Dal Nordafrica al Sudamerica, passando per l’Europa: è l’Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble multietnico che martedì 20 agosto, al “Music & More” del Gran Teatro all’Aperto di Torre del Lago, racconterà “Il flauto magico” di Mozart come una fiaba musicale che attraversa tutto il mondo e che, trasmessa di bocca in bocca come un’antica tradizione popolare, finisce per assumere un’identità originale. Nell’auditorium Caruso del Gran Teatro Puccini arriverà quindi un “Flauto” nuovo, contemporaneo, ambientato nella società multirazziale dei nostri tempi ma senza riferimenti alla geografia reale, che intreccia le melodie di Mozart a brani originali dell’Orchestra, dove ogni singolo componente è chiamato a contribuire con la propria personalità e formazione culturale.
Così, ad esempio, il principe Tamino che combatte le forze del male per liberare l’amata Pamina è Ernesto Lopez Maturell, un ragazzo con tutta l’esuberanza della sua giovane età; Pamina, nella partitura mozartiana dolce e determinata, è interpretata dalla folk singer anglo-americana Sylvie Lewis, che ha la sua stessa personalità. Sarastro, invece, è l’ecuadoregno Carlos Paz, artista molto vicino a politica e religione che racconta spesso dei riti sciamani del suo paese e che ha lui stesso qualcosa dello sciamano.
L’opera è stata composta da Mozart nel 1791 e propone i grandi sentimenti di umanità, bontà e fratellanza. La rivisitazione proposta dall’Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble nato in seno all’associazione “Apollo 11” su idea di Mario Tronco e Agostino Ferrente, è stata prodotta da Vagabundos con il contributo di Leandro Piccioni per l’elaborazione musicale. Acquerelli, animazione e scene sono di Lino Fiorito mentre i costumi di Ortensia De Francesco.
Giada Menichetti
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