Arriva in Italia il tour mondiale di Gregory Porter. Il cantante soul americano che ha conquistato il mondo e che ha ricevuto due nomination ai Grammy Awards, sarà in concerto a marzo in Italia con quattro date: il 20 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 21 al Teatro Giotto di Viccio (Firenze), il 22 al Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo e il 23 al Teatro Forma di Bari.
Annunciate anche le date estive ad Umbria Jazz che lo vedranno a Perugia l’11 luglio ospite di Wynton Marsalis all’Arena Santa Giuliana e il 12 luglio al Teatro Morlacchi con il suo quintetto.
Lo aveva annunciato a dicembre che sarebbe tornato in Italia, durante Umbria Jazz Winter, quando conquistò il pubblico durante i suoi 5 concerti; la sua esibizione aveva incantato la platea, avvolgendo la sala con una voce potente e vellutata.
Nato a Los Angeles, cresciuto a Bakersfield; un’infanzia difficile, sostenuta però dalla passione per la musica e per la voce di Nat King Cole, Gregory Porter esordisce nel 2010 con il disco Water che gli valse la prima nomination ai Grammy come “Best Jazz Vocal”, fatto eccezionale per un disco d’esordio.
I singoli 1960 What? e Illusion, scalano le classifiche in America e in Europa, mentre il New York Times sigilla così tale successo: “Gregory Porter has most of what you would want in a male jazz singer, and maybe a thing or two you didn’t know you wanted”.
Water conteneva già quel senso di maturità senza tempo caratteristico dei giganti del blues, del gospel e del soul che hanno influenzato la carriera di Porter.
La consacrazione arriva nel 2012 con il secondo album Be Good con cui si aggiudica la seconda nomination ai Grammy, questa volta come “Best Traditional R&B Performance”.
Con una voce che sa essere carezzevole o decisa, calda o incoraggiante, Gregory Porter è stato definito da Wynton Marsalis, con cui si esibisce spesso a New York, “un giovane cantante fantastico”.
Progetto più maturo e variopinto, Be Good è una raccolta di dodici pezzi in gran parte inediti scritti dallo stesso Porter più alcuni standard come “Work Song”, “God Bless the Child” e “Imitation of Life”. Questo secondo album consente alla personalità di Gregory Porter di eccellere in svariati ambiti musicali, sorretto da un ottimo nucleo di musicisti La splendida voce dalla naturale propensione melodica hanno condotto Porter verso un luminoso futuro in ambito internazionale.
Fioccano premi e i riconoscimenti: “Best of 2012” in America e in Inghilterra, “Jazz Album of the Year” su iTunes e arriva primo nella classifica di Amazon; “Top 10 Albums of 2012” su Soul Train; “Best UK Performance” per gli Jazz FM Awards. In dieci mesi dall’uscita, Be Good si aggiudica il sesto posto su Billboard e il dodicesimo su Heatseekers. In Inghilterra, raggiunge il secondo posto come album Indie e il primo posto nelle classifiche jazz di tutta Europa.
Tra i nomi di coloro che Porter cita come propri punti di riferimento ci sono Nat King Cole, Joe Williams e Donny Hathaway. Lo stile vocale di Porter è stato di certo plasmato dall’esempio di tali cantanti, ma la sua personale visione del mondo carica tutti i brani di una tale intensità emotiva da rendere ogni esecuzione estremamente potente.
Link al video 1960 what?
http://www.youtube.com/watch?v=CmDcWr1yqCc
Link al video Be Good
http://www.youtube.com/watch?v=9HvpIgHBSdo
DATE TOUR
20/3 Roma – Auditorium Parco della Musica Sala Sinopoli
21/3 Vicchio (Firenze) – Teatro Giotto
22/3 Bergamo – Teatro Gaetano Donizetti
23/3 Bari – Teatro Forma
11/07 Perugia/Umbria Jazz – Arena Santa Giuliana (guest di Wynton Marsalis)
12/07 Perugia/Umbria Jazz – Teatro Morlacchi
www.facebook.com/gregoryportermusic