di Mario Gelardi
regia di Carlo Caracciolo
con Salvatore Catanese, Carlo Caracciolo, Mario Di Fonzo, Salvatore Esposito, Irene Grasso, Peppa Talamo
e con Vincenzo Coletti, Mariano Coletti, Carlo Geltrude, Annabella Carrozza
Note d’autore
A me il circo ha fatto sempre paura, fin da piccolo. Gli animali che fanno giochi mi mettono tristezza, i pagliacci non mi fanno ridere, chiudo gli occhi ai volteggi dei trapezisti, quasi terrorizzato da una possibile caduta. Ma l’immaginario circense mi ha sempre affascinato, quell’immaginario un po’ “carnival” americano del primo dopoguerra, fatto non solo di numeri circensi ma anche di attrazioni da baraccone. Ho inventato una famiglia circense come nella tipica tradizione italiana ed ho costruito un tessuto drammaturgico in cui irrompe la gelosia shakespeariana, ma alla fine resta pur sempre uno spettacolo.
Mario Gelardi
Note di regia
Da un trapezio i silenzi diventano profetici, da una gabbia chiusa il ruggito di un leone attira l’attenzione due volte di più, l’uomo tatuato ci svela tutti i suoi viaggi attraverso la sua pelle: ecco il Circo… Ma quello dei fratelli Boldoni non è assolutamente così. Partiamo dal principio: lo sapevate che i carrozzoni del circo possono allagarsi con le lacrime? E neanche io, l’ho scoperto attraverso la drammaturgia di Mario Gelardi! A spiegarcelo sarà Lucilla Donna Cannone di “45” Kg. Ma le attrazioni non sono finite, c’è Fausto formidabile lanciatore di coltelli “Ipermetrope”, e Olbert l’uomo forzuto senza forza. E tanti altri ancora. Perché mettere in scena un Circo? Per assecondare i miei sogni, sono talmente tanti che ho sentito l’esigenza di buttarne fuori qualcuno, o forse spero che il mondo si renderà finalmente conto del senso umoristico della vita e finirà per diventare un grande circo, franco e sincero.
Carlo Caracciolo
Nuovo Teatro Sanità
Piazzetta San Vincenzo 1 – (sott’o ponte) Rione Sanità – Napoli
www.nuovoteatrosanita.it