La ventesima edizione del Festival Crisalide (Forlì, dal 5 al 10 settembre), ideato e organizzato da Masque Teatro, è un intreccio distillato di filosofia e performance.
L’immagine (dogmatica) del pensiero, uno dei principali bersagli critici del pensiero di Gilles Deleuze, viene assunta come linea guida di riflessione da Masque per riflettere sulla tessitura di regole precostituite che indirizzano, limitandolo, l’atto del pensare. L’immagine del pensiero sarebbe un sistema di coordinate e di orientamenti che “anticipano” l’atto filosofico e designano il presupposto implicito che il pensiero si dà di se stesso come “naturale” e “universale”: naturalmente indirizzato al vero nonché universalmente giusto. In altre parole, è solo un’illusione credere di pensare “liberi”, svincolati da sovrastrutture, metodi, modalità all’interno delle quali viaggia il pensiero. Lo sforzo di Deleuze si esplica allora nella volontà di inventare, a forza di sperimentazioni, un pensiero libero e strettamente legato alla realtà dei fatti – non “universale” o “Vero”, ma vitale e concreto. Un ritorno agli scritti del grande filosofo novecentesco, dopo l’affondo dedicato ai concetti di minorità e normalizzazione e a Felix Guattari con il progetto triennale Winter Years (2010>2012).
A partire da queste riflessioni Crisalide si propone di esplorare diverse modalità di esercizio creativo, sul piano della composizione artistica così come sul piano filosofico, privilegiando quegli interventi che si propongano come reale produzione di pensiero, che possano creare quelle condizioni di incontro, di «imbattersi fortuito», necessarie alla produzione di “una nuova capacità di pensare”.
Una metamorfosi lunga vent’anni
Vent’anni fa nasceva il Festival non come vetrina ma come luogo dove potessero nascere e svilupparsi scambi di pensiero e confronto tra artisti e pensatori.
L’Ex Filanda Maiani è diventata nel tempo il punto di riferimento per una messa in discussione non solo del fare teatrale e performativo ma anche per una messa in campo di alcune questioni teoriche che si muovevano dentro e fuori dalla scena. Obiettivo chiaro da sempre è stato per il Festival trovare vie di pensiero che potessero scardinare i dogmi, anche teatrali, e mettere in luce la forza propulsiva che risiede nel ricchissimo mondo delle marginalità produttive.
Crisalide XX | il programma nel dettaglio:
Il Festival inaugura giovedì 5 settembre con il laboratorio filosofico Critica della Ragion Creativa, ideato e coordinato da Paolo Vignola con i filosofi Vincenzo Cuomo, Eleonora de Conciliis, Riccardo Baldissone, Alberto Martinengo, Alessia Solerio. Il Laboratorio, uno dei primi esperimenti del genere in Italia, suddiviso in due sessioni, una mattutina di dibattito interno e una pomeridiana (dalle 15 alle 18, Palazzo Albertini – Piazza Saffi, 50) aperta al pubblico, indagherà lo stato di salute della creatività e la sua deleteria captazione da parte dell’industria culturale, dell’economia della conoscenza e dei loro dispositivi di potere. Alle ore 19 ci sarà il vernissage sempre a Palazzo Albertini di 10×12, la retrospettiva dedicata al fotografo di scena Enrico Fedrigoli (fino all’8 settembre). Alle ore 21 all’Ex Filanda Maiani (Via Orto del fuoco, 3) la danzatrice e coreografa Simona Bertozzi presenta Bird’s eye view il suo assolo “a volo d’uccello” che, quasi fosse un lungo piano sequenza, mostra esercizi di mimetismo e trasfigurazioni di immagini che rimandano al volo, al frullo e al respiro e che, smaterializzandosi nel momento stesso in cui si svelano, hanno tutto il fascino di un’apparizione fantasmagorica. Alle ore 22 verrà proiettato Filosofia80, il documentario che contiene contributi di Massimo Cacciari, Carlo Sini, Gianni Vattimo e Vincenzo Vitiello che racchiudono il distillato delle tendenze della filosofia italiana a cavallo tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 80. Viene presentato dal filosofo Rocco Ronchi che ha contribuito alla sua ideazione.
Venerdì 6 settembre continua l’apertura al pubblico del laboratorio filosofico Critica della Ragion Creativa (dalle 15 alle 18) e la mostra fotografica di Enrico Fedrigoli (dalle 19 alle 20:30, entrambi a Palazzo Albertini). Gli spettacoli, all’Ex Filanda Maiani, iniziano alle 20:30 con Francesca Proia che presenta Voce Lattea (in replica alle ore 21) una “lettura terapeutica” in cui la voce produce una “vibrazione curativa” che avvolge gli spettatori. A seguire (ore 21:30) la performance Il presente di Eleonora Sedioli. La performer, raggiungendo posture ai limiti del contorsionismo, abita una superficie metallica sospesa su tre pistoni pneumatici che variano il profilo imponendo perimetri variabili. La serata prosegue (ore 22) con l’intervento filosofico di Florinda Cambria, affezionata ospite del Festival, che parla del gesto e della gestazione del pensare. Alle 23 il concerto di Matteo Ramon Arevalos e Maria Chiara Zenzani chiude l’intesa programmazione della giornata.
