Quando ascolto un pezzo di musica classica, o meglio di musica tout court non mi pongo il problema di capire il racconto sottostante, metto in sonno quella parte dell’intelligenza che presiede alla razionalità e mi abbandono alla parte viscerale e a quella dei sentimenti, dell’intuizione, della creatività. E lascio fluire e montare le emozioni senza condizionamenti culturali.
Lo stesso approccio lo riservo a quella disciplina che si esprime col linguaggio del corpo: la danza. Il corpo del danzatore è un ipercorpo con molte tangenze espressive ed emozionali. “Nei suoi gesti, nei movimenti, nelle linee del corpo, delle braccia, delle mani, delle gambe che disegnano spazi corporei e geometrie c’è tutta la vita dell’uomo con le sue emozioni, le gioie, l’eros, le paure”.
E’ compito difficile raccontare la bravura dei danzatori che stupiscono e affascinano per le loro incredibili doti espressive e atletiche messe al servizio di una coreografia che dà anima alla tecnica. Con le loro geometrie e le straordinarie performance en rallenti tendono al superamento ponderale dei corpi. Ma oltre alla fisicità dei ruoli, l’espressione intensa e l’interpretazione della narrazione dei protagonisti è anche il gioco delle luci (a cura di Carlo Cerri), le atmosfere magiche e il fascino e la forza evocativa della musica a costituire un unicum che riesce a coinvolgere ed emozionare gli spettatori.
E’ uno spettacolo fantastico. Fantastico nel senso di fantasia, creatività, grazia, eleganza, ritmo, armonia. Insomma di poesia. Una vera epifania della leggerezza dove tutto si svolge in un fluire continuo di apparizioni.
Il merito di questo successo è (in primis) del coreografo, il grande Federico Bigonzetti, che dà anima alla tecnica e dà vita a vere e proprie creazioni poetiche.
Spettacolo dunque originale, sorprendente e incantevole che merita di essere visto e ammirato.
N. B. Seguiranno:
8 e 9 giugno “Casanova” con coreografie di Eugeni Scigliano
11 e 12 giugno “Canto per Orfeo” con coreografie di Mauro Bigonzetti
14, 15 e 16 giugno “Workwithinwork” con coreografie di William Forsythe
“Rossini Cards” con coreografie di Mauro Bigonzetti