Un balletto di Matteo Levaggi
Musiche di John Zorn, David Bowie, John Foxx, Ooioo, The Longcut
Con Kristin Furnes, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Denis Bruno, Giuseppe Inga, Vito pansini
Luci di Fabio Sajiz
Costumi di Mariateresa Grilli
Parrucche di Mario Audello
Produzione Balletto Teatro di Torino – Loredana Furno
Co-produzione Lavanderia a Vapore – Collegno, Festival MilanOltre
Prima assoluta
Sexxx è un’istantanea sul contemporaneo, sul corpo abusato del ballerino, che ricerca sempre più potenza fisica, tecnica, costruendosi un’ideale di perfezione che forse finisce per non trasmettere più emozioni.
Tre “x” per esprimere il troppo, la superficie, l’ipertrofia dell’oggi e lo sguardo incensurato dello spettatore. Matteo Levaggi si interroga sullo stato del balletto e della danza, guardando indietro, al proprio repertorio costruito con il Balletto Teatro di Torino. Che cosa significa oggi, creare movimenti e condurli così verso una poetica visiva?
Sexxx è un viaggio, che comincia ad un bivio dove i corpi dei danzatori si ritrovano esausti, ma allo stesso tempo spinti ad apparire sempre più potenti, abbattendo le barriere del suono, del ritmo, della resistenza fisica. Un viaggio che solca sul finale una nuova strada. Velocità, potenza, tecnica diventano parte integrante del proprio respiro, prendono sembianze naturali e seguono il ritmo interiore di ciascun danzatore.
Un’opera ribollente nel suo movimento al vetriolo che si suddivide in due sezioni dal flusso unico attraverso umori e pulsioni sensuali contrastanti. Un vortice di passi ben ancorati al linguaggio accademico, esemplificato anche nell’utilizzo di scarpette da punta, sia per le danzatrici che per i danzatori. La sessualità in Sexxx è racchiusa nel titolo: è un pensiero della danza sepolto nel più profondo anfratto della mente, quel pensiero audace che emerge dai corpi seminudi ed esposti dei danzatori, che si pongono allo sguardo clinico del pubblico.
La musica di Zorn scotta, corrode, lasciando cicatrici emozionali forti, dense.
La scena è completamente svuotata. Eliminato anche il tappeto di danza, i danzatori si ritrovano in uno spazio occupato dal suono e da poche fonti di luce, che ne regolano la grandezza, le distanze, il ritmo.
“SEXXX è un balletto che pesta i piedi, sbraita come un indemoniato, che contiene un’umanità in bilico tra il freddo e il caldo, tra il puro piacere corporale e quello cerebrale. Ho messo a fuoco lo sguardo sul mio amore perverso per la danza, gettandola nella scena senza nessun appiglio, nuda e cruda e così libera, priva di qualsiasi dogma. Si tratta di danza contemporanea o classica? Ha una storia? Si tratta di un esercizio di coreografia, di forma? Forse di tutto questo insieme o forse non ci dobbiamo più porre queste domande e lasciare che la danza sia se stessa.”
Matteo Levaggi
Sexxx è una coproduzione della Lavanderia a Vapore di Collegno con il Festival MilanOltre. Un rapporto di lungo corso quello tra il Balletto Teatro di Torino e il festival milanese, fondato sulla stima reciproca, consolidata nel tempo. Una condivisione di stile e intenti che, dopo il profilo che MilanOltre ha dedicato a Matteo Levaggi nel 2011, prosegue con questa collaborazione. Sexxx rappresenta e sintetizza in un certo senso la visione di un artista e di un festival che vogliono guardare “oltre”.
INCONTRI CON IL PUBBLICO:
15 febbraio h 20
Valeria Crippa (giornalista e critico del Corriere della Sera)
presenta Sexxx di Matteo Levaggi/BTT
LAVANDERIA A VAPORE, Corso Pastrengo 51 10093 COLLEGNO (TO)
Prezzi: Biglietto intero: 10 € – ridotto 8 euro| INFO E PRENOTAZIONI
TEL. + 39.011.4033800 (lun/ven 14.00/18.00) – biglietteria@lavanderiaavapore.it
Vendita OnLine www.vivaticket.it – MM Fermi > BUS 33 C01 37 fermata PASTRENGO NORD
Tournée Sexxx: 10 aprile 2013, REGGIO EMILIA | Fonderia
12 ottobre 2013, MILANO | Teatro Elfo Puccini/Festival MilanOltre
www.ballettoteatroditorino.it
MOSTRE ALLA LAVANDERIA A VAPORE
15 – 28 febbraio |STEFANIA FERSINI
Proseguono gli appuntamenti con l’arte nello Spazio Espositivo della Lavanderia a Vapore.
Stefania Fersini, membro del collettivo di artisti e designer Nucleo diretto da Piergiorgio Robino, partendo da una riflessione sull’eccedenza di stimoli visivi, offre all’artista una soluzione purificativa dal miasma visivo di oggi.
Infatti la riproduzione pittorica in maniera ossessivamente fedele alla fonte, costringe l’autore al rapporto monogamo con un’unica immagine per mesi, avente un effetto lenitivo, meditativo, sulla bulimia visiva alla quale siamo costretti. La scelta di riprodurre immagini stampate, è una presa di coscienza sulla smaterializzazione del supporto e nostalgia della carta che scomparirà prima di quanto prevediamo.
Il suo accartocciamento, invece, è la rappresentazione metaforica della “velocità” di fruizione dell’oggi: nel momento in cui vengono create, le immagini, sono già spazzatura. A rappresentare lo stesso concetto di “rifiuto”, la moda, necessità di mercato prima che di consumo.
Nel dipinto le immagini vengono ingrandite riportando in scala 1:1 le figure, memori del bisogno di un resoconto con l’uomo, in contrasto oggi con la velocità e la capacità infinite della macchina. Le figure, che rappresentano il modello di bellezza con i quali ci imponiamo il confronto, risultano storpiate dalle pieghe che ne filtrano la dimensione carnale originale; invecchiate, dalle rughe cartacee, metafora di una visione già decadente degli stessi canoni che cambiano con accelerazione perpetua.