Giovedì 7 marzo all’Auditorium Gazzoli di Terni, per la rassegna Visioninmusica, il trio del pianista Claudio Filippini con Palle Danielsson al contrabbasso e Olavi Louhivuori alla batteria, presenterà il nuovo cd “Facing North”, realizzato per Cam Jazz.
Claudio Filippini pone un sigillo su un album capolavoro, assieme a un gigante del jazz mondiale come lo svedese Palle Danielsson e al brillante talento del finlandese Olavi Louhivuori. Uscito nei negozi il 29 gennaio scorso, “Facing North” è il risultato dell’incontro di tre anime affini, tre musicisti di straordinaria sensibilità ai quali è bastato suonare insieme pochi minuti per riconoscersi e realizzare un suono personalissimo già alla prima take.
Edito dalla Cam Jazz e inciso presso i Bauer Studios di Ludwigsburg in Germania, il disco sarà presentato dal mese di marzo in tour. L’album fonde le suggestioni e gli orizzonti musicali nord europei con il pianismo ricco di estro di Filippini, che firma sei delle dieci composizioni del disco, mettendo ancora una volta in luce la sua limpida abilità di musicista e la raffinata vena di compositore. In “Facing North”, il pianista abruzzese realizza pienamente un nuovo modo di pensare la musica, ispirato dall’incontro con i due grandi musicisti scandinavi: Palle Danielsson, celebre contrabbassista dello European Quartet di Keith Jarrett,che ha suonato anche con Bill Evans,Kenny Wheeler,Michel Petrucciani, Charles Lloyd, Peter Erskine,George Russell,solo per citarne alcuni,il cui contributo è stato fondamentale nella formazione musicale di Filippini, e il finlandese Olavi Louhivuori, giovane batterista tra i più apprezzati e richiesti della scena europea.
“L’idea di Facing North – spiega il Filippini – mi è stata proposta in un momento particolarmente difficile della mia vita artistica. Mi sembrava di non riuscire più a crescere, avevo l’impressione che tutto quello che scrivevo si ripetesse sempre uguale. L’idea di suonare con due grandi musicisti come Palle e Olavi mi ha dato immediatamente una spinta, ha fatto scattare in me un irrefrenabile desiderio di scrivere e di immaginare. Ecco il perché del titolo. Facing North: rivolto al nord, cercando quel punto che la bussola ci suggerisce quando perdiamo la strada, guardando oltre, puntando in alto”.
Il disco si apre con Nothing to Lose, un brano di Henry Mancini che fa parte della colonna sonora del celebre film “Hollywood Party” interpretato da Peter Sellers. Mancini, autore ancora non completamente esplorato d’indimenticabili musiche per il cinema, è un compositore al quale Filippini è molto legato per la vastità e la bellezza del suo repertorio. Il secondo brano in scaletta, Scorpion Tail – come tutti gli altri pezzi originali dell’album – è stato scritto appositamente per questo disco; è un brano notturno, composto alla fine di una giornata inquieta e grigia. Il titolo fa riferimento alla coda dello scorpione (che è anche il segno zodiacale di Filippini), terminazione velenosa di cui a volte è necessario servirsi per difendersi dagli attacchi e affermare la propria personalità.
Facing North, la title track, è stata composta di getto, sull’onda della fascinazione che l’idea di un disco con i due grandi musicisti scandivi ha suscitato nel pianista pescarese. È un brano ispirato dalla necessità di volgere lo sguardo altrove e liberarsi dalle gabbie in cui ci si sente costretti; è l’inizio di un viaggio verso Nord, verso la Stella Polare che indica una nuova direzione: il punto di riferimento altro che ha guidato Filippini in un luogo ancora inedito e inesplorato delle sue capacità compositive. Landscape è invece il risultato di appunti che avrebbero dovuto sfociare in due brani distinti; si compone infatti di due parti: l’intro con gli arpeggi del pianoforte e il contrabbasso suonato con l’arco, e la canzone slow. Sonatina, nasce dalla voglia di esplorare le possibilità del trio in tutte le sue formule, concentrandosi sulle varie combinazioni possibili all’interno di questa formazione. È un brano bassless, solo piano e batteria, con l’aggiunta della celesta che dà alla musica un colore più cinematografico. Embraceable You, omaggio a Gershwin, altro compositore di riferimento, è un brano che Claudio Filippini suona da sempre, senza però averlo mai registrato. La scelta di farlo in piano solo è venuta via via che la scaletta veniva messa a punto.
BIGLIETTI INTERI: EURO 15 e RIDOTTI: EURO 12
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