Ieri sera al teatro Libero una folla di spettatori entusiasti hanno applaudito a lungo la rappresentazione della commedia “La versione di Barney”. Un applauso totalizzante diretto ad un Antonio Salines in grande spolvero, all’autore Massimo Vincenzi (che ha adattato per il teatro il best seller di Mordecai Richter), al regista Carlo Emilio Lerici che è riuscito a contenere il personaggio in una dimensione ampia e comprensiva, lucida e allucinata, ironica e disperata, irriverente e adorabile, alle creazioni videodi Enzo Aronica che hanno permesso a Barney/Salines (solo sulla scena), attraverso numerosi flash back, di ripercorrere la sua vita con continui salti temporali, confusi e disordinati, dialogando con il padre (Virgilio Zernitz); letre mogli (Elisabetta Ventura, Monica Belardinelli e il suo vero unico amore Gabriella Casali dalla quale è stato lasciato), l’amico Boogie (Fabrizio Bordignon) e la figlia Kate (Francesca Bianco). Insomma, come dicevamo un applauso totalizzante.
E’ il racconto vibrante, dolente e malinconico di una grande storia d’amore con una carica umana ed empatica che coinvolge ed emoziona. La storia di un uomo, afflitto dal morbo di Alzhaimer, alcolista strafatto, che racconta la sua versione di una vita disordinata, eccentrica, edonistica caratterizzata dalla falsa accusa di omicidio e di tre matrimoni e un solo grande amore finito male.
L’interpretazione di Antonio Salines perfetta nei toni, nelle posture, intensa (come richiede il personaggio) e misurata ha reso perfettamente le ossessioni, le scorrettezze, le sparate iraconde, la logorrea disordinata del personaggio.
Molto funzionali le musiche originali di Francesco Verdinelli. |