Nuovo appuntamento alla Casa del Jazz, per Progressivamente Festival, curato da Guido Bellachioma, venerdì 18 ottobre, doppio appuntamento con Francesco Gazzara plays Genesis e Macroscream.
Un pianoforte gran coda avvia il progetto “Gazzara Plays Genesis” : 15 Tracce della leggendaria band inglese scelte accuratamente dal periodo 1971-‐1980. La Location della session pianistica è la Sala Assunta (all’interno Dello Stato Vaticano), dotata di gran reverbero naturale e sede di innumerevoli registrazionistoriche (Quartetto Cetra, Ennio Morricone…) Completati tutti i tasselli di un’operazione
molto impegnativa e ricca di dettagli:le(poche) partiture esistenti sono riviste al setaccio,altre scritte
di sana pianta.Gli ascolti di una vita suggeriscono la chiave interpretativa ovvero il tentativo di non
fare ancora una volta soltanto”i Genesis al pianoforte”, ma qualcosa di più profondo.Una sorta di colonna sonora di film immaginario dedicato ai ricordi collettivi di chi ha masticato tutta la musica della storica band, pre e post Gabriel compresi. Nei mesi seguenti le sovraincisioni di un trio di archi e un trio di legni, oltre all’arsenale vintage di Gazzara ovvero organo, mellotron e sintetizzatori portano a termine il progetto che vedrà la luce in un album non prima della metà del 2014.
Nel frattempo però Gazzara esegue l’intera tracklist eseguita in ordine strettamente cronologico dal vivo in un piano recital che è anche un profondo viaggio acustico tra atmosfere oniriche e cinematografiche,con un pizzico di campagna inglese nel mezzo:For Absent Friends/Horizons/WatcherOf The Skies(intro)/Dancing With The Moonlit Knight/Firth Of Fifth/After The Ordeal/The Cinema Show/The Chamber Of 32 Doors/The Lamia/Mad Man Moon/A Trick Of The Tail /One For The Vine/Blood On The Rooftops/Duke’s Travels/Duke’s End.
Francesco Gazzara, pianista e compositore romano,è coinvolto in diversi progetti musicali dalla fine degli anni’90 (Gazzara, Hammond Express) e ha realizzato numerose colonne sonore per il cinema e la TV dal 2000 a oggi. Nel corso degli anni ha pubblicato due album solisti: “The Piano Room” Nel 2006 (da cui è nato l’omonimo progetto progressive) e “Lakme” nel 2009.
MACROSCREAM – ore 22
“E poi Sisifo vidi, che spasmi orrendi pativa che con entrambe le mani spingeva un immane macigno. Esso, facendo forza con ambe le mani ed i piedi su su fino alla vetta spingeva il macigno, ma quando già superava la cima, lo cacciava indietro una forza. Di nuovo al piano così rotolava l’orrendo macigno. Ed ei di nuovo in su lo spingeva e puntava; e il sudore scorrea pei membri e via gli balzava dal capo la polvere” (Omero – Odissea)
C’è sempre un’alchimia all’origine del mescolarsi di più elementi, all’apparenza estranei tra loro, ma che nell’amalgamarsi finiscono per sprigionare un prezioso composto finale. Un palco, uno studio di registrazione, una sala prove. Non fa differenza: potete persino far conto di entrare in una bottega artigiana del Rinascimento italiano, astraendovi da ogni altra cognizione, guardandovi bene attorno e mettendo ogni vostro senso in ascolto. Scoprirete un brulicare di strumentazioni, un complicato groviglio di collegamenti, mani sapienti che cesellano senza sosta ogni dettaglio e ragazzi assorti che eseguono con maestria ciò che dà fermento a ormai rari “alambicchi” musicali.
E’ quello che vedi e che senti se incroci la rotta dei MACROSCREAM ed entri nel loro laboratorio musicale. E’ qui che sei elementi si incontrano alla ricerca del miglior coagulo espressivo perché la magica formula del “rock progressive” si esprima e sopravviva, dopo oltre quarant’anni dalla sua affermazione popolare e globale. Li devi immaginare così i componenti di questa band: tutti viandanti nati, cresciuti e partiti per andare alla ricerca di un qualcosa che sapevano, sentivano, volevano come mai nessun altro. Solo in questo modo puoi spiegarti, non altrimenti, il passaggio dall’infanzia alla maturità, vissuto da tutti loro facendo una gincana esistenziale che portava lì dove, oltre ogni ostacolo, si professava il culto del “prog”.
Una corsa solitaria che alla fine ha fatto incontrare Alessandro Patierno, Davide Cirone, Marco Pallotti, Tonino Politanò, Gianpaolo Saracino e Sergio Bassi: l’uno sconosciuto al mondo degli altri, eppure elementi capaci di produrre un composto solo. E’ questa l’alchimia dei MACROSCREAM, la leggi negli strumenti e nei linguaggi sonori che ne tirano fuori…
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso 10 euro