«Non abbiamo mai avuto intenzione di riproporre pedissequamente i mitici pezzi degli ELP… piuttosto, volevamo re-inventarli e trasformarli in qualcosa di completamente differente, grazie a una band che è guidata dalla chitarra elettrica» (Carl Palmer)
Batterista tra i più amati e stimati in ambito progressive rock, Carl Palmer non ha probabilmente bisogno di presentazioni: come forse solo John Hiseman (Colosseum) della vecchia guardia, Palmer sa essere ancora oggi da solo la principale attrazione di un concerto, a prescindere quasi dalla musica che propone la band con cui si esibisce.
Quando nel 2000 ha deciso di riportare in giro i classici di ELP (idea certamente non nuova), si è messo in testa di farlo in maniera anticonvenzionale, sostituendo cioè le tastiere di Keith Emerson con la chitarra elettrica (idea nuovissima): praticamente un power trio che suona brani come Tarkus, Toccata, Tank, HoedownŠ roba forte insomma. Un’idea azzardata? Forse inizialmente sì, ma il dato di fatto è che tredici anni dopo, la Carl Palmer’s Elp Legacy è ancora in giro per il mondo e nel frattempo ha pubblicato tre album e un dvd live.. Per un amante del rock sinfonico credo che non ci sarebbe niente di meglio che avere a disposizione una macchina del tempo e poter tornare indietro ai magici anni ’70, quando gli alfieri del genere imperversavano ovunque, regalando performance indimenticabili… beh, dato che la possibilità di tutto ciò è ancora remota, non rimane che sperare saltuariamente nei miracoli, come quello che accadrà l’8 ottobre alla Casa del jazz, quando arriverà il “batterista dei batteristi”, ovvero Carl Palmer. Sarà accompagnato da due bravissimi musicisti inglesi (chitarra e basso), che faranno le veci di Keith Emerson e Greg Lake. Per la prima volta con questa band eseguirà “Pictures at an Exhibition”, uno dei capolavori assoluti di Emerson Lake & Palmer.
Carl Frederick Kendall Palmer nasce il 20 marzo 1950 a Birmigham in una famiglia dalle spiccate attitudini musicali: il nonno paterno era un batterista, la nonna materna una violinista classsica, il padre era cantante-ballerino-chitarrista-batterista, la madre polistrumentista, il primo fratello chitarrista e il secondo batterista. Carl iniziò a suonare il violino ma a 11 anni, dopo aver visto Sal Mineo nel film “Drum crazy”, decide di dedicarsi alla batteria. Influenzato tecnicamente da Gene Krupa e Buddy Rich, Carl inizia a suonare in un gruppo dance prima di passare attraverso i Craig (in pratica i rinnovati King Bees), i Thunderbirds di Chris Farlowe e i Crazy World di Arthur Brown (quelli che arrivano in cima alle classifiche internazionali con il brano “Fire”). Al ritorno da un tour americano, durato un anno e mezzo, proprio con Brown, Carl forma insieme all’organista Vincent Crane gli Atomic Rooster, con i quali realizza l’album di debutto nel 1969, che ottiene consensi da parte di pubblico e critica. Nel 1970 Carl viene chiamato dal tastierista Keith Emerson per formare un trio insieme all’ex-King Crimson Greg Lake. Nasce così una delle band più importanti del rock contemporaneo, Emerson Lake & Palmer appunto, con la quale il batterista attraversa l’intero decennio diventando una vera star. Quando, nel 1979, il trio si scioglie, Carl forma il gruppo PM insieme a musicisti americani. Ma nel 1981 è contattato dal manager Brian Lane, che stava aiutando Steve Howe , il chitarrista degli Yes, a formare una nuova band. Il progetto, che prenderà il nome Asia, si completerà con il tastierista dei Buggles Geoff Downes e John Wetton dei King Crimson. Il supergruppo produce molti album di successo; Palmer lo lascia nel 1988 per formare un nuovo trio con Keith Emerson e il californiano Robert Berry. I 3 (questo il nome del trio) incidono un album e si sciolgono all’inizio del 1989. Il biennio 1990/91 vede Palmer di nuovo impegnato con gli Asia, prima della reunion di EL&P, che nel 1992 pubblicano un nuovo album intitolato “Black Moon” e un tour mondiale. Nel 1998 esce l’album “1:20” a nome Carl Palmer, mentre nel 2001 il batterista pubblica una doppia antologia in cui ripercorre la propria carriera.
Gli anni 2000 vedono Palmer fortwmente attivo con la sua creatura preferita (nonostante si facciano intense le voci sulla possibile reunion di Emerson Lake & Palmer), ovvero la sua Carl Palmer Band, dove una funambolica chitarra prende il posto delle tastiere di Keith Emerson. Gira tutto il mondo proponendo classici di EL&P e brani d’ispirazione classica (Carmina Burana) e cinematografica (Peter Gunn Theme). A dicembre 2005 fa un solo tour europeo col supergruppo BPS, ovvero Andrea Braido alla chitarra (Vasco Rossi, Twin Dragons, Mina) e TM Stevens al basso e alla voce (Steve Vai, Miles Davis, John McLaughlin). Nel 2006 partecipa alla ricostruzione della formazione originaria degli Asia, di cui è uscito un live giapponese del tour mondiale. Si parla di un tour mondiale di Emerson Lake & Palmer.
Carl Palmer batteria
Paul Bielatowicz chitarra
Simon Fitzpatrick basso
Ingresso euro 20