Due mesi fa abbiamo annunciato la chiusura del nostro teatro a fine stagione. Officine Culturali, società di gestione dell’Ambra Jovinelli, aveva infatti inviato una lettera di recesso al contratto di locazione per impossibilità a proseguire l’attività causa mancata risoluzione ai problemi strutturali dell’edificio. Nonostante il grande investimento economico, intellettivo ed affettivo, e a dispetto del successo delle attività svolte nei tre anni di gestione, eravamo pronti a rinunciare alla nostra casa artistica per ‘problemi tecnici’. Poi non vi abbiamo fatto sapere più nulla.
In realtà sono stati due mesi di lunghe trattative con la proprietà, di proposte e controproposte dei legali delle due parti per arrivare ad una soluzione.
Qualcuno forse ha sospettato che la nostra fosse una mossa pubblicitaria per catturare l’attenzione – ma non è così, e poi a che scopo? La verità è che l’andamento del nostro teatro – giunto alla sua quarta stagione – è talmente entusiasmante da rendere poco credibile la chiusura di questo polo culturale importante per la città e per il quartiere.
La chiusura delle trattative ci permette ora di comunicare il raggiungimento di una soluzione concordata circa le problematiche tecniche da risolvere che comunque sono per la Proprietà molto impegnative soprattutto se viste nella prospettiva di un quartiere completamente abbandonato dalle Istituzioni.
Prima di procedere vorremmo fare alcune precisazioni:
- Il nostro è un teatro privato, che NON gode di privilegi o di diritti di nessun genere. Non abbiamo fondi, non abbiamo contributi. Non abbiamo neanche il contributo minimo per l’Esercizio del Ministero.
- La vita culturale del quartiere Esquilino gravita intorno all’iniziativa privata. L’Amministrazione Comunale non favorisce una realtà come la nostra che concorre all’obiettivo di una città vivibile ma lamenta la mancanza di risorse pubbliche. Un decennio fa questa area urbana è stata valorizzata con un grande sforzo economico, culturale e sociale. Negli anni, questa politica di riqualificazione sembra vanificata dalla non curanza con cui sono state abbandonate a sé le piccole e grandi opere create negli anni. Le Istituzioni, che hanno infarcito di buoni propositi le nostre conferenze stampa prima e poi le loro campagne elettorali, non hanno mai dato effettivo seguito alle loro promesse pubbliche.
- Un esempio lampante è Piazza Pepe – spiazzo pedonale antistante il teatro. Siamo certi che chi ha ideato la pedonalizzazione dell’area non aveva previsto un destino di operazioni illecite. Per noi è una lotta quotidiana per il decoro, la sicurezza e la vita culturale. Si può far rivivere la piazza grazie alla gente del quartiere, ai turisti, al pubblico teatrale ma anche grazie al bar e ai suoi tavolini all’aperto – che permetterebbero di sostare e non solo di transitare. Anche su questo punto ci siamo scontrati con il disinteresse della burocrazia. Noi abbiamo bisogno di sveltire i permessi – è più di un anno che abbiamo fatto domanda! Se lasciamo questa area in mano a chi non la ama o preferisce lasciarla al degrado totale per poter commettere affari illeciti, avremo fallito ancora. (Pensate che bastano i pochi mesi estivi di chiusura per far proliferare sporcizia, bottiglie e attività a dir poco indecenti!) In qualunque altro Paese la nostra attività sarebbe considerata un vanto, un appoggio importante proprio per la mancanza di risorse pubbliche.
Parallelamente alle contrattazioni – spinti dall’impulso ottimista, dalla volontà di trovare una soluzione e da un pizzico di scaramanzia – abbiamo deciso di preparare un cartellone una nuova stagione entusiasmante, combattente e stimolante, il giusto seguito al cammino intrapreso.
Ne è venuta fuori una stagione ruggente! Un azzardo, se volete, visto che, se il corso degli eventi fosse stato diverso, sarebbe stato un vero peccato non portarla in scena.
