Sul palco di Umbria Folk Festival il 23 agosto alle ore 21, la ska band più nota della Grecia, KOZA MOSTRA, con il loro primo concerto in Italia. Sono diventati famosi in tutta Europa dopo la partecipazione all’Eurovision Song Contest 2013 con il brano Alcohol is free e nonostante il 6° posto nella classifica finale sono riusciti ad ottenere il primo posto nei cuori di molti giovani europei (e non solo). Il loro originalissimo e trascinante mix di sonorità balcaniche, rock e ska li proietta tra le band più promettenti della nuova musica europea.
Alle 22.30 sarà invece la volta di FEDEZ, impegnato nel Sig. Brainwash Tour, presenta i brani del suo ultimo album senza dimenticare i successi che lo hanno portato alla ribalta della scena rap. Con la stessa ironia e sarcasmo che utilizza nei suoi testi, porta in giro uno show teatrale fatto di gag e travestimenti, in cui gioca con effetti scenici rivolti al pubblico. Artista rivelazione della scena hip hop, è senza dubbio un fenomeno nazionale senza precedenti. I suoi video sono visti da milioni di ragazzi di tutte le età, i suoi brani scaricati da centinaia di migliaia di utenti: Fedez è figlio della technology e del do-it-yourself. E’ lui che con la musica si è costruito un percorso in un modo nuovo, come è giusto che sia per un ragazzo di poco più di vent’anni: i suoi video sono fatti in casa, è lui che ne decide storie, inquadrature, colori, è lui che provvede a girare e montare le clip. E’ lui che come web artist ha affrontato in prima persona tutti i pro e i contro del social network, che ha visto i suoi potenziali fans dividersi in seguaci e detrattori.
Il seminario/conferenza DAL FOLK AL RAP Tendenze e linguaggi di oralità contemporanea, inserito nel ricco programma degli eventi collaterali di Umbria Folk Festival, a cura del Dott. A. Lamanna (23 agosto ore 18, Ex Chiesa di San Rocco), non potrebbe avere riferimenti migliori del rapper milanese.
In apertura i Petramante.
Fedez è uno degli artisti più promettenti del panorama della musica italiana, con il suo rap provocatorio, sarcastico e irriverente è diventato in poco tempo un fenomeno mediatico alimentato in gran parte dal web, dove ha trovato terreno fertile con una diffusione virale senza precedenti. I suoi video sono visti da milioni di ragazzi di tutte le età, i suoi brani scaricati da centinaia di migliaia di utenti: Fedez è figlio della new technology e del do-it-yourself.
Figlio del punk e dei centri sociali milanesi, inizia a farsi conoscere con lo street album “Pat-A-Cake”. A dicembre 2010 esce “Anthem” il primo esperimento video che vede Fedez nelle vesti di video-maker. A marzo 2011 esce “Penisola Che Non C’è”, la seconda autoproduzione distribuita in free download e cantata su strumentali originali prodotte da JT. Il self-made a 360 lo porta a girare, produrre e montare il video di “Tutto Il Contrario”. Nella primavera del 2011 entra in contatto con DJ Harsh e grazie alla Zona Uno Booking inizia un’intensa attività live con il “Penisola Che Non C’è Tour”, toccando oltre 30 club in tutto lo stivale e dividendo i palchi con Crookers, Club Dogo e molti altri. Durante il tour pubblica un mixtape di remix dal titolo “Tutto Il Contrario” che contiene “Ti Porto Con Me”, vera e propria hit digitale basata sui beat di Master Mind, brano che segna il suo punto di svolta.
A luglio 2011 firma un contratto discografico con Best Sound, dove Tanta Roba / Zona Uno Booking hanno stabilito la loro sede operativa, continuando l’attività live come tour supporter a Gué Pequeno con oltre 40 date tra agosto 2011 e gennaio 2012. “Il Mio Primo Disco Da Venduto” (Best Sound / Tanta Roba), esce nell’ottobre del 2011 ed è reso disponibile in rete gratuitamente, vi partecipano i grandi nomi della scena italiana: J-Ax, Club Dogo, Marracash, Two Fingerz, Shablo, Entics. Il primo singolo è “Jet Set”, seguito da “Vivere Domani”. Nel mezzo, un tour partito a Febbraio 2012 caratterizzato da molti sold out e da date replicate più volte in tutta Italia.
