è il festival che, dal 14 al 22 settembre al Teatro Manzoni di Calenzano, apre la stagione autunnale dei festival toscani con spunti, studi, letture, anteprime. Il titolo nasce da due suggestioni. La prima relativa al luogo, Calenzano nasce infatti come villaggio fortificato. La seconda relativa all’identità del Teatro delle Donne, una roccaforte per un certo tipo di teatro, una postazione avanzata, un presidio, un avamposto per l’innovazione e per gli autori contemporanei. Nel programma di AVAMPOSTI CalenzanoTeatroFestival 2013, alcuni degli interpreti più interessanti del panorama teatrale italiano sono presenti con spettacoli in prima nazionale, con vere e proprie novità che hanno debuttato nella stagione estiva o con spettacoli che sono in ogni caso anteprime per la Toscana. Come sempre una grande attenzione alle tematiche femminili e alle protagoniste del teatro.
In prima assoluta una coproduzione Teatro delle Donne – Officine della Cultura col patrocinio del Premio Ilaria Alpi che tornano a collaborare per lo spettacolo AFRICAN REQUIEM di Stefano Massini con Isabella Ragonese accompagnata dai musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
Afferma l’attrice: <<Nel 2014 saranno vent’anni dalla morte di Ilaria Alpi. Io ero abbastanza piccola quando è successo, ma aveva più o meno l’età che ho io adesso, e anche per questo c’è una sorta di immedesimazione. Mi sembra giusto darle un volto reale, di una ragazza che ama il suo lavoro. La sua è una storia unica, ma che allo stesso tempo ne ricorda anche tante altre, di eroi per caso che volevano fare soltanto il proprio lavoro e si sono ritrovati probabilmente in una storia più grande. E’ stato assurdo pagare la passione per la verità con la vita>>.
Con la novità HANNO TUTTI RAGIONE, Iaia Forte torna al teatro con la riduzione del romanzo di Paolo Sorrentino, vestendo i panni di Tony Pagoda.
Uno spettacolo cult di Dacia Maraini, la cui prima rappresentazione data il 1973 al Teatro della Maddalena a Roma e che negli anni è stato rappresentato in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Olanda, Germania, Brasile, Stati Uniti, Australia, viene rimesso in scena da due giovani attori con l’entusiastico assenso dell’autrice.
Veronica Pivetti sarà ospite del festival con la presentazione del suo libro HO SMESSO DI PIANGERE sul difficile tema della depressione.
Verrà ripreso a grande richiesta del pubblico, ma questa volta nell’intimità di una stanza, UOMINI SENZA DONNE di Angelo Longoni.
Si parlerà dell’individuo e del suo modo di stare al mondo senza accettare tutti i giorni i compromessi del teatrino sociale con GLI IPOCRITI di Massini, testo sapientemente rielaborato dal “Misantropo” di Molière, in un originale allestimento che farà conoscere il teatro Manzoni (storico teatro “all’italiana”) da un’insolita prospettiva.
Da anni il Teatro delle Donne affronta il tema della violenza contro le donne – “Crediamo che oggi non ci si possa limitare alla denuncia ma si debbano anche esaminare i problemi culturali che stanno all’origine dei comportamenti violenti e mettere in evidenza non la debolezza e la fragilità delle donne, ma anche quello di cui di solito non si parla, cioè la loro grande forza, il loro coraggio nel vivere difficili quotidianità e svolgere comunque il proprio compito, il proprio lavoro. Donne come Ilaria Alpi hanno dato la propria vita per portare a termine un’inchiesta, altre come lei la rischiano ogni giorno da inviate in paesi in guerra, molte donne vivono con coraggio ai margini della società o s’inventano tutti i giorni un nuovo modo di amare. Parleremo anche dell’incapacità di vivere in modo adulto e maturo i sentimenti da parte di molti uomini, perché questa incapacità, unita all’inadeguatezza nell’affrontare donne diverse dagli stereotipi culturali dominanti, è spesso alla base di azioni violente” – (M. Cristina Ghelli).
Nell’ambito del festival la terza edizione del premio di drammaturgia, AVAMPOSTI D’AUTORE. Il tema del bando è I SOGNI NEL CASSETTO. Si parla spesso oggi di una crisi che taglia il futuro alle più giovani generazioni, che si ritrovano senza sogni in cui credere. La possibilità di sogno risulta essere ridotta a causa della successiva, drastica riduzione delle possibilità di scelta dei nostri giovani. Ma cancellare i sogni vuol dire di fatto togliere la possibilità di un futuro, che se non è neanche immaginato tanto meno potrà realizzarsi. Perché i sogni nel cassetto sono fondamentali non solo per l’evoluzione e la crescita personale, ma anche per lo sviluppo complessivo della società.
IL TEATRO DELLE DONNE Centro Nazionale di Drammaturgia
c/o TEATRO MANZONI
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055.8877213 – 055.8876581
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