Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Jonathan Nott Direttore
Isabelle Faust Violino
Beethoven Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61
Sinfonia n. 6 “Pastorale” in fa maggiore op. 68
Un prezioso Stradivari nelle mani di una violinista di grande talento: Isabelle Faust, vincitrice giovanissima di importanti premi come il Concorso Mozart e il Concorso Paganini, per la prima volta insieme all’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, in un programma tutto dedicato a Beethoven diretto dall’inglese Jonathan Nott.
Questo è il concerto di sabato 16 novembre (Sala Santa Cecilia ore 18, repliche lunedì 18 ore 20.30 e martedì 19 ore 19.30) per la Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in cui la bella violinista tedesca, interpreterà il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61 e la Sinfonia n. 6 “Pastorale”.
L’unico concerto per violino fu composto da Beethoven nel giro di poche settimane nel 1806, lo stesso anno della Quarta Sinfonia e uno dei rari periodi di serenità nella vita del compositore. Questo stato d’animo si riflette in tutta l’opera potenziato dal fascino esercitato dal lirismo del violino, la cui voce emerge dalla densità dell’orchestrazione. L’impressione di intimità prosegue con le note della Sesta Sinfonia, definita “Pastorale” da una didascalia dell’autore stesso: ricordo della vita dei campi, (più espressione di sentimento che pittura).
ISABELLE FAUST
Per Isabelle Faust ogni nuova esperienza musicale è un momento fondamentale di crescita. Attraverso la musica da camera (a undici anni aveva già fondato un quartetto d’archi) ha maturato la convinzione che l’ascolto sia fondamentale per esprimere la propria personalità nell’esecuzione. La vittoria al Leopold Mozart Competition del 1987, a quindici anni, ha favorito la sua carriera da solista. Nell’esecuzione di sonate e concerti, Isabelle Faust cerca costantemente il dialogo e lo scambio di idee musicali. In Christoph Poppen, a lungo primo violino del Cherubini Quartet, ha trovato un insegnante che ha condiviso queste convinzioni musicali. Dopo aver vinto il Concorso Paganini nel 1993, si è trasferita in Francia, dove ha sviluppato il repertorio francese, in particolare la musica di Fauré e Debussy. Si è imposta all’attenzione internazionale con la sua prima registrazione – le Sonate di Bartók, Szymanowski e Janácek – ed ha gradualmente approfondito le opere più importanti del repertorio per violino.
Nel 2003 ha pubblicato il suo primo disco da solista con orchestra: il Concerto di Dvořák. Avendolo eseguito la prima volta a 15 anni con Yehudi Menuhin, quest’opera è rimasta sempre un caposaldo del suo repertorio. La pubblicazione nel 2007 del Concerto di Beethoven riflette la sua immersione nella pratica esecutiva dell’epoca, non interpretata dogmaticamente, ma utilizzata come sfida per dare significato e sostanza ad ogni nota. È questa volontà di aprirsi a linguaggi musicali diversi che ha reso Isabelle Faust una apprezzata interprete di musica contemporanea. Ha suonato in prima esecuzione opere di Olivier Messiaen, Werner Egk e Jörg Widmann. È una fervente divulgatrice della musica di György Ligeti, Morton Feldman, Luigi Nono e Giacinto Scelsi, come di opere dimenticate quali il Concerto per violino di André Jolivet. Nel 2009 suonerà in prima esecuzione opere a lei dedicate dei compositori Thomas Larcher e Michael Jarrell. Isabelle Faust può essere ascoltata con il suo partner musicale, il pianista Alexander Melnikov, nelle registrazioni per la casa discografica Harmonia mundi; recentemente, ha inciso opere di Johannes Brahms con strumenti originali. L’edizione completa delle Sonate di Beethoven sarà pubblicata nel 2009. Un numero crescente di orchestre e direttori apprezzano le qualità musicali di Isabelle Faust: Claudio Abbado, Giovanni Antonini, Jirí Belohlávek, Daniel Harding, Heinz Holliger, Marek Janowski, Mariss Jansons, Sakari Oramo, la Munich Philharmonic, l’Orchestre de Paris, la Boston Symphony Orchestra, le orchestre della BBC e la Mahler Chamber Orchestra. Nel 2009 debutta con i Berliner Philharmoniker.
Isabelle Faust suona lo Stradivari “Bella Addormentata” del 1704, concesso in uso dalla L-Bank Baden-Württemberg.
JONATHAN NOTT
Direttore principale dei Bamberger Symphoniker dal 2000, carica che ricoprirà sino al 2016, Jonathan Nott ha avuto un enorme impatto sulla storica Orchestra bavarese; “The Guardian”, a proposito, ha commentato: “Insieme rappresentano uno dei sodalizi più emozionanti nel mondo della musica”. Nato in Gran Bretagna, Nott ha studiato musica alla Cambridge University, canto e flauto a Manchester, direzione d’orchestra a Londra. La sua carriera ha avuto inizio, nei primi anni Novanta, nei Teatri di Francoforte e Wiesbaden; a questo periodo risale anche la fruttuosa collaborazione con l’Ensemble Modern. Nel 1997 è stato nominato Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Lucerna e nel 2000 Direttore principale dell’Ensemble Intercontemporain. Da allora ha collaborato con le più prestigiose orchestre, quali i Berliner Philharmoniker, New York e Los Angeles Philharmonic, Royal Concertgebouw Orchestra, Gewandhausorchester di Lipsia, NDR Sinfonieorchester di Amburgo e Münchner Philharmoniker. È stato ospite dei Wiener Philharmoniker nell’ambito della rassegna Wien Modern; nel 2009, al Festival di Salisburgo, è salito sul podio della Gustav Mahler Jugendorchester, mentre nel 2010 ha debuttato con la City of Birmingham Symphony Orchestra e con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 2000 Jonathan Nott ha effettuato numerose tournée con l’orchestra di Bamberg, esibendosi in Sud America, Russia, Giappone, Stati Uniti, ai Festival di Salisburgo e Edimburgo e ai BBC Proms. Nel 2007 è stato Artiste Étoile al Festival di Lucerna. A Bamberg presiede la giuria del concorso triennale International Mahler Conducting Competition e, grande divulgatore della musica contemporanea, vi ha diretto numerose prime esecuzioni assolute di compositori quali Ferneyhough, Rihm, Lachenmann, Reimann, Widmann, Mantovani e Turnage. Con i Bamberger Symphoniker ha inciso composizioni di Bruckner, Mahler, Schubert e Stravinskij (La sagra della primavera) per l’etichetta Tudor Records. La registrazione più recente, Nona Sinfonia di Mahler, lo scorso anno ha ricevuto il premio discografico Toblacher Komponierhäuschen e a gennaio il MIDEM Classical Awards. Con i Berliner Philharmoniker ha registrato tutte le composizioni per orchestra di György Ligeti (compreso il Requiem) per l’etichetta Warner Classics. Nella stagione 2014/15, Jonathan Nott diventa direttore musicale della Tokyo Symphony Orchestra .
Stagione di Musica Sinfonica
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 16 novembre ore 18,00 – Lunedì 18 ore 20,30 – Martedì 19 ore 19,30
Biglietti da 19 a 52 euro – Infoline 068082058