Nel maggio 2012 viene selezionato da MTV New Generation come ‘Artista del Mese’, piattaforma dalla quale viene lanciato il video di “Faccio Brutto”, agli MTV Hip Hop Award dello scorso dicembre per lo stesso brano gli viene assegnato il premio ‘Best Song’ . La tournèe nei club lo ha visto impegnato per due mesi in una serie di concerti tutti sold out che hanno confermato il trionfo del giovane rapper milanese.
L’artista presenta i brani del suo ultimo e strepitoso album, che ha guadagnato a soli due mesi dall’uscita la certificazione di disco di platino, senza dimenticare i successi che lo hanno portato alla ribalta della scena rap come “Ti porto con me”, “Faccio brutto” e “Jet set”.
Con la stessa ironia e sarcasmo che utilizza nei suoi testi, Fedez ha portato in giro uno show teatrale, fatto di gag e travestimenti, in cui gioca con effetti scenici rivolti al pubblico. E per l’estate non mancheranno nuovi e divertenti sorprese…
Che il successo dell’hip hop in Italia non sorprenda più nessuno è un dato di fatto ormai consolidato. Merito di alcuni artisti che hanno provveduto nelle scorse stagioni a sfondare il muro che separava questo genere – da noi sempre rimasto di nicchia e saldamente in mano agli indipendenti – dal pop più mainstream e dalle classifiche dei dischi più venduti. Con il risultato che ora le radio e le tv musicali si arricchiscono di conduttori o format tv provenienti dal mondo dell’hip hop, e in classifica quei dischi volano alti.
Niente è successo a caso, sia chiaro. C’è stato piuttosto un lavoro importante, metodico, determinato, per far si che questo succedesse. L’hip hop, oggi come da sempre, viene dal basso. Chi decide di praticarlo, da noi, non ha scorciatoie possibili. Deve mettersi in gioco, rischiare, e conquistarsi un seguito da predicatore, convertendo cioè i suoi seguaci uno a uno, nel corso di interminabili battaglie di freestyle, rispedendo il dissing al mittente, trovando rime e battute al fulmicotone nello spazio di un battito di ciglia.
Questa è la scena che brucia ancora, lì, sotto la cenere, ma di cui pochi sanno, lassù in alto. Ed è la scena da cui arriva oggi un nome che di nuovo ha molto solo per chi non la frequenta. Federico Lucia, in arte FEDEZ, passaporto milanese (con origine meridionale) ad annunciare, a breve, le sue prime 24 primavere compiute (classe 1989). Con la forza e la determinazione di un rullo compressore: nato come artista web, sul web è nato e cresciuto pubblicando singoli, EP e arrivando prima a uno street album politico intitolato PENISOLA CHE NON C’E’ poi al suo primo web album, pubblicato per l’etichetta Tanta Roba con il quale si smarca in anticipo da tutte le possibili critiche (sì, perché il mondo dell’hip hop non perdona chi ce la fa, quando ce la fa): lo intitola IL MIO PRIMO DISCO DA VENDUTO, e lo orna con i featuring di gente di tutto rispetto: J-Ax, Marracash, Jack La Furia (Dogo) e Two Fingerz.
Quello di FEDEZ è un percorso costruito in un modo nuovo, come è giusto che sia per un ragazzo di vent’anni: i suoi video sono fatti in casa, è lui che ne decide storie, inquadrature, colori, è lui che provvede a girare e a montare le sue clip. E’ lui che come web artist ha affrontato in prima persona tutti i pro e i contro del social network, è lui che ha visto i suoi potenziali fans dividersi in seguaci e detrattori. E’ lui che con la musica si è costruito un percorso che, attraverso l’incontro con Best Sound, arriva oggi al suo primo, vero, album, intitolato significativamente SIG. BRAINWASH – L’ARTE DI RACCONTARE, esplicito omaggio al film EXIT THROUGH THE GIFT SHOP di Bansky, il celebre artista anonimo, in uscita per Best Sound – Epic/Sony Music il 5 Marzo 2013.