Dobbiamo ringraziare per il coraggio e la pazienza le produzioni e gli artisti che hanno deciso di aspettare il buon esito delle trattative piuttosto che precipitarsi altrove a portare la loro proposta artistica. Un grazie va poi indirizzato al nostro pubblico che ha atteso pazientemente (almeno lo speriamo!) e ha tifato per noi.
Agli amici della stampa infine dobbiamo molto, non solo per il supporto morale che ci hanno fatto sentire, ma soprattutto perché il caso mediatico che hanno sollevato ha reso possibile l’incontro tra le parti e la successiva risoluzione.
Ma torniamo alla nostra stagione: la crisi fa nascere nuove idee?
Ogni anno cerchiamo di scovare progetti e sogni nascosti nel cassetto degli artisti che, rimasti custoditi magari per diversi anni, trovano il coraggio di venire alla luce. Sono le storie stesse che fanno capolino. Abbiamo raccolto alcuni di questi progetti per il nostro pubblico, per proporre storie intime, ironiche, surreali o di ordinaria attualità divenute piccoli capolavori.
Una di queste è quella interpretata dal pluripremiato Ennio Fantastichini protagonista di Beniamino di Steve J. Spears per la regia di Giancarlo Sepe, nella quale si narra la storia dapprima comica di un distinto professore gay, amante di Shakespeare e Mick Jagger, innamorato segretamente di un allievo minorenne, e del suo tragico epilogo.
Altra storia – o meglio altre storie – quelle narrate da Eleonora Danco in Intrattenimento violento; un cast tutto al femminile per interpretare personaggi adulti intrisi nell’adolescenza, in perenne conflitto, comici, schizzati, tra slang e italiano. Sfottò sul quotidiano, passaggi onirici e surreali, il grottesco della memoria. Sullo sfondo Roma. Uno spettacolo di Eleonora Danco che ha suscitato l’entusiasmo della critica per il suo linguaggio teatrale irriverente e spiazzante.
Presentiamo poi due progetti – che possono a prima vista sembrare rivisitazioni di classici – ma che sono piuttosto veri e propri studi sul testo e sulla messa in scena che hanno solleticato la fantasia degli artisti.
Il primo, liberamente tratto da Carlo Goldoni, è Servo per due, un adattamento di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder al servizio di un laboratorio di arti e ‘mestieri dell’arte’ (Acrobatica, Utilizzo della maschera, Il Clown nella commedia dell’arte, Canto) in atto in questi mesi all’Ambra Jovinelli a cura del Gruppo Danny Rose insieme a Pierfrancesco Favino. In scena, accanto al protagonista, un cast di 23 attori che si alterneranno, di volta in volta nel corso della tournée, e il gruppo Musica da Ripostiglio. Scopo del laboratorio: ridare allo spettacolo teatrale il suo spirito più autentico, la vita.
L’altro progetto è il secondo studio dedicato al il poema cavalleresco di Ludovico Ariosto dal titolo Giocando con Orlando ad opera di Marco Baliani per un grande interprete, Stefano Accorsi. Questa volta insieme sul palco, i due salgono su una giostra di parole in rima, su cui volteggiano mondi, paesaggi, sentimenti, passioni e tradimenti. Salgono e scendono da cavallo in un ludico e ironico carosello di corpi e voci.
Giuseppe Fiorello, uno degli interpreti più impegnati del momento non solo per le sue partecipazioni cinematografiche ma anche grazie ad una lunga serie di fiction tv di altissima qualità che hanno registrato ascolti incredibili, torna a teatro con un omaggio affettuoso e personale a Domenico Modugno in Penso che un sogno così … di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, per la regia di Giampiero Solari. Lo spettacolo è un viaggio nella vita del cantautore, ma anche l’occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice …
Atteso poi il ritorno della storia ferocemente comica che per eccellenza ha scosso gli animi del pubblico della passata stagione, quella descritta da Mattia Torre in Qui e Ora e magistralmente interpretato da Valerio Mastandrea (appena insignito del Premio Hystrio quale miglior interprete) e Valerio Aprea.
