Si ride, già dall’apparizione dei musicisti, elegantemente in frac.
Può il concerto di un quartetto d’archi trasformarsi in una performance comico-grottesca? Sì, se va in scena PaGaGnini.
Possono tre violini e un violoncello tramutarsi in strumenti a fiato e percussioni? Sì, se a suonarli sono Ara Malikian, Thomas Potiron, Fernando Clemente e Gartxot Ortiz.
L’imprevedibile diventa esibizione sul palco e tra il pubblico chiamato a partecipare attivamente allo show in cui musica, mimo, gag e acrobazie ginniche si mescolano suscitando incontenibile ilarità.
Suonano da virtuosi e giocano da funamboli con gli strumenti, sovvertendo i clichés e gli stereotipi della musica classica, osando trasformare la seriosità in caricatura e le aspettative di un concerto di musica da camera in un dis-concerto giocoso e accattivante che spazia dalle composizioni barocche a quelle romantiche, con variazioni rock e contemporanee, per un affettuoso omaggio a Paganini, l’estroso e geniale maestro dei “Capricci” e delle improvvisazioni.
Guida queste incursioni stilistiche tra le diverse partiture il fantasioso e capelluto violinista Ara Malikian, enfant prodige a 12 anni, le cui origini armeno-libanesi costituiscono uno stimolo nella ricerca di contaminazioni tra il mondo mediorientale e le culture musicali europee.
Le acrobazie fisiche e sonore sono coniugate con l’humor del collettivo spagnolo “Yllana”, che produce lo spettacolo, in un medley di generi e di emozioni che rende fruibile a tutti la musica classica mescolandola con quella contemporanea degli U2 o di Serge Gainsbourg, o ancora del giapponese Shigeru Umebayashi, di Pablo de Sarasate, Manuel de Falla, Luigi Boccherini, Johann Pachelbel, Mozart, Vivaldi e, naturalmente, Paganini.
L’armonia della musica suonata dall’ensemble improvvisamente si spezza, il violoncellista balla scuotendo le nacchere, lo squillo del telefonino si insinua tra le note, i musicisti saltano, piroettano, si sdraiano continuando a padroneggiare il loro violino che usano perfino come strumento a fiato soffiando all’estremità o come percussione battendo sulla cassa armonica.
Virtuosismo e umorismo affascinano il pubblico in sala, come è avvenuto in tutta Europa con questo spettacolo campione di incassi in cui quattro serissimi musicisti si trasformano in showmen irriverenti in un divertissement di istrionica versatilità che spazia dalla tradizione colta alla musica popolare, attingendo all’umorismo caricaturale, quasi da avanspettacolo, dell’artista stralunato che si innamora della ragazza incontrata fra il pubblico a cui lancia occhiate languide come Charlot nei suoi film muti.
Ara Malikian esprime il suo personalissimo stile in cui l’innato virtuosismo si esalta filtrando la tradizione classica occidentale attraverso i ritmi arabi, ebrei, gitani, argentini (tango), spagnoli (flamenco).
La Compagnia Yllana, che riscuote successi da 18 anni, è un collettivo che produce eventi teatrali unici percorrendo tutti i generi, dalle performances alle installazioni e agli sketches, espressi attraverso il linguaggio universale dell’umorismo mimico e della vis comica.
Il lunghissimo applauso finale ha visto riapparire in scena gli artisti in pose sempre più demenziali finché sono rimasti a ringraziare sulle tavole del palcoscenico soltanto gli strumenti.
Tania Turnaturi
Yllana, regia
David Ottone e Juan Francisco Ramos, direzione artistica
Teatro Olimpico – fino al 27 ottobre 2013
Piazza Gentile da Fabriano, 17- Roma
tel.: 06.32.65.991
Info Accademia Filarmonica Romana:
tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
www.filarmonicaromana.org