E allora ascoltiamolo insieme, questo album, perché ci sorprenderà: perché FEDEZ sin da subito mette in chiaro alcune cose, e la prima è di essere un artista hip hop sui generis. Via i beat tutti uguali, le basi rigorosamente “pure”, i featuring che vanno di moda. Dentro una lista di nomi e di stili improbabili, dal turbo-funk dei RESET! (collettivo di produttori e dj di stanza a Milano) ai riferimenti più pop di Fausto Cogliati (già dietro i lavori solisti di J-Ax e collaboratore fidato di Eros Ramazzotti), passando attraverso altri produttori come Roofio (Two Fingerz), Shablo e Don Joe (Club Dogo). Ma anche i featuring raccontano un percorso originale e senza paraocchi: Elio, Francesca Michielin, i Punkreas – grande passione di FEDEZ, che si sente in credito con loro come con il punk-pop dei Blink 182 molto più di certi obbligati riferimenti hip hop – si affiancano a nomi più consueti per il genere, come Danti (rapper di Two Fingerz), Simon de Jano, Guè Pequeno e colui che viene indicato da più parti come il più elegante, complesso e talentuoso rappresentante dell’hip hop italiano, Dargen D’Amico.
Fatte le presentazioni, passiamo al disco: che è un lavoro sorprendentemente maturo (l’iniziale “Si scrive schiavitù, si legge libertà”, oppure “Non ci pensi mai”) caustico ed ironico (il gossip style di “Alfonso Signorini (Eroe Nazionale)”, l’inno “Single a vita” e il ritratto delle “escortine” in “Pensavo fosse amore e invece…”), con Milano città simbolo del BelPaese, in bilico tra malavita e buoncostume (“Faccio brutto”, “Milano bene”), e nel mezzo alcuni tagli di luce autobiografici che fanno la differenza (“Nel mio piccolo”, “Cigno nero”, “Sembra semplice”). Rime costruite con sapienza, quelle di FEDEZ, frutto di un cammino durato anni e di un’applicazione estrema, che non lascia niente al caso mai. Un album che sa essere al tempo stesso personale, politico e sociale per come queste tre parole possano essere declinate, oggi, da un ragazzo di poco più di vent’anni. Sono cambiati i riferimenti, nel frattempo, e le coordinate di chi scrive. E il risultato si sente, e si legge. Rime che circolano libere, che dicono anche quando sembrano tacere, che non inneggiano a ideologie o schieramenti ma semplicemente danno al racconto, a una successione di immagini, il ruolo da protagonista di una narrazione. Con il risultato di regalare un disco che si ascolta come si leggerebbe un libro di racconti, seguendo le storie, per poi ritrovarselo dentro a un livello molto più profondo.La riprova che questo non è più (soltanto) un Paese per vecchi. Bravo FEDEZ.
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La Ska band più nota della Grecia, diventata famosa in tutta Europa dopo la partecipazione all’Eurovision Song Contest 2013 con il brano Koza Mostra è stata una delle band più amate all’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest di Malmö (Svezia), e nonostante il 6 ° posto nella classifica finale, sono riusciti ad ottenere il primo posto nei cuori di molti giovani europei e non solo.Quando Ilias Kozas, il cantante e leader dei Koza Mostra, stava componendo il brano “Alcohol is Free” un anno fa, non avrebbe mai pensato che il titolo di una sua canzone sarebbe diventata un simbolo di libertà e ottimismo tra le giovani generazioni d’Europa.Ilias Kozas, (ex leader dei Cabaret Balkan, che è stata una delle migliori band Greco-balcaniche), musicista dalla mente inquieta ed eclettica, con molte collaborazioni importanti, ha cercato un modo più personale di esprimersi fondando nel 2011 i Koza Mostra che è diventata in poco tempo una delle band più famose della Grecia e, grazie al successo dell’Eurovision Song Contest 2013, di tutta Europa, con il suo originalissimo e trascinante mix di sonorità balcaniche, rock e ska. Il 22 marzo scorso, i Koza Mostra, hanno pubblicato il loro primo album, intitolato “Keep up the Rhythm”, per la realizzazione del quale, hanno avuto l’onore di collaborare con Paul Hitter, l’artista dietro la maggior parte dei lavori dei Gogol Bordello. Hitter ha creato l’intero artwork del CD dei Koza Mostra ed ha voluto scrivere sulla copertina, le seguenti parole: “Sono stato sinceramente onorato di conoscere i Koza Mostra ad un festival nelle montagne del sud della Francia, ed è stato il miglior live act che ho visto negli ultimi anni …ho provato la stessa sensazione e l’energia che avevo ai live dei Gogol Bordello … “