E infine una piccola perla che ha compiuto vent’anni, un cult teatrale che ha il merito di aver dato il via al filone di ambientazione scolastica di cui il cinema si è impossessato (fatto abbastanza inconsueto). La scuola, con Silvio Orlando e un gruppo di attori diretti da Daniele Luchetti è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico e quasi profetico per gli anni novanta. E oggi cosa è cambiato?
Parallelamente a questi progetti ci sono le storie reali dalle sfumature surreali, inestricabilmente intrecciate alle riflessioni degli autori e al senso comico degli interpreti.
Ne sono un esempio le comiche inquietudini di un attore viscerale come Gioele Dix a spasso tra sogni, emozioni e visioni irresistibili della realtà in un testo dal suggestivo titolo Nascosto dove c’è più luce, accompagnato da un impertinente e gioioso angelo custode, Cecilia Delle Fratte, giovanissima attrice al suo debutto.
Anche la nuova proposta di Francesca Reggiani Cinquanta sfumature di Francesca, diretta da Marco Carniti, affonda le radici nelle storie della gente comune. Da sempre interprete brillante dei dubbi delle persone normali, in questo spettacolo Francesca mette in scena un falso sé che tra bilanci e conguagli, una vaga idea per sopravvivere se l’è fatta.
Con La Fantastica Avventura Di Mr. Starr, Lillo & Greg ci invitano a partecipare a un viaggio straordinario nel metateatro più estremo, tra luci e proiezioni che immergeranno lo spettatore in universi paralleli, dove non esistono confini tra reale e surreale e dove il tempo è un luogo e lo spazio un sogno. Situazioni paradossali, battute fulminanti, umorismo cinico e dissacrante si risolveranno in fragorose risate.
Tornano infine a grande richiesta Ficarra e Picone, con il loro esilarante Apriti cielo, quadri di vita quotidiana con i suoi paradossi al limite dell’assurdo. Cronaca nera, politica, religione e tanto altro, ci vengono offerti con la leggerezza che li contraddistingue in una riflessione divertente sulla nostra società.
Anche quest’anno il divertimento e la riflessione se ne stanno a braccetto sul palco dell’Ambra Jovinelli.
Qualche dato…
Ecco qualche numero sull’andamento del teatro, giunto al quarto anno.
Nella passata stagione abbiamo registrato 70.000 presenze e circa 3.000 abbonati.
Abbiamo formulato numerosi pacchetti di abbonamento fisso, da 5 fino a 10 spettacoli, con prezzi promozionali per coloro che acquistano l’abbonamento entro il 26 luglio: poltronissima a partire da € 95,00.
In più presentiamo 2 formule di abbonamento rivolte alle scuole con prezzi estremamente vantaggiosi.
A dicembre riproporremo la card natalizia Merry Jovinelli che ha avuto un grandissimo successo.
Sono confermate le convenzioni in orario spettacolo con i due vicini parcheggi:
- Garage Esquilino – via G. Giolitti, 27/A
(dal martedì al sabato – domenica chiuso) € 3,00 forfettarie
- Parcheggio ES Giolitti Park – via G. Giolitti 267
(tutti i giorni) € 1,00 l’ora anziché € 2,00
TEATRO AMBRA JOVINELLI
Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185
Spettacoli ore 21.00 – domenica ore 17.00 – lunedì riposo
Info 06 83082620 – 06 83082884
Ufficio promozione tel. 06 88816460
Orari botteghino:
Fino al 2 agosto: dal lunedì al sabato ore 10.00/14.00 – 16.00/20.00
Dal 26 agosto al 21 ottobre: dal lunedì al sabato ore 10.00/19.00
Dal 22 ottobre: dal martedì al sabato ore 10.00/19.00 domenica ore 11.00/16.00
Biglietti (compresa prevendita):
Interi :
Poltronissima € 31 – Poltrona € 26 – I° galleria € 22 – II° galleria € 17
Ridotto gruppi, Cral e Over 65:
Poltronissima €23 – Poltrona € 19 – I° galleria € 16 – II° galleria € 11
Under 26:
Poltronissima € 21 – Poltrona € 16 – I° galleria € 13 – II° galleria € 10
Ridotto scuole:
platea € 15,00 – gallerie € 10,00