Prosegue anche sabato 7 settembre l’apertura al pubblico del laboratorio filosofico Critica della Ragion Creativa (dalle 15 alle 18) e la mostra fotografica di Enrico Fedrigoli (dalle 19 alle 20:30 fino a domenica 8 settembre) entrambi a Palazzo Albertini. La programmazione degli spettacoli apre alle ore 21 all’Ex Filanda Maiani con una presenza internazionale, la danzatrice Myriam Gourfink, che in prima nazionale, dopo il debutto in luglio al Festival D’Avignone, presenta Abois una scrittura coreografica che utilizza la “modificazione delle distanze” come nozione cardine da cui prendere le mosse. A seguire (ore 22) l’incontro con l’artista coordinato da Enrico Pitozzi. Chiude la serata il concerto del compositore e musicista Kasper T. Toeplitz, che propone un “assolo per computer”.
Dream theory in Malaya è la seconda lettura che Francesca Proia propone per aprire la giornata di domenica 8 settembre (ore 19, in replica alle ore 19:30) all’Ex Filanda. Il giovane critico teatrale Lorenzo Donati incontra il fotografo Enrico Fedrigoli in un incontro aperto al pubblico alle ore 20:30, a seguire la performer Silvia Costa (ore 21) presenta Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla terra. Amore, morte, felicità, dolore, sono le parole chiave che muovono il lavoro di Silvia Costa, sulle quali la performer cerca i gesti per riuscire ad afferrarli. La serata volge alla sua conclusione con l’intervento del filosofo Paolo Vignola (ore 22) sul “disagio della creatività”.
La serata conclusiva del Festival porta a compimento alcuni nuclei tematici e filosofici sollevati nelle giornate precedenti, proponendo Just Intonation (ore 21) di Masque Teatro. Una ricerca forte e precisa della relazione tra corpo e suono. Brecht versus Heidegger. Materialismo e fenomenologia è il titolo dell’esposizione filosofica di Rocco Ronchi (ore 22). Il Festival chiude alle ore 22:45 con il concerto per contrabbasso di Giacomo Piermatti che propone due brani di Stefano Scodanibbio, il musicista e compositore maceratese.
Per info su crisalide:
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www.crisalidefestival.eu
info@crisalidefestival.eu
masque@masque.it
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luoghi del Festival
> Ex-Filanda Maiani / Via orto del fuoco 3 – Forlì
> Palazzo Albertini / Piazza A. Saffi, 50 – Forlì
ufficio stampa
Agnese Doria – agnesedoria@libero.it – mob: 3474594481
Alberto Marchesani – alberto@tuco.info – mob: 3487646934
La storia:
CRISALIDE nasce nel 1994, sotto la direzione artistica e l’organizzazione di Masque Teatro con l’intento di far incontrare filosofia e teatro nel territorio complesso della riflessione, ma anche e soprattutto in quello della pratica.
Una pratica capace di dar vita a una comunità e a un’identità, a un linguaggio e a un fare condiviso, una pratica che sappia sapientemente creare un luogo dove le idee possano circolare ed essere partecipate in uno spazio pubblico.
Tra le scorse edizioni: HOW SHALL I ACT? (2012); Why Italy? (2011); Winter Years (2010); Ecosofia. Per una ecologia politica (2009); Dissenso. Un taglio nel caos (2008); I would prefer not to (2007); Atto Libero (2006); Epochè (2004); Felix culpa (2003); Impasse creativa (2002); Pensiero-occhio (2001); Duchamp, Don Chisciotte, Wittegenstein, o il problema della realtà (2000); Fine dell’opera (1999); Atto di creazione (1998); Lo spazio scenico (1997).
Tra gli artisti ospitati: Cindy Van Acker, Socìetas Raffaello Sanzio, Kinkaleri, Mk, Cristina Rizzo, Simon Vincenzi, Motus, Thierry Salmon, Francois Tanguy e Laurence Chable/Theatre du Radeau, Teatro Valdoca, Teatrino Clandestino, Habillé d’eau, Fanny & Alexander, Accademia degli artefatti, Giardini Pensili, Terza Decade, Egumteatro, Ooff-ouro, Alessandro Carboni, Sonia Brunelli e Barokthegreat, Agostino di Scipio, Zapruder, Santasangre, Richard Pinhas e Jerome Schmidt, Dalija Aćin, Snejanka Mihaylova.
Tra i teorici: Raimondo Guarino, Tiziana Villani, Ubaldo Fadini, Antonio Caronia, Rocco Ronchi, Florinda Cambria, Paolo Vignola, Fabio Polidori, Antonio Attisani, Elio Grazioli, Nicholas Ridout, Gianni Zanarini, Silvano Petrosino, Riccardo Caldura, Daniela Cascella, Manola Antonioli.