Definito da Wynton Marsalis “un giovane cantante fantastico”, la carriera di Gregory Porter può dirsi fino a questo momento folgorante. Nel 2010 Porter ha ottenuto una prima nomination ai Grammy nel 2010 come Best Jazz Vocal per il disco d’esordio Water. Ha replicato nel 2012 quando è arrivata anche la nomination come Best Traditional R&B Performance per il secondo album Be Good. E Gregory Porter ha già conquistato il pubblico italiano in occasione dei suoi cinque concerti a Umbria Jazz Winter. Ora torna in Italia per altre quattro date partendo proprio da Roma, dove si è esibito in Sala Sinopoli all’Auditorium Parco della Musica e accolto con generosità dal pubblico. E anche dal vivo Gregory Porter è sensazionale: la voce è calda e suadente, potente e profonda, sulla scia di Nat King Cole, ma dal timbro quasi baritonale, capace di perdersi in continue sfumature, fra jazz e soul, fra il romanticismo di Be good o il funky scatenato della trascinante 1960 What? In chiusura, prepotentemente richiamato dal pubblico. E in mezzo, fra la simpatia e i ringraziamenti al pubblico, ben 90 minuti di musica ininterrotta, fra pezzi originali e di standard reinterpretati da una delle voci più sorprendenti in circolazione dotata di estrema duttilità e di disarmante, apparente, semplicità di interpretazione, che lascia ben emergere le radici nella musica nera e nel jazz. Sul palco con Porter, un gruppo di straordinari musicisti, Chip Crawford al piano, Aaron James al basso, Emanuel Harrold alla batteria e Yosuke Sato al sassofono, non solo si integrano alla grande con la calda voce di Porter, ma che riescono a lasciarsi vicendevolmente spazio. Dopo la data all’Auditorium di Roma e il concerto del 21 al Teatro Giotto di Viccio, in provincia di Firenze, stasera 22 marzo sarà in concerto al Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo e sabato 23 al Teatro Forma di Bari. Confermate anche le date estive ad Umbria Jazz che lo vedranno a Perugia l’11 luglio ospite di Wynton Marsalis presso l’Arena Santa Giuliana e il 12 luglio al Teatro Morlacchi insieme al suo strepitoso gruppo.