La loro fusione originale di molti generi musicali, tra i quali ska, balkan, rock, punk, indie, e persino Rebetiko (musica tradizionale greca), proietta i Koza Mostra tra le band più promettenti della nuova musica europea.Anche una delle band più popolari al mondo, gli Hooverphonic, che si trovava ad assistere al debutto live della band a Salonicco (Grecia), appena un giorno prima del loro concerto, ha avuto per Koza Mostra le seguenti parole di apprezzamento: “Ieri sera abbiamo visto il concerto di un incredibile gruppo Ska greco, i Koza Mostra, e consigliamo a tutti di non perdere la prossima occasione per vederli dal vivo.. “.Ma cosa c’è in questa giovane band greca che la rende così originale e fa impazzire i fan, e non solo, durante i live ?Forse la risposta è in queste parole che descrivono la sensazione che i Koza Mostra trasmettono sempre con grande generosità al loro pubblico ad ogni concerto: la loro espressione di libertà, il loro amore genuino per la musica, così come il loro bisogno di fare musica che sia staccato dalle mode, dalle regole e da tutti i tipi di confini.Koza Mostra desiderano ringraziare tutti i fan, vecchi e nuovi, che dimostrano il loro amore e sostegno per la band ad ogni occasione ed inviano loro questo messaggio ovunque si trovano in Europa e nel mondo: “Siate originali, sinceri con voi stessi, mantenete i vostri pensieri liberi e indipendenti, “out of the box”, senza mai smettere di cantare e ballare e ricordare sempre che la musica viene dal cuore e raggiunge tutti noi, non importa chi o dove siamo ..!Get all the info about what the band is up to on their facebook fan page: https://www.facebook.com/KozaMostraOfficial?fref=ts
Koza Mostra LINE UP
Ilias Kozas, lead singer // guitar
Chris Kalaitzopoulos, accordion // vocals
Alex Archontis, drums // vocals
Stelios Siomos, guitar
Vasilis Nalmpantis, trumpet
Dimitris Christonis, bass
Per quanto riguarda i piaceri del palato, si rinnova l’appuntamento con la TAVERNA FOLK, spazio per degustazioni in linea con i prodotti tipici gestito dal Ristorante Al San Francesco – Gruppo Cramst, e la IV edizione di FOLKFIERA Mercato della Terra e delle Arti, che riunisce tutte le eccellenze enogastronomiche regionali e dell’artigianato tipico, organizzato in diverse piazza del centro storico dal 20 al 25 agosto, dalla Soc. Itinera in collaborazione con Vola Service.
All’ora di cena, spazio alla FOLKCENA in Piazza del Popolo. Per info e prenotazioni www.cramst.it <http://www.cramst.it>338.6671201.
Tra gli eventi collaterali organizzati in Piazza del Popolo (Ex Chiesa di San Rocco), anche la mostra fotografica “Orvieto com’era una volta” e la mostra “Folk a 33 giri”, mentre il 23 agosto alle 18 è in programma il seminario/conferenza a cura di Antonello Lamanna DAL FOLK AL RAP Tendenze e linguaggi di oralità contemporanea. E poi Degustazione di Vini e musica per le strade di Orvieto,
Per informazioni www.umbriafolkfestival.it www.teatromancinelli.com
Tel. 0763 340493 biglietteria@teatromancinelli.it
INFO BIGLIETTI FEDEZ e KOZA MOSTRA :
posti in piedi euro 12 + prev. euro 1,50 fino al giorno prima dei concerti. Euro 15 il giorno dei concerti
E’ possibile acquistare il posto a sedere numerato aggiungendo 10 euro al costo del biglietto.
E’ possibile acquistare i biglietti presso il botteghino del Teatro Mancinelli di Orvieto (tel. 0763.340493 biglietteria@teatromancinelli.it) e online su www.ticketitalia.com dove sono indicate anche le rivendite autorizzate.