Una vecchia sala in disuso di un cinema d’essai con le locandine di grandi classici, da Riso amaro ai Vitelloni, da Notorius a Dracula con Bela Lugosi e Maurizio Battista che entra in scena con una bicicletta d’altri tempi.
D’altra parte la crisi c’è, si sente e si vede e il noto comico romano lo sa bene: nel nuovo spettacolo Oggi non è giornata che ha debuttato al Teatro Sistina di Roma dove sarà in scena fino al 17 marzo, Maurizio Battista è ancora una volta il one man show di pura semplicità e quotidianità.
Il nuovo spettacolo corre sul filo della memoria per illustrare più o meno seriamente come le nostre abitudini di vita siano irrimediabilmente cambiate (in meglio o in peggio) nel corso degli anni.
Il nuovo spettacolo scritto con Riccardo Graziosi si pone davanti a un obiettivo preciso andando a creare un parallelo costante fra il passato e il presente: si stava meglio prima o si sta meglio oggi? Agli spettatori l’ardua, ma non troppo, sentenza, che Battista cerca di avvalorare con argomenti più che convincenti, conducendo la platea per mano in un viaggio fra le lettere di un alfabeto molto particolare.
Qualche esempio? A come alimentazione è il pretesto per capire come si mangiava prima e come si mangia ora, B come benessere propone un esilarante elenco dei bislacchi trattamenti di carattere estetico… F come famiglia segna il declino inarrivabile della famiglia ai tempi moderni e via dicendo.
Dopo la lettera di scuse iniziali alle generazioni per lo stato in cui è stata ridotta l’Italia, Battista prende il via e si scatena: lo stile dello spettacolo resta sempre lo stesso perché Battista è un accorto battutista che riesce a improvvisare e a coinvolgere gli spettatori spesso andando fuori scaletta protraendosi in improbabili disquisizioni che non tralasciano mai i complicati rapporti fra uomini e donne, il matrimonio con lesinando qualche caduta trash di carattere decisamente nazional-popolare. Immancabili alla lettera N, le notizie inviate da tutta Italia che sono diventate un vero cult alla scoperta di svarioni ed orrori grammaticali e ortografici di ogni genere, la V della vecchie nostalgiche vacanze, fino all’elemento X in cui il comico regala un pezzo fra i suoi cult a richiesta del pubblico senza nemmeno rendersi quasi conto del tempo che passa.
E fra improvvisazione (lo spettacolo è diverso ogni sera) e qualche saluto in occasione della prima, incursione nella poesia con l’intervento di Monsieur David, impagabile protagonista di uno spettacolo fatto con “i piedi” che riporta alla luce la poesia del teatro.
In scena fino al 17 marzo al Teatro Sistina di Roma.