È Xanax, divertente commedia scritta da Angelo Longoni, interpretata da Marco Fiorini e Giorgia Wurth, ad aprire con successo la stagione 2013/2014 del Teatro De’Servi di Roma.
L’incipit e la situazione, un uomo e una donna chiusi per 48 ore dentro un ascensore, richiamano immediatamente alla mente L’ascensore, mitico episodio tratto da Quelle strane occasioni e interpretato da Alberto Sordi e Stefania Sandrelli. Ma la commedia prosegue, prima strizzando vagamente l’occhio anche a Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Carlo Verdone (in cui i due protagonisti dividevano un’insana passione per gli ansiolitici) poi distaccandosene del tutto alla scoperta dei due protagonisti.
Sul palco Marco Fiorini, uno dei pilastri della Compagnia Bonalaprima, e Giorgia Wurth, attrice nota al pubblico televisivo e cinematografico, interpretano il giornalista Daniele e l’addetto stampa Laura, due colleghi di ufficio, che si conoscono e che si salutano a malapena. Tutto cambia un venerdì qualunque, quando restano chiusi dentro l’ascensore del palazzo dove lavorano.
Intrappolati per quasi 48 ore, i due protagonisti si trovano a vivere non solo una situazione paradossale, ma del tutto eccezionale, che li proietta come cavie in una sorta di involontario esperimento.
L’educazione e la maschere sociali dell’uomo e della donna sono presto destinate a cadere davanti all’agitazione e al panico, ma è chiaro che nel corso della commedia Daniele e Laura si aiuteranno a vicenda e non tarderanno a mostrare senza filtri il loro vero io svelandosi l’uno all’altro senza riserve e senza sovrastrutture. Al di là dell’apparenza scopriranno di avere più di qualche cosa in comune, a cominciare da una certa dipendenza dagli psicofarmaci e dai tranquillanti (Xanax e Prozac) punto di rifugio dei loro problemi personali per svelare la stessa identica insoddisfazione in un bilancio sincero e attento della propria vita. In un testo a tratti drammatico si accende però la speranza di un futuro carico di un certo ottimismo e di una certa ritrovata voglia di vivere.
La commedia, uno spassoso atto unico, scivola via naturalmente sfruttando dinamiche consolidate nella commedia di genere (nell’eterna battaglia fra i sessi), fra scoppiettanti battute e momenti ricchi di riflessione e di bilanci sulle proprie insicurezze e sulla proprie fragilità. Buona l’alchimia della coppia Marco Fiorini (sempre impagabile in ogni sfaccettatura) – Giorgia Wurth, molto attenta soprattutto nel delineare con attenzione e sensibilità il ritratto di una donna fragile. Indispensabile per la buona riuscita della commedia è anche Marco Falaguasta, autore-attore e regista romano molto amato dal pubblico del Teatro De Servi (anche quest’anno in cartellone con un nuovo spettacolo, Come tre aringhe) che cura la regia con la sua inconfondibile leggerezza e dinamicità, regalando al dramma della vita un tocco di fantasia, di sincerità e di evasione. In scena fino al 13 ottobre al Teatro De’ Servi di Roma.