Anche nel cuore di un delinquente incallito può albergare l’anelito alla bontà se gli si presenta l’occasione di fare del bene, riscattando una vita di loschi traffici e speculazioni.
Si avvia con questa commedia, che suscita generose risate e amare considerazioni con abbondanti graffi all’attualità, la stagione del teatro Golden di Roma.
Il testo, inedito, esce dalle penne di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, autori ormai noti al pubblico affezionato di questo teatro, che rinnovano così un sodalizio che ha mietuto successi con spettacoli esilaranti per l’incastro delle situazioni e le battute estemporanee, ma nel contempo, proiettati sulle difficili e delicate tematiche dei rapporti personali, familiari e sociali, con punte di autentica criticità come il tema della violenza sulle donne nella pièce noir “Il prete e il bandito”.
La quiete borghese di una coppia romana viene sconvolta da una missiva che annuncia l’arrivo di Francesco, astuto truffatore i cui illeciti traffici finanziari gli hanno arrecato innumerevoli periodi di detenzione, che ottiene gli arresti domiciliari da trascorrere presso l’abitazione della sorella Stefania sposata con Gianmario Cazzaniga, integerrimo uomo d’affari e gentiluomo di Sua Santità.
Le numerose foto dell’alto dignitario con vari Pontefici, esposte in bella vista sui mobili del salotto, costituiscono innegabile testimonianza della nobile onorificenza.
Il Cazzaniga è schiantato dalla ferale notizia poiché teme che la presenza del cognato possa arrecargli grave nocumento e pregiudicare le sue relazioni con gli alti prelati che lo onorano della loro accondiscendenza.
Invitare a cena un cardinale, come è consuetudine della famiglia, diventa adesso un percorso a ostacoli, un autentico slalom tra sopralluoghi dei carabinieri, scambi di ruolo, travestimenti, doppi sensi e affondi nella cronaca politica e religiosa dei tempi correnti.
Un tourbillon di situazioni paradossali e imprevedibili trasformano l’onesto in ladro, il disonesto in benefattore, il religioso in uomo pragmatico, con incessante ribaltamento di ruoli e coups de théâtre.
Ma essendo i cardinali abili uomini di mondo avvezzi a scrutare l’animo umano è impossibile truffarli. “C’è un tempo per nascere e uno per morire, un tempo per piangere e un tempo per ridere” recita il cardinale citando l’Ecclesiaste. Arriva quindi anche il tempo della chiarificazione, del pentimento e del perdono per la felicità di tutti, anche nostra che abbiamo riso e ci siamo divertiti.
Gianni Ferreri è l’esilarante cognato, la cui vis comica è sottolineata dalle colorite espressioni napoletane, soprattutto nei duetti con il cardinale di Sergio Solli che gli si contrappone con altrettanta verve.
Lo sgomento e l’angoscia del marito sono resi con icastica efficacia da Giancarlo Ratti, che abbiamo imparato ad apprezzare nella mitica trasmissione radio “Il ruggito del coniglio”.
Barbara Pieruccetti svolge il ruolo tipicamente femminile di mediatrice tra marito e fratellastro. Partecipano in video Maurizio Mattioli e Sergio Fiorentini. Completano il cast Desirèe Popper, Danilo Gannini e Michele Iovane.
L’arte della truffa
regia di Augusto Fornari
una produzione di Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli
Teatro Golden
Via Taranto, 36 – Roma
tel.: 0670493826
info@teatrogolden.it
In scena fino al 20 ottobre 2013