di Colette Freedman
traduzione Harold Troy
con Mariangela D’Abbraccio, Pino Quartullo, Chiara Noschese
regia Chiara Noschese
Tratto dal suo romanzo “the Affair”, il testo di Colette Freedman disseziona il rapporto amoroso mettendo in scena la classica dinamica a tre – moglie, marito, amante – nella forma di un dramma psicologico raffinato e tagliente.
Caterina (Mariangela D’Abbraccio) e Roberto (Pino Quartullo), sposati, due figli, vedono lentamente scivolare il loro matrimonio verso la noia. Lei sente la frustrazione di aver rinunciato alle possibilità di carriera per la famiglia, lui è sempre più distratto dal lavoro. Roberto incontra Stefania (Chiara Noschese), collega giovane e talentuosa, e flirta con lei. Caterina trova una traccia di questa relazione e cerca un confronto con la verità, costringendo così anche gli altri a fare i conti con le loro profonde motivazioni.
Ma, ben al di là del plot, l’elemento di interesse del testo è lo scavo nell’interiorità dei personaggi e il particolare legame empatico che l’autrice riesce a instaurare tra loro e il pubblico.
Avvicinandosi alla forma del literary drama del Molly Sweeney di Brian Friel – un racconto al pubblico in forma di romanzo, dove la presenza-assenza dei tre attori-personaggi genera nuove dinamiche e nuove possibilità per la scrittura drammatica – lo stesso uomo rende il pubblico diretto interlocutore dei personaggi, alternando ai dialoghi tra loro frequenti a parte, in cui Caterina, Roberto e Stefania, sottraendosi per un momento allo svolgersi della vicenda, la commentano con gli spettatori.
Lo straniamento brechtiano del personaggio che si commenta in scena conduce così in profondità all’interno del personaggio stesso, che conosciamo attraverso il suo pensiero parlante.
Il bisogno di sapere la verità, per crudele che sia, e l’empatia, che inevitabilmente ci lega ai protagonisti, diventano motori di un testo che ci mette in gioco personalmente, con le nostre contraddizioni, passioni, debolezze. Guardiamo le vite degli altri attraverso il buco della serratura e allo stesso tempo ci sentiamo a casa, in uno dei tre vertici di questo dramma.
TEATRO DELLA COMETA
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