Per la serata conclusiva del festival, giovedì 25 luglio, i Giardini del Tempio Maggiore e il Museo Ebraico di Roma ospiteranno due repliche (ore 19.30 e ore 20.30) dello spettacolo “Se questo è un uomo” nel ricordo di Primo Levi di e con Maria Rosaria Omaggio. Performance, coreografia e dance concept Mario Piazza. Piazza, considerato uno tra i maggiori talenti creativi della danza contemporanea, crea una straordinaria performance che si fonde, esplora ed evoca il mondo di Primo Levi interpretato da Maria Rosaria Omaggio. Con le danzatrici Sonia Bertin, Serena Carassai, Monika Lepisto. Musica di L. Bacalov, Subliminal, J. Massenet.
“L’esperienza di cui siamo portatori noi superstiti dei Lager nazisti è estranea alle nuove generazioni dell’Occidente, e sempre più estranea si va facendo a mano a mano che passano gli anni. Per i giovani degli anni ’50 e ’60, erano cose dei loro padri: se ne parlava in famiglia, i ricordi conservavano ancora la freschezza delle cose viste. Per i giovani di questi anni ’80, sono cose dei loro nonni: lontane, sfumate, “storiche”. Essi sono assillati dai problemi d’oggi, diversi, urgenti: la minaccia nucleare, la disoccupazione, l’esaurimento delle risorse, l’esplosione demografica, le tecnologie che si rinnovano freneticamente ed a cui occorre adattarsi […] Si affaccia all’età adulta una generazione scettica, priva non di ideali ma di certezze, anzi, diffidente delle grandi verità rivelate; disposta invece ad accettare le verità piccole, mutevoli di mese in mese sull’onda convulsa delle mode culturali, pilotate o selvagge.
“Per noi parlare ai giovani è sempre più difficile. Lo percepiamo come un dovere, ed insieme come un rischio: il rischio di apparire anacronistici, di non essere ascoltati. Dobbiamo essere ascoltati: al di sopra delle nostre esperienze individuali, siamo stati collettivamente testimoni di un evento fondamentale ed inaspettato, fondamentale appunto perché inaspettato, non previsto da nessuno. […]
È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.” (Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, 1986)
DATECI (poesia del 30 aprile 1984)
Dateci qualche cosa da distruggere,
Una corolla, un angolo di silenzio,
Un compagno di fede, un magistrato,
Una cabina telefonica,
Un giornalista, un rinnegato,
Un tifoso dell’altra squadra,
Un lampione, un tombino, una panchina.
Dateci qualche cosa da sfregiare,
Un intonaco, la Gioconda,
Un parafango, una pietra tombale,
Dateci qualche cosa da stuprare,
Una ragazza timida,
Un’aiuola, noi stessi.
Non disprezzateci: siamo araldi e profeti.
Dateci qualche cosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi,
Che ci faccia sentire che esistiamo.
Dateci un manganello o una Nagant,
Dateci una siringa o una Suzuki.
Commiserateci.
MARIA ROSARIA OMAGGIO
Inizia giovanissima in televisione e diventa popolare grazie alla sua partecipazione a Canzonissima del 1973-74, condotta da Pippo Baudo per passare subito al cinema e al teatro. Per il suo impegno nel sociale è Goodwill Ambassador UNICEF.
In teatro ha interpretato numerose opere, citandone solo alcune: La schiava d’oriente, di Carlo Goldoni; La santa sulla scopa, scritta e diretta da Luigi Magni; Il segno di Jacopone, per il Todi festival del 1990; L’impresario, opera lirica con prosa di W. A. Mozart allestita da Tonino del Colle.
Come autrice ha collaborato con numerose riviste e ha pubblicato per i tipi delle Edizioni Mediterranee Viaggio nell’incredibile (Premio Fregene), L’energia trasparente – curarsi con cristalli, pietre preziose e metalli, tradotto in sei lingue. Ha scritto per i tipi della Corbaccio-Longanesi: C’era una volta, c’è sempre e ci sarà ancora (Premio Chiantino 1998) e per la Baldini & Castoldi Dalai editori Il linguaggio dei Gioielli – Il significato nascosto e ritrovato dell’eterna arte dell’ornamento dalla A alla Z.
Ha vinto infine numerosi premi. Oltre a tre Maschere d’argento, una targa Gromo alle Grolle, Biglietto d’oro di Taormina, ha ricevuto per l’interpretazione di Shakespeare horror show, diretta da Claudio Boccaccini, il premio Salvo Randone 2000 e Donna e cultura Campidoglio per l’interpretazione di Diatriba d’amore contro un uomo seduto di G.G. Márquez (2007). Per l’allestimento e regia de Il balcone di Golda ha vinto il premio “In scena Ombra della sera-Volterra teatro 2012”.
MARIO PIAZZA
Mario Piazza nato a Montreal (Canada) studia danza classica con Susanna Egri in Italia e danza moderna a New York, presso la Alvin Ailey School e la Martha Graham School. Si perfeziona con Peter Goss a Parigi e ha danzato come solista con la Lindsay Kemp Company e i Momix di Moses Pendleton. Come coreografo sin dai suoi esordi nel 1987 riceve numerosi riconoscimenti tra cui : Esponente di Chiara Fama per la coreografia. Premio per le Performing Arts dalla European Association for Jewish Culture” Londra Premio per la coreografia “Prix Volinine”, Parigi. Mario Piazza è stato rappresentante italiano del “Prix Volinine”, concorso coreografico di Parigi dal 1995 al 1998 e in questo ambito è invitato dall’Unesco a Parigi come relatore sul tema: “Coreografo: diritto all’esistenza, diritto alla differenza”. Direttore artistico dal 1994 al 2000 della Compagnia Mario Piazza fondata con Ludovic Party, riconosciuta e sovvenzionata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, la quale è stata patrocinata dalla Comunità Ebraica di Roma, dal Comune di Roma, dall’ Ambasciata del Canada e dal Centro di Cultura della Comunità Ebraica di Roma. Nel 2001 la suddetta compagnia si fonde con il Balletto di Toscana, Il Balletto di Roma in un unico Ente di Produzione nel quale è invitato come coreografo. Dal 2000 al 2002 è Vice Direttore alla Direzione del Ballo e coreografo ospite al Teatro Massimo di Palermo. Per il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Sofia (BG) crea nel 2002 il balletto “Ghetto” su musiche Klezmer e di Goran Bregovic e viene ricompensato dalla European Association for Jewish Culture di Londra con un premio per le Performing Arts. Questo spettacolo è tuttora nel repertorio del Sofia Opera Ballet.
Tutti gli eventi in programma sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica è promosso da Roma Capitale, Regione Lazio, Provincia di Roma, Camera di Commercio di Roma, Comunità Ebraica di Roma, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Ambasciata d’Israele in Italia. La produzione dell’evento è di Golda International Events e di Artix in collaborazione con Inail Direzione Regionale Lazio, Consultinvest, Finmeccanica, Zètema Progetto Cultura, EL AL, con la partecipazione del Museo Ebraico di Roma e della libreria Kiryat Sefer. Media partner Shalom e I Say Web!.
Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica
a cura di Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann
a Roma da sabato 20 a giovedì 25 luglio 2013
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Infoline
060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 21.00)
www.festivaletteraturaebraica.it
I luoghi
Palazzo della Cultura (via del Portico D’Ottavia 73)
Museo Ebraico di Roma (via Catalana)
Giardini del Tempio Maggiore (via Catalana)
Isola del Cinema (Isola Tiberina)
Area tra il Lungotevere De’ Cenci e via del portico D’Ottavia e tra via Arenula e il Teatro di Marcello