drammaturgia originale di Roberto Buffagni
direzione musicale e pianoforte Alessandro Nidi
contrabbasso e batteria Giuliano Nidi
vibrafono e percussioni Sebastiano Nidi
regia di Cristina Pezzoli
Un palco nel palco, una rappresentazione nella rappresentazione. Il pubblico assiste alla messa in scena di Sorelle d’Italia da un altro punto di vista, quello del dietro le quinte, dei battibecchi tra colleghe davanti allo specchio dei camerini, durante i cambi di scena. Isa Danieli e Veronica Pivetti portano in scena l’enorme divario, mai saturato, tra il Nord operoso, moderno e all’avanguardia ed il Sud passionale, focoso e tradizionalista. Incontro- scontro e l’arma in campo è la musica. Con l’accompagnamento di Alessandro Nidi si assiste ad una vera e propria contaminazioni di generi, tra musica “nordista” e “suddista”, ma pur sempre italiana. Da Nostalgia de Milan a ‘O surdato ‘nnamurato passando per O mia bèla madunina, e Santa Lucia luntana fino al cabaret dei Gufi, da Modugno alla macchietta, da Munastero ‘e S.Chiara a Luci S. Siro, si tenta anche una versione milanese della bellissima Napul’ è di Pino Daniele e ad una napoletana di Vincenzina di Enzo Jannacci. Alcune contaminazioni toccano ed emozionano ma il tutto sembra fin troppo innaturale. Le due attrici si confrontano sul palco e si scontrano dietro le quinte rinfacciandosi scelte “politiche” di centenaria memoria fino ad una separazione. Ma che cosa succederebbe se il Nord e Sud si dividessero davvero? Cerca di rispondere a questo quesito la seconda parte dello spettacolo, in un Bel Paese cambiato. Nel 2061 la tragicomica realtà della separazione, eppure Isa e Veronica riusciranno ancora ad essere italiane rovesciando pregiudizi e luoghi comuni sulla diversità Nord- Sud, una tematica fin troppo usata in teatro (soprattutto in occasione delle celebrazioni per il 150 anni dell’Unità) ma pur sempre d’effetto.