Domenica 6 ottobre 2013 sul palcoscenico del Teatro Olimpico si è svolta la serata finale del XXIII Festival della Canzone Romana, che quest’anno ha reso omaggio a Franco Califano, romano doc e protagonista dell’edizione dello scorso anno.
La manifestazione, patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Roma insieme alla Regione Lazio, è un appuntamento fisso di fine estate dal 1991, quando Lino Fabrizi la ideò allo scopo di valorizzare il patrimonio di storia e tradizioni romane espresso attraverso la musica, proponendo un concorso rivolto a compositori, autori e interpreti. Coadiuvato nell’organizzazione da Maurizio Fortini, Fabrizi per questa edizione ha inteso promuovere la tradizione, invitando ad esibirsi un nutrito parterre di artisti che hanno caratterizzato il panorama musicale italiano degli ultimi decenni con brani che sono diventati cult, e interpreti storici e gloriosi della canzone romana.
Introdotti da Stefano Raucci e Loretta Rossi Stuart, sono saliti sul palcoscenico Lando Fiorini, che romani e non identificano con le melodie popolari e dialettali trasteverine grazie alle numerose partecipazioni a trasmissioni televisive di successo negli anni ’60-’80 e da decenni mattatore del teatro di cabaret Puff nel cuore della città, e Giorgio Onorato voce storica romana in grado di intonare su richiesta vecchi successi benché sulla ragguardevole soglia dei 90 anni.
il direttore artistico Edoardo Vianello ha ricordato la lunga amicizia col “Califfo” e la prolifica collaborazione artistica iniziata nel 1964 quando gli suggerisce di cantare personalmente il brano “Da molto lontano” per il quale Vianello scrive la musica, segnando così l’inizio della sua carriera di cantautore dall’inconfondibile voce roca. La collaborazione è proseguita per decine di anni con la stesura di tutti i testi cantati in seguito dai Vianella, un duo che ha rilanciata la canzone romana in chiave moderna.
Sulle note della nostalgia iCugini di Campagna infiammano la platea (piuttosto attempata per la verità!) con i loro vecchi successi accompagnati da ritmici battimani del pubblico (che rievoca forse i primi amori sbocciati su quei versi), e poiAlberto Laurenti, Paolo Gatti, Maurizio Fortini con I Musici Romani, inframmezzati dalle esibizioni coreografiche e folcloristiche della Crazy Gang che riecheggiano la Roma delle stampe d’epoca con gli scorci dei vicoli di Trastevere, le botteghe artigiane, le fontane, le carrozzelle e l’orgogliosa altezzosità delle ragazze.
Il concorso per i nuovi talenti ha visto l’affermazione dei tre finalisti Isabella Alfano, il duo Alex e Miriam e Simone Meschini. Ha riscosso la simpatia del pubblico il giovanissimo rapper Nooz cantando un pezzo che coniuga il ritmo dell’hip hop col dialetto romanesco.
Nel corso di oltre un ventennio il Festival ha fatto risuonare un’antologia di brani dedicati alla Città Eterna dal Trecento ai giorni nostri seguendo l’evoluzione sociale della città, e ha visto succedersi grandi artisti simbolo di romanità da Renato Zero a Nino Manfredi, Carlo Verdone, Gabriella Ferri, Michele Mirabella, Enzo Salvi, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Isa Di Marzio, Fiorenzo Fiorentini, Gigi Sabani, La Sora Lella Fabrizi, Rodolfo Laganà, I Vianella, Bobby Solo, Stefano Masciarelli, il Maestro Stelvio Cipriani, Manuela Villa, La Schola Cantorum, I Baraonna, Alfiero Alfieri e molti altri.