuto il titolo di regina, incapace di uscire da una nevrosi che la renderà una figura speciale anche agli occhi di Sigmund Freud.
Piena di orrore e sangue, di incubi e fantasmi, questa tragedia shakespeariana, morbosa dal punto di vista psicologico quanto efferata nella serie di orrendi crimini che propone, è collocata paradossalmente in un contesto estremamente moderno e festaiolo, dove l’euforia del successo rapisce tutti e condanna ogni personaggio ad essere vittima, presto o tardi, della sua stessa ambizione.
La scena, semplice in apparenza, ma sempre in movimento, presenta una sala da ballo dove tutti si divertono travolti dall’alcol. Le streghe aprono all’intreccio con la famosa profezia (“Tu sarai Re”) che segnerà i destini di Macbeth e della sua Lady. Ma De Rosa sostituisce le tre apparizioni misteriose con tre bambolotti parlanti, tre bambini non nati che agiscono in tutto lo spettacolo come doppi dei protagonisti. La presenza dell’elemento infantile contraddistingue tutto lo spettacolo e lo tinge con toni inquietanti, suggerendo forse come il vero dramma di questo Macbeth sia la mancata maternità, ma anche l’incapacità di assicurare una figlianza al male. (Marcella Scopelliti).
In questo Macbeth, un lavoro complesso e carico di effetti stranianti (tutta la prima parte si svolge a luci accese in sala) che segna certo una svolta nella tradizione delle messe in scena della tragedia shakespeariana, il regista riesce con sguardo moderno a rileggere Shakespeare fedelmente, come nostro contemporaneo; ne fa esplodere il potenziale linguistico e concettuale, dando forma e concretezza ad una riflessione sul fascino del male che, spesso nelle cronache del nostro quotidiano, sembra emergere dal nulla, da contesti ‘normali’ e quindi ancor più spaventoso.
Come ci ricorda De Rosa nelle sue note di regia: Si può percorrere una strada insanguinata senza cedere alla tentazione del sangue? Si può attraversareuna strada corrotta senza cedere al desiderio di corruzione? Si può dire veramente chi siamo? Questo discorso sul potere ci porta molto più in là e ci dice anche che, al di là dell’efferatezza a cui si può arrivare, c’è una tentazione, un desideriopericoloso e inconfessabile in ciascuno di noi.
I biglietti per il “Macbeth” sono quasi esauriti.
I biglietti per gli altri spettacoli della Stagione di Prosa sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza – tel. 0444.324442 biglietteria@tcvi.it aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, martedì, mercoledì e giovedì anche il mattino dalle 10.30 alle 13.00), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.
I prezzi: 28 euro il biglietto intero, 22 euro per il ridotto over 60 e 14 euro per il ridotto under 30.