Era naturale che, prima o poi, Marco Falaguasta avrebbe fatto il grande passo con uno spettacolo tutto suo. Il poi è arrivato e Falaguasta ha debuttato al Teatro Vittoria di Roma con Cosa farebbe Fonzie al posto mio? Volontariamente “orfano” della compagnia Bonalaprima, compagna di tante avventure e di tanti successi.
L’apprezzato autore, attore e regista romano, che si è costruito nel corso degli anni un suo personale successo a teatro e in televisione, ha deciso che era arrivato il momento di salire sul palco da solo, quasi di rimettersi in gioco e di tentare il monologo. E lo ha fatto condividendo i ricordi di vita e raccontando di esperienze vita vissuta che parlano a tutti. Cosa farebbe Fonzie al posto mio? (scritto con Alessandro Mancini) segna l’esordio di Marco Falaguasta in un monologo molto personale e molto spassoso. Ancora una volta l’attore ha scelto la carta della semplicità e ha deciso di parlare di sé stesso, di mettersi quasi a nudo raccontandosi al pubblico, accompagnandolo in un viaggio spassoso e sincero sulla scia dei ricordi, in una sorta di amarcord che ripercorre la sua vita artistica e la sua vita personale,
Ecco allora che si accavallano i ricordi nostalgici dell’infanzia e della famiglia, si rievocano i primi approcci con la scoperta dell’universo femminile quando tenta di accaparrarsi un’altra identità (ora Fonzie, ora George Michael) per fare colpo sulle ragazze, si raccontano i sogni, le delusioni, le difficoltà e gli aspetti imprevedibili di un lavoro difficile come l’attore, il confronto con un padre tutto d’un pezzo, e ancora il matrimonio, i figli…
Non c’è satira politica o sociale, ma solo un racconto genuinamente umano in uno spettacolo-chiacchierata quasi informale con il suo pubblico affezionato accompagnato dalla musica live dell’Officina Groove.
E lo spettacolo, tutto giocato sull’autobiografia, con toni garbati e spontanei, la cifra stilistica inconfondibile dell’autore, getta una luce speciale anche sugli interessi, gli spunti autobiografici di molti aspetti delle sue commedie, sempre seguitissime dal pubblico. Un primo riuscito tassello di una nuova avventura dell’autore romano che di certo ritenterà l’impresa… In scena fino al 30 marzo al Teatro Vittoria di Roma.