Cosa c’è di più contemporaneo della tragedia dell’Ilva? La più grande acciaieria d’Europa era un sogno di prosperità e lavoro per un’intera terra, chi non ricorda la réclame “Made in Italy, made in Ilva”. Ora è un incubo chiamato danno ambientale, una terra avvelenata e il triste ricatto di dover scegliere tra lavoro e salute. Nella piccola sala buia del teatro Elicantropo, un uomo, un operaio (Nicola Pianzosa) vive il suo dramma, quella che un tempo era l’alienazione della catena di montaggio, oggi si chiama “brutalizzazione” poiché ad intervenire è anche l’arma del ricatto. Si parte come una favola con tanto di accompagnamento musicale “C’era una volta un paese chiamato Taranto, una città cantiere”. Un paese che viveva intorno ad una fabbrica, orgoglio e ricchezza di questa terra. Una fabbrica però che creava “nuvole nere”. Si muove in gesti meccanici e ripetitivi l’operaio dell’Ilva, racconta con poche parole e molta musica il dramma del lavoro sotto ricatto, senza protezioni, senza tutela della salute: l’alienazione contemporanea. Il corpo come veicolo per raccontare, è questa la novità che affascina, il dramma è vissuto con tutta la fisicità, le membra sono contaminate dal lavoro. Uno studio intenso sull’inorganicità, sull’espressività dei gesti e dei movimenti. Una sperimentazione che piace soprattutto quando in campo vi è una tragedia della modernità. Una scena vuota ma intensa, una semplice scala di metallo, video produzioni e suoni, l’uomo è in gabbia nella spirale del lavoro ripetitivo ed estenuante che gli toglie anche l’identità: il volto. Il ritornello incubo “lavora, produci, crea e agisci” echeggia e rimbomba come un monito imprescindibile. Uno spiraglio di luce nel buio della fabbrica serve solo a realizzare che il corpo è sporco, stanco, malato.
Regia Anna Dora Dorno
Con Nicola Pianzola
Musiche originali ed esecuzione dal vivo Andrea Vanzo
Voce e canti Anna Dora Dorno
Oggetti di scena Nicoletta Casali
Scene e disegno luci Anna Dora Dorno
Video Nicola Pianzola
Composizione drammaturgica originale
di A. D. Dorno e N. Pianzola sui testi :
Lenz di P.Shneider, Poesie operaie di L. Di Ruscio,
Dies Irae, scritti e testimonianze di operai intervistati nel progetto.
Progetto di spettacolo vincitore del bando
OFF X 3 2010 di Spazio OFF, Trento.
“Per l’ambiziosità e la complessità del progetto, e per il linguaggio teatrale fortemente
contemporaneo e contaminato con altri registri espressivi”
Progetto di spettacolo vincitore del bando
Kilowatt 2011 Selezione Visionari.
Spettacolo selezionato allo STOFF Stockholm Fringe Festival 2012.