Nuovi ponti collegano Spoleto con New York, Los Angeles, Parigi, Bruxelles, Seoul, ma anche con la Pergola di Firenze e l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Dopo il successo dello scorso anno ‒ con oltre 100 artisti in programma – torna La MaMa Spoleto Open. La manifestazione Fringe di Spoleto si consolida grazie a nuove collaborazioni nazionali e internazionali e crescendo riscopre le sue radici. Il programma 2013 punterà quindi su Internazionalità e Residenze, parole chiave del lavoro di Ellen Stewart, la fondatrice del La MaMa Theater di New York, che dall’86 scelse Spoleto per dar vita alla sede europea del suo teatro.
Quest’anno la manifestazione non è soltantouna vetrina di spettacoli, ma una rete di progettualità internazionali. Le compagnie vengono accompagnate in un processo creativo complesso, di cui la presentazione a Spoleto costituisce solo una tappa. La scorsa edizione ha gettato solide basi per i progetti in corso. Fra gli oltre 500 artisti presenti sono state infatti selezionate le compagnie che hanno lavorato in residenza a La MaMa Umbria International per sviluppare gli spettacoli che adesso portano a Spoleto. Altri artisti sono invece stati invitati New York o in altri contesti internazionali.
La manifestazione 2013 si articolerà quindi in diverse parti. Da un lato la presentazione al Cantiere Oberdan (in Piazza San Gabriele dell’Addolorata, dietro Piazzetta dell’Erba) dei lavori nati prevalentemente in residenza a La Mama, dall’altro De Place: un ricco programma di eventi gratuiti, realizzati in collaborazione con i Commercianti del Borgo. E dal 29 agosto al 1 settembre si terranno i Fringe Days: le giornate finali del concorso destinato a selezionare le compagnie da ospitare in residenza nella prossima stagione, che potranno presentare i loro lavori a Spoleto nel 2014. C’è tempo fino al 31 luglio per partecipare, scaricando il bando dal sito web de La MaMa Spoleto Open. Non mancheranno poi mostre, conferenze e workshop di alta formazione. Una nuova collaborazione porterà a Spoleto l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, che svolgerà un laboratorio presso il Cantiere Oberdan.
La MaMa Spoleto Open si apre quindi il 28 giugno al Cantiere Oberdan. Oltre ai lavori nati dalle residenze, il Cantiere ospiterà anche uno spettacolo che arriva da una collaborazione con il teatro della Pergola diFirenze. Lì è attivo il progetto Florence for Fringe,realizzato in collaborazione con Palazzo Vecchio e l’associazione Cultcube, che offre in premio l’invito al Fringe Festival di Edimburgo. A seguito diun incontro fra gli assessori alla cultura di Firenze e Spoleto, SergioGivone e Vincenzo Cerami (uno degli iniziatori della manifestazione fringe di Spoleto), il vincitore del progetto arriverà a Spoleto, mentre un artista selezionato da La MaMa si esibirà alla Pergola.
Sarà quindi l’attore Maurizio Lombardi ad andare in scena al Cantiere Oberdan (3-6 luglio) prima di partire per Edimburgo (2-26agosto). Proporrà Pugni di zolfo, un intenso monologo che racconta il dolore delle zolfare siciliane di fine Ottocento (3-6 luglio). È la storia dell’infanzia di un pugile, tra sogni, paure e giochi per sfuggire alla morte e alla discesa nell’inferno della zolfara. Alla Pergola andrà invece in scena Oceania, del coreografo Afshin Varjavandi.
Dalle residenze arrivano le marionette de La Capra Ballerina, la compagnia di Laura Bartolomei e James Davies, molto attiva anche in Corea, Messico, Belgio e Stati Uniti. Proporranno Dorme e La fata e il carbonaio (28-30 giugno). Da una parte i sogni e gli incubi di una bambina addormentata, dall’altra l’incontro, tratto da una fiaba coreana, fra una creatura sovrannaturale e un essere umano. Ha lavorato a La MaMa anche la compagnia inoutput, con sede a Bruxelles, che presenterà Ni una más, un testo di Mia Parissi che riprende nel titolo il noto slogan di Susanna Chávez per dire basta al femminicidio (5-7 luglio). Ci sarà poi Love And Dreams, Painted With Songs (9-12 luglio), un progetto realizzato dai coreani Singing Actors (Seoul) insieme alla Cole Laptop Ensemble (Los Angeles). È una serie di brevi vignette musicali: alcuni brani operistici della tradizione vengono riletti con particolari ambientazioni sonore accompagnate da scene impressionistiche scritte dal regista Byungkoo Ahn.
Tornerà a Spoleto anche il gruppo di Idiot Savant, già presente l’anno scorso con Shitz – pane, amore e… salame di Hanock Levin. Usciti dalla scuola del Piccolo teatro di Milano, si sono già fatti apprezzare in Italia aggiudicandosi numerosi riconoscimenti, fra cui due Premi Hystrio alla Vocazione per gli attori Mathieu Pastore e Mauro Lamantia. Ora propongono Il marito smarrito, una libera rilettura del George Dandin di Molière, ambientata in una scenografia fatta di una casa giocattolo – la dimora del protagonista – e un pratino finto, che generano un’atmosfera straniante su cui si inseriscono le musiche e i costumi anni Sessanta (9-12 luglio). Dall’incontro fra il drammaturgo Roberto Cavosi e il compositore e pianista Alessandro Sgobbio nasce Don Giovanni (13 luglio). Il loro Don Giovanni si sviluppa in una New Orleans di fine Ottocento, tra i barconi di schiave nere e il raffinato quartiere francese.
E in questi giorni La MaMa Umbria ha un ospite d’eccezione: Irina Brook, che grazie a una collaborazione col Festival dei 2Mondi sta lavorando con la sua Compagnia DreamTheatre, nel cascinale di Santa Maria Reggiana, poco fuori Spoleto. L’artista ha scelto La MaMa per realizzare la sua Trilogie des Isles, tre spettacoli (L’Ile des Esclaves di Marivaux, Tempête, tratto da Shakespeare, e Une Odyssée, da Omero) in programma al Festival dei 2Mondi.
Fra i gruppi che da La MaMa Spoleto Open 2012 sono sbarcati a New York, c’è il giovane coreografo Afshin Varjavandi, che ha presentato a inizio giugno a Manhattan il suo Oceania nell’ambito del festival La MaMa Moves. Con il suo collettivo InProgress ha riscontrato un grande successo di pubblico e di critica. Della danzatrice protagonista, Jenny Mattaioli, il New York Times ha scritto: “con il suo alato eyliner da Cleopatra, risulta estremamente pungente e allo stesso tempo innocente, attraendoti con la sua flessibilità e il suo sguardo diretto” (Brian Seibert).
La stessa testata aveva apprezzato anche AdA, Author directing Author, il progetto di Marco Calvani e Neil Labute sbarcato in America in autunno. Dopo aver lavorato in residenza a Spoleto nell’estate 2012, i due artisti avevano presentato il loro progetto AdA, Author directing Author al festival dei 2Mondi, con un cast che includeva Andrea Ferréol e Urbano Barberini. A New York hanno riallestito lo spettacolo con un cast d’eccezione: il Premio OscarEstelle Parsons (premiata per Gangster Story), Larry Pine (noto anche per i suoi film con Woody Allen come Celebrity e Melinda e Melinda), e Gia Corvatin. Fra i commenti del Times anche grandi lodi a Labute, che qui “offre uno dei suoi più illuminanti studi del personaggio” (Ben Brantley).
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