Questa volta la sfida è davvero difficile: affrontare il tema della distruzione/ricostruzione di una città staccandosi dal reale, dal contingente, dalla cronaca, dalla storia recente, da L’Aquila. Per vincerla Giancarlo Gentilucci, regista navigato e scenografo di fama nazionale, nonché fondatore e direttore dell’ Associazione Arti e Spettacolo, si è rivolto alla poesia, al registro metaforico e visionario. Per questo ha commissionato a Roberto Melchiorre – scrittore noto soprattutto come autore per l’infanzia ma conosciuto anche come narratore teatrale di classici della letteratura (da Simenon a Camus, da Leopardi a Kafka) – un testo in grado di trasferire in una dimensione lirica il tema della morte e resurrezione di una città. Nasce cosi Le città mortali, testo su cui si incentrano quei Pensieri sommersi che debutteranno il 24 luglio alle ore 21,30 in Piazza San Silvestro a L’Aquila. Il testo di Melchiorre racconta la storia di due tragici picari, fuggiti dalla loro città distrutta da un terremoto, che intraprendono un lungo viaggio alla ricerca del senso di ciò è stato. In loro soccorso arriva un coro, simile a quello delle tragedie greche, che narra la scomparsa di mitiche antiche città del passato (Ys, Angkor e Tikàl). Distruzioni che si spiegano con un sillogismo: le città sono costruite dagli uomini, gli uomini sono mortali, quindi anche le città sono mortali. Crederle immortali rappresenta un tragico e fatale errore. L’ultimo intervento del coro invita i due viaggiatori a tornare indietro, ad attraversare la città da dove sono venuti. Si tratta dell’impresa più dolorosa e tragica di tutto il viaggio. Solo dopo aver superato questa prova estrema avranno il dono di una visione, quella dello spazio dove costruire finalmente la città nuova. La regia di quest’opera – densa di suggestioni letterarie che vanno da Dante a Cervantes, da Shakespeare a Beckett – si avvale di una sofisticato e complesso uso dei mezzi multimediali e di un apporto dal vivo dei Solisti aquilani che eseguono musiche originali di Sandro Paciocco. In scena oltre a Giacomo Vallozza, Giulio Votta, Tiziana Irti, Gilda Bernabei, Luisa Chelli, Matteo Di Genova, Marzia Ippoliti, Wilma Moscardi, Dorian Rotilio, Letizia Prospero. Disegno, luci e montaggio video sono di Daniela Vespa, le coreografie di Romina Masi. Al violoncello Tommaso Verlinghieri. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione, oltre che dei Solisti aquilani, anche con il Conservatorio di Musica dell’Aquila “A. Casella”.