Torna a Formia dopo diversi anni di assenza il festival dedicato alle musiche e alle culture del mondo “Tra Oriente & Occidente” organizzato e promosso da Finisterre con il patrocinio dell’amministrazione comunale. L’appuntamento è per giovedì 1 agosto alle 21 presso la Corte Comunale con ingresso gratuito.
Per questa nuova partenza l’itinerario risulta curioso toccando 3 tradizioni artistiche e musicali di grande fascino: dall’altipiano dell’Etiopia arriva la scuola circense di acrobazie e contorsionismi del Fekat Circus, dal cuore dei Balcani di Macedonia la Kocani Orkestar, la più famosa fanfara gitana guidata dalla funambolica tromba di King Naat Veliov e dall’India le melodie e i ritmi dell’antica scuola musicale classica legata alle tabla, al sitar e alla voce.
“La Cultura va intesa come insieme di culture – commenta il vicesindaco e assessore alla Cultura Maria Rita Manzo -. Il traguardo dell’integrazione passa anche attraverso la conoscenza di suoni, musiche e parole di mondi lontani. Guardiamo all’iniziativa con interesse, convinti che il Festival possa non solo intrattenere ma anche insegnare”.
Un insieme di melodie, di culture e di popoli per tre serate di grande qualità artistica e culturale grazie all’esperienza e alla bravura dei suoi protagonisti.
Giovedì spettacolare inizio con la giovane compagnia di artisti del Fekat Circus di Addis Abeba che si presenterà al pubblico con un nuovo spettacolo fortemente incentrato sulle tecniche circensi, con acrobati/giocolieri e una contorsionista.
L’idea dei fondatori del Fekat Circus, letteralmente “circo in fiore”, era di trasmettere la passione circense a giovani provenienti dai sobborghi di Addis Abeba e allo stesso tempo proporre un nuovo tipo di circo, in cui le nuove generazioni avessero più libertà di esprimere la loro creatività. Nel corso del tempo il gruppo é cresciuto, ha acquisito diversi riconoscimenti ed ha formato una vera e propria compagnia, erede della grande e raffinata tradizione circense etiope, ma interprete di un proprio modo di rappresentarla, con uno sguardo al passato e al contempo un balzo in avanti alla ricerca di una propria dimensione artistica.
Oggi il cast con una formazione rinnovata si presenta in Europa con tappa importante a Formia con entusiasmo e fantasia creativa portando in scena un ricco programma di numeri di giocoleria, acrobatica, equilibrismo, contorsionismo e clownerie. Uno spettacolo pieno di vita, dal ritmo incalzante dettato dalle musiche tradizionali etiopi (su base registrata).
Un appuntamento da non perdere per viaggiare “tra Occidente e Oriente” rimanendo seduti, per una serata diversa ed affascinante, per favorire la cultura semplicemente partecipando.
Il programma completo (tutti gli appuntamenti sono presso la corte comunale di Formia alle 21:00 con ingresso gratuito):
11 agosto The Original Kocani Orkestar
Spettacolare fanfara che ha saputo tradurre in uno spettacolo pirotecnico le melodie tradizionali dei Balcani. Il sound è quello tipico, portato al successo da Goran Bregovic, con un pizzico d’istrionismo in piu’ e contaminazioni varie. E’ la versione originale della “Kocani Orkestar”, che ha nel trombettista Naat Veliov un vero grande leader. In Italia vanta collaborazioni prestigiose con Vinicio Capossela e Paolo Rossi.
5 settembre Shanti
Il repertorio musicale spazia dal classico, alle canzoni devozionali fino a canzoni su testi di Tagore e di Kazi Nazrul Islam. La prima parte del concerto proporrà una serie di brani classici tradizionali suonati con sitar e tabla; la seconda parte vedrà protagonisti voce e armonium accompagnati dalla tabla. Sanjay Kansa Banik, musicista di origine bengalese, nato a Habra e cresciuto a Calcutta, ha iniziato a studiare la tabla a soli 5 anni ed è stato allievo dei maestri Sri Goutam Dam e Dulal Natto del Gharana di Benares. Nel corso della sua carriera da solista ha partecipato a innumerevoli festival e ricevuto molti importanti riconoscimenti, grazie al suo inconfondibile stile musicale, contraddistinto dalla pulizia del tocco, dal controllo assoluto del ritmo e dalla capacità di produrre l’effetto “bayan”, simile al suono della grancassa.
Dott.ssa Simona Gionta
Ufficio Stampa Oriente&Occidente – Formia 